Madison Bumgarner: un eroe per tutti gli sport

scritto da Davide Perego
Non è solo quanto accaduto nella decisiva Gara 7 delle World Series di MLB a rendere irraggiungibile da qualsiasi altra disciplina questo sport. In Europa ci si chiede spesso perchè in altre parti del mondo si perda la testa per un gioco a molti addirittura inconcepibile. E se poi gli americani hanno dedicato all’old game un numero probabilmente incalcolabile di pellicole, un motivo ci deve essere per forza. C’è in giro un vecchio film dell’ottantanove (Dad ) nel quale un Jack Lemmon straordinario (Jake Tremont) si supera – in fin di vita in ospedale – quando raccontando al figlio – con il respiro che inciampa nei denti – una memorabile partita delle World Series, ci dice in sostanza che “gli Stati Uniti sono un paese straordinario perchè c’è sempre una possibilità per chi sa fare bene il proprio mestiere. E allora, anche se parliamo di baseball, l’impresa dei Giants (terzo titolo in cinque anni) entra di diritto nella storia dello sport.

Contro tutti e contro tutto. Disprezzati ed ignorati fino in fondo dai media. Soli nel proprio dogout a masticare ingiustizia per sei mesi ed infine primi al mondo a realizzare un tris che sbatte di diritto in prima pagina anche il fallimento del denaro di fronte alla forza di un gruppo. Il “gruppo” : quello che non si compra. Ne parlavo proprio qualche giorno fa con il Presidente di una squadra di calcio ticinese semi professionistica. Il gruppo che scavalca ogni ostacolo è un fattore determinante in qualsiasi sport ed è quello che sembra mancare sempre più nel calcio. I fallimenti delle società, dei progetti faraonici, dei presidenti e direttori generali che finiscono in manette dopo aver cercato rifugio in politica (ne sanno qualcosa a due passi dal confine) testimoniano la malattia di uno sport in caduta libera proprio da un certo livello in su. E proprio nei paesi dove il sistema economico è in forte crisi. Ecco allora che Madison Bumgarner ed i San Francisco Giants hanno dato una lezione al mondo sulle sfide impossibili. Quelle perse in partenza. Quelle dove non ti danno una chance. La storia è stata scritta la notte scorsa. Madison Bumgarner è a pieno titolo un vero eroe. Di quelli ai quali prima o poi si dovrà pur dedicare qualcosa.
E nel giorno del trionfo di uno stile professionale che ha preso a sberle mezzo mondo, non si può restare a fari spenti di fronte alla triste eliminazione del Wil dalla Coppa Svizzera. Un fallimento di proporzioni a suo modo imprevedibili. Solo un anno fa ero stato a conoscere il progetto della società sangallese. A visitare la splendida IGP Arena. Una squadra che giocava un calcio davvero bello e semplice. Oggi, il rischio di lasciare la Challenge League assume concretezza giorno dopo giorno. L’addio improvviso di Axel Thoma, una serie di quattro sconfitte consecutive in campionato più quella di Coppa con il Muensingen, con quei tre goal in mezz’ora scarsa che dicono di un malessere generale senza farmaco in grado di curarne il diffondersi. Questo è lo sport di gruppo quando il gruppo si sfalda. Di esempi se ne potrebbero sprecare le pagine.  Questa è la settimana del FC Wil. Ce ne saranno altre. Con la speranza che siano (almeno) davvero meritate. (dp)

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