Gioie e dolori da derby. Malanni stagionali e rimedi naturali. Noi, l’abbiamo vista così.

scritto da Redazione
Nicola Padula AS Novazzano 21/22

Facce tristi, sorridenti, provate, forzatamente accomodanti, preoccupate. E’ nella Wall Street del Comunale che si consumano gioie e dolori di un “derby” che fino a qualche stagione fa le buone anime della Fattanza avrebbero rifiutato di considerare tale.

Il “Derby” – per chi tifa FCM – è tradizionalmente quello con Lugano, Chiasso, Bellinzona e Locarno. Non ce ne sono altri. Dal basso della gerarchia ticinese della seconda lega interregionale, sale la preoccupazione per chi ancora (e non sono pochi) è abituato a vivere e morire per il club. La partita persa contro il Novazzano, ha accentuato i problemi tecnico/tattici di una squadra che ad oggi si è oggettivamente tenuta in vita grazie alle proprie caratteristiche di temperamento ed agonismo.

I paragoni col passato – tarantella sempre più comune sui gradoni del Comunale – cominciano ad essere inopportuni e post datati. Scordiamoci ciò che è stato e come avrebbe detto il buon Luca Moscatiello ai ragazzini sempre più numerosi che frequentano la prima squadra, nel calcio ci si valuta per ciò che stai facendo e farai, mentre il “passato” è storia che conta per bagnarsi di lacrime in una giornata di nostalgia. Il “derby” ha ribadito chiare almeno due cose: il calcio è un gioco che dura 90 e passa minuti; nel calcio le qualità emotive e la voglia di vincere sono determinanti in una gara dai valori simili. Infine, tra una squadra che pensa di vincere e una squadra che vuole vincere, anche gli episodi danno spesso ragione alla seconda.

Il Novazzano dell’esuberante Nicola Padula ha fatto bottino pieno sbancando il Comunale – diciamocelo senza offese per qualcuno – sfoderando due reparti fuori portata per la squadra avversaria di questo momento: al netto del goal partita di Pesavento, gli errori di gioventù in occasione delle prime due reti e la giocata di Loris Vago (MVP) hanno dell’abbastanza per giustificare la teoria. Per quanto messa alle corde nel corso di quasi tutta la ripresa, la squadra di capitan Sala (così come l’avversaria, priva di parecchi potenziali titolari) ha retto l’urto non senza difficoltà ed ha colpito nel miglior momento del Mendrisio che per quanto disorganizzato e confusionario ha meritato il pareggio dando anche l’impressione di poter fare un sol boccone dei rivali nei minuti finali del match.

Un primo bilancio di campionato, relativo alle due squadre, è favorevole dunque ai gialloblu che in classifica si godono un buon bottino, per quanto condizionato negativamente da un paio di prestazioni contraddittorie. Sul conto del Mendrisio – in grado ovviamente di cancellare nel breve la delusione di ieri – la classifica parla fino ad un certo punto: con una vittoria contro il fanalino di coda sabato prossimo, la classifica sarebbe completamente diversa. Soprattutto in relazione ai continui stravolgimenti di modulo, formazione e ruoli, che sanno tanto di esperimenti nell’interesse della ricerca di una miglior “quadratura”.  Per esprimere al meglio le caratteristiche dei singoli può essere un passaggio necessario per quanto ad oggi pagato a caro prezzo.

Resta l’alloro storico conquistato dal Novazzano: e questo, ad oggi, è quanto scritto sul referto dell’ottimo direttore di gara Sig. Jevremovic. Un risultato che deve portare a tutti  i migliori consigli per un buon proseguimento.

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