Lugano, Maurizio Jacobacci: «Contro l’Anderlecht un buon test fisico, ora lavoreremo maggiormente sull’aspetto tattico»

scritto da Claudio Paronitti

I carichi di lavoro, culminati con due test amichevoli nel breve volgere di nemmeno venti ore, hanno fatto in modo che i ragazzi bianconeri risultassero un po’ «imballati», soprattutto nel secondo duello con l’Anderlecht

Il tecnico sottocenerino Maurizio Jacobacci – che ha compiuto gli anni (oramai 57) proprio ieri – ha raccontato al sito web ufficiale del club le sue sensazioni di questa prima parte di ritiro in terra iberica:

«Si è visto che la squadra ha incontrato alcune difficoltà a entrare in partita e ci ha messo una ventina di minuti a mettersi “a posto”. L’Anderlecht ha fatto una notevole pressione iniziale, ne siamo usciti indenni e in seguito siamo entrati in partita, facendo le cose giuste e giocandocela bene. Tatticamente, abbiamo corretto qualcosina, pressando più alto sul loro playmaker [Vincent] Kompany e costringendoli a modificare il sistema di uscita dalla loro zona difensiva. Non li abbiamo fatti giocare dietro e siamo riusciti ad avere un paio di belle occasioni da gol: con Júnior, che per poco non ha segnato, e con Marić, che per un pelo non ha deviato in gol una punizione di Custodio.

Si è trattato di un buon test contro una squadra che come minimo è del livello dell’Anversa. Quindi, lo reputo un buon allenamento fisico, abbiamo dovuto correre tanto sotto forma di gioco. I ragazzi devono ora ricaricare le batterie. Riprenderemo gli allenamenti domenica pomeriggio.

Adesso cercheremo di abbassare il ritmo e l’impegno fisico, lavorando maggiormente sull’aspetto tattico. Lavoreremo per migliorare l’intesa tra i tre attaccanti e i centrocampisti. Dobbiamo riuscire a muoverci insieme e non a sprazzi, gestendo meglio il pallone e non rischiando con palle difficili. Bisogna recuperare palla e ripartire. Le transizioni offensive e difensive non sono state male. Cercheremo di arrivare martedì all’ultimo test [contro l’Heidenheim] più freschi e con maggior continuità, tenendo in campo per almeno sessanta minuti con gli stessi giocatori».

Leggi anche questi...