Il futuro tra emozioni e polemiche nazionali

scritto da Davide Perego

di Massimo Schira
Sfogliando l’album dello sport svizzero nel 2013 per selezionare le immagini e i personaggi che lo hanno segnato e guardare al futuro, ecco l’ormai classico brivido che torna puntuale a correre lungo la schiena. A testimoniare che, anche quello che va a concludersi, è stato un anno di grandi emozioni tinte di rossocrociato. E a chi, come me, a queste emozioni è aggrappato per passione e per mestiere, per la verità poco importa che esse siano declinate in “schwiizerdütsch”, in “patois” o in “dialett dal Legh”. Per questo, a titolo molto personale, ho trovato particolarmente sterile la polemica montata attorno all’uscita di Lara Gut, che – dopo gli “Awards” dello sport elvetico – si è lamentata per il trattamento poco “confederale” riservato a ticinesi e romandi.
È che ridurre la ricca diversità svizzera ad un mero discorso di appartenenza regionale mi pare riduttivo e profondamente provinciale. Perché, poi, quando dal cilindro salta fuori una nazionale di hockey che vince l’argento mondiale (pur senza una matrice ticinese), ecco che tutti sono pronti a saltare sul carro dei vincitori. LEGGI IL RESTO

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