Seconda Lega: Coldrerio, mister Fabbri «Sospendere sino al 12 novembre, che scelta di prevenzione è?»

scritto da Roberto Colombo
Maurizio Fabbri, allenatore del Coldrerio

L’allenatore biancorosso: «Sono d’accordo con Alessio Righi sia sul fatto che fermarsi non sempre è la soluzione ma anche che forse nel calcio regionale qualcuno ci ha un po’ marciato».

COLDRERIO – Sospensione del calcio regionale sino al prossimo 12 novembre, le reazioni dei suoi protagonisti. Abbiamo chiesto e ascoltato anche il parere di mister Maurizio Fabbri del Coldrerio (Seconda lega), che la scorsa primavera era stato tra i primi (se non il primo) a mettere in guardia sui pericoli del virus, prendendo decisioni che allora gli costarono più di una critica.

COMPORTAMENTI SBAGLIATI

«I mesi di marzo e aprile sono stati difficili sotto tutti i punti di vista – ha esordito Maurizio Fabbri – La salute è chiaramente la prima cosa e va al primo posto, ma alla fine nei mesi scorsi non ho visto uno sforzo vero nel contrastare la diffusione del virus. Ci si è accontentati di aver superato la prima ondata, poi in molti, forse troppi, a passare un’estate (e non solo) in modo superficiale, abbassando la guardia al grido “ripartiamo”. Questa rilassatezza la stiamo pagando oggi. Fino a non molto tempo fa ho visto locali pieni di gente appiccicata al bancone come se nulla fosse, un “non uso” generalizzato di mascherine e del rispetto del distanziamento. Tutto questo ci ha riportato da dove eravamo partiti, anche se tutti, e sottolineo tutti, eravamo consapevoli che sarebbe arrivata la seconda ondata. Probabilmente un comportamento meno spavaldo avrebbe reso le cose meno pesanti di come lo sono ora».

IL CALCIO È CONSEGUENZA NON CAUSA

«Adesso – ha continuato l’allenatore – come misura di prevenzione sospendiamo l’attività sportiva, come se fosse la causa o giocare a calcio un qualcosa di pericoloso. Domando: perché non lo era anche il 5 luglio scorso quando abbiamo cominciato con le preparazioni? Perché non lo era anche mercoledì sera quando la comunicazione della FTC ci ha colti all’inizio dell’allenamento? Io sono totalmente d’accordo con le parole di Alessio Righi: “Non è possibile che la soluzione sia sempre fermarsi”. Anche perché “molte” società hanno fatto tanto per abbassare il rischio contagi, con disinfezione e sanificazione delle strutture, allenamenti differenziati per non affollare le stesse, uso di mascherine e igienizzanti, rispetto di tutto il protocollo consigliato dagli organi preposti. Tutto per consentire la ripartenza del calcio in sicurezza. Resto convinto che il rischio di contrarre il virus sia maggiore dentro un locale, che su un campo da calcio, visto che il calcio è una conseguenza del tuo comportamento nella vita, non una causa. La prevenzione la devi fare nella vita di tutti i giorni e portarla nel calcio con la stessa diligenza. Se non c’è la prima, allora sospendere il calcio non elimina il rischio di aumentare la possibilità di contagio. Detto questo, accettiamo la decisione e ci mettiamo in stand-by, non senza però qualche perplessità in merito».

UNA NON DECISIONE, NESSUNA SCELTA DI RESPONSABILITÀ

«Aver detto al calcio di fermarsi – ha proseguito Fabbri – credo che si stato dettato dal timore di perdere il lavoro o di contagiare i propri cari in un momento in cui la curva dei contagi raggiunge cifre preoccupanti. E questo è tutto chiaramente condivisibile. Tuttavia sospendere il calcio regionale sino al 12 novembre è sicuramente una decisione, che decisione non è. Nel comunicato della FTC si parla di rinviare le partite tra il 23 ottobre e il 12 novembre, quindi significa continuare ad allenarsi perché se nel weekend 14/15 novembre bisognerà ripartire, di sicuro non puoi non allenarti. E quindi mi domando ancora: che scelta di prevenzione è? Ci saranno in tutto il cantone gli stessi soggetti interessati che andranno al campo, condivideranno uno spogliatoio e una doccia, faranno un allenamento che prevede il contatto. Ergo, a sospendere le partite non c’è nessuna prevenzione maggiore di quella che c’era in precedenza. Per poi magari sentirsi dire l’11 novembre che vista la situazione, si sospende l’attività sino a primavera. Se, come leggo, si voleva fare un gesto di responsabilità, bisognava congelare tutto sino a marzo, in modo che tutte le società fossero spinte a cessare l’attività, che è poi quella che espone al rischio contagio. Non certo sospendere per tre settimane, costringendoci ad allenarci per farci trovare pronti alla ripresa. Noi comunque al Coldrerio abbiamo scelto di continuare ad allenarci tre volte a settimana, almeno fino a quando sarà possibile farlo, rispettando come abbiamo sempre fatto il protocollo in modo diligente e sperando in qualcosa, che francamente, per me non si verificherà. Tra tre settimane ci diranno, che tutto è sospeso sino a marzo».

LA PAUSA CI PENALIZZA CLAMOROSAMENTE

«Tornando invece a parlare solo di calcio giocato – ha concluso mister Fabbri – ai miei ragazzi do tranquillamente una sufficienza piena (4,5), perché siamo in linea con gli obiettivi di inizio anno. Tuttavia, non nego che mi sarei aspettato qualcosina in più considerato i valori espressi dal campo e dagli avversari incontrati. Secondo me abbiamo un gran potenziale umano, che non sfruttiamo totalmente. Siamo andati al 70% delle nostre possibilità. Purtroppo la pausa ci penalizza clamorosamente.  Avevo tutti gli effettivi di nuovo disponibili, una media presenze di 22 giocatori ad allenamento e avremmo potuto fare bene, rispetto ad altri che vedo far fatica non solo in termini di risultati, ma anche in termini di effettivi a disposizione. Forse anche qui, devo dare ragione al mio amico Righi che afferma che qualcuno un po’ ci ha marciato sul Covid. Anche io ho questa impressione, del resto “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si prende”. Quando e se ripartiremo, ma io resto convinto già oggi che prima di marzo non torneremo a giocare, ci faremo trovare pronti, perché avremo avuto il tempo per riorganizzarci e migliorare le cose negative e spero che potremo provare ad esprimerci al 100% delle nostre possibilità, rincorrendo il nostro obiettivo primario, che resta la salvezza».

LA CLASSIFICA

Castello 22 pt (9), Morbio 20 (9), Ascona 18 (8), Vallemaggia 14 (9), Malcantone 12 (8), Sementina 12 (9), Arbedo 11 (8), Coldrerio 9 (8), Balerna 7 (8), Vedeggio 7 (8), Rapid Lugano 7 (8), Cadenazzo 6 (8), Cademario 5 (7), Minusio 5 (7).

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