Il momento del FCMS nelle parole del DS Orfeo Rapelli

scritto da Davide Perego

Orfeo Rapelli: Direttore Sportivo del FC Mendrisio-Stabio.
A sentirlo parlare ti sembra di aver trovato l’isola che non c’è del calcio nostrano. Non spreca una parola che non abbia un significato e sembra molto sicuro di sè quando deve raccontare degli ostacoli che la squadra di Dossena ha incontrato in queste prime tre partite del campionato. Un campionato subito in salita con 5 punti in meno rispetto ai primi 270 minuti della stagione 2009/2010. Da ragazzino mi divertivo a scrivere di getto su fogli a quadretti interviste virtuali frutto delle emozioni che mi potevano dare le immagini in bianco e nero della TV di confine. Oggi ho la possibilità di essere ospitato nella quiete del Comunale per una chiacchierata di 40 minuti a 360 gradi con chi si è reso responsabilmente disponibile per le domande del cronista.

Il 19 settembre al Comunale di Mendrisio arriverà il Basilea. Partiamo da qui?

“ Una partita importante: punto. Ora non fraintendetemi. Il Basilea va bene. La Coppa va bene …. però alla partita del Basilea ci si penserà nella settimana dal 12 al 19 settembre. Avere il pensiero del Basilea alla vigilia della partita con il Winterthur o con il Baden è una cosa che invece non va assolutamente bene. Abbiamo 24 giocatori tesserati. Al momento sono out Solcà (tibia) e Moreno Elia (menisco). Direi che gli altri dovrebbero lavorare duramente per essere al 100% subito e guadagnarsi a suon di prestazioni un posto da titolare con il Basilea. A me comunque interessa il campionato e non la coppa. Poi capisco che giocare contro il Basilea sia stimolante.”

Allora facciamo qualche passo indietro e già che vi ho visti con il Winterthur parliamo di quella partita?

“ Per me il 2:2 è un risultato che ci sta. Lasciamo perdere pali, traverse e aste. Lasciamo perdere che il loro primo goal nasce da punizione fischiata al contrario perché il fallo l’abbiamo subito noi: gli zurighesi negli ultimi cinque minuti sono venuti giù da tutte le parti e c’è mancato poco che non segnassero perché un bel palo l’hanno preso anche loro. Il Winterthur che ha giocato qui è una signora squadra. Poi sabato scorso o domenica prossima o fra due settimane ne ha giocato o ne giocherà una diversa ma quella che abbiamo affrontato noi è stata una bella squadra.”

Giocate più o meno come in passato con il 4-3-1-2…..

“ Noi facciamo 4-3-3. Lasciamo perdere che poi per voi sia un 4-3-1-2. Il nostro è di fatto un 4-3-3 con Mira che dovrebbe restare sopra la metà campo. Nelle prime tre partite abbiamo perso alcuni palloni di troppo sotto metà campo in situazioni nelle quali stavano uscendo tutti e questo a livello tattico è un difetto che dovremmo far sparire.”

Che squadra avete costruito rispetto a quella che aveva a disposizione Roberto Gatti?

“ Secondo me la squadra è più forte rispetto a quella della scorsa stagione. E’ più forte perché la rosa a disposizione è più ampia e le alternative sono molteplici: attenzione, non solo numericamente ma soprattutto qualitativamente. A Baden eravamo in 18 nonostante gli infortuni di Marco Solcà e Moreno Elia. Silvio Enrique ha problemi alla caviglia, Sacha Rosta all’inguine, Alessio Bernasconi anche lui con qualche problemino…. Attendiamo il ritorno di Michael Fehr che per me è un elemento molto importante…l’anno scorso una situazione simile sarebbe stata d’emergenza.”

E poi avete preso Carmine Rocca.

” Rocca non aveva molto spazio a Lugano per cui l’abbiamo preso volentieri (in prestito ndr), si sta allenando seriamente e credo che dovrebbe essere qualificato per la partita di mercoledì sera contro i Biaschesi.”

Che campionato ha visto in questi 270 minuti ? Ha potuto farsene un’idea?

“Sempre difficile. Un campionato difficile con risultati a sorpresa: il Biasca vince a Baden, il Bruhl batte lo Young Fellows che resta pur sempre una squadra dal rendimento alterno ma comunque reduce da un campionato nel quale ha sfiorato la promozione in Challenge League. Poi ci sono le solite Baden, Rapperswil e Tuggen (già fuori dalla coppa). Ci sono le U21 con il Lugano che secondo me farà molto meglio dell’anno scorso. Una sorpresa, lo sappiamo, salta sempre fuori. Adesso vedremo. Abbiamo Biaschesi e poi due trasferte con Eschen/Mauren e San Gallo e ne sapremo di più su di noi e sulle altre.”

Nelle prime partite avete preso goal a freddo al rientro dagli spogliatoi.

“ Questo è preoccupante e spero frutto di coincidenze. Non voglio pensare che i giocatori entrino in campo rilassati dopo la pausa però come dice lei a Lugano abbiamo preso goal dopo un minuto e con il Winterthur stessa cosa. Con il Baden ne abbiamo presi due in poco più di dieci minuti.”

In sostanza dobbiamo attenderci dal FCMS un campionato in linea se non addirittura migliore di quello dell’anno scorso?

“ Secondo me le premesse per far meglio ci sono. Sottolineo quel meglio che non vuole assolutamente dire primi o secondi. Meglio può voler dire sesti, quinti, quinti e mezzo…..poi purtroppo il calcio non è che sia una scienza esatta.”

Siete tutto sommato abbastanza equilibrati. Un mix intelligente di giovani ed “anziani”.

“ Noi siamo andati a Baden con due 1992, con sei 1991, con un 1990 e due 1989. L’età media della squadra è di 22 anni. I cosiddetti “anziani” devono  fungere da traino per questi ragazzi. Avere una squadra giovane è per me motivo di grande orgoglio perché lo ritengo importante. Che poi il giovane arrivi dal vivaio, dal Lugano o dal Bellinzona non ha importanza: il giovane è giovane.”

A proposito di giovani come stato lavorando a livello di settore giovanile?

“ La seconda squadra, quella che avevamo, formata tutta da giovanissimi, non c’è più. Senza elencare i motivi per cui siamo usciti, il Mendrisio-Stabio ha lasciato il raggruppamento. Giusto o sbagliato, a ragione o a torto, non ha importanza. Secondo me abbiamo fatto un passo indietro. Non solo noi. Tutti pagheranno questa scelta. Il raggruppamento stesso la pagherà. Tutte noi società finiremo per risentirne. C’erano parecchi ragazzi che giocavano un interessante campionato di seconda divisione, qualcuno era pronto per la prima squadra qualche altro un po’ meno ma comunque formato per esperienze importanti. Il Mendrisio-Stabio ha allora deciso di fare un settore giovanile un po’ più importante. Considerato che lo straniero diventa calcisticamente svizzero dopo tre anni di formazione presso una delle nostre società abbiamo deciso di avvalerci della collaborazione con Paolo Malnati per portare a Mendrisio alcuni ragazzi italiani particolarmente interessanti con lo scopo di farli crescere con i nostri istruttori al fine di poterli inserire tra qualche hanno nella nostra prima squadra. Non ha poi importanza se un giorno finiranno per giocare per il Biasca o per il Lugano: l’intento è quello di selezionare 4/5 ragazzi di alcune fasce d’età per coltivare il progetto. Questo, ci tengo a precisarlo onde essere frainteso, non significa l’aver perso la fiducia nei nostri giovani o aver deciso di dare maggiore importanza agli stranieri. E’ un legittimo percorso al quale crediamo.”

PD

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