FC Lugano, Numa Lavanchy: «Ognuno attraversa e supera momenti bui, crescendo professionalmente e umanamente»

scritto da Claudio Paronitti

Il fine settimana appena andato agli archivi come uno dei weekend più complicati per il massimo campionato di calcio elvetico. Il Lugano non ha potuto scendere in campo a causa di un numero elevato di elementi impossibilitati a prendere parte alla gara e così il portale online sport.ch ne ha approfittato intervistato nella rubrica ON SPOT il motorino della fascia destra bianconera Numa Lavanchy

Il 27enne di Morges, autore della rete che sabato 24 ottobre 2020 ha inflitto la prima sconfitta stagionale al San Gallo, si è confidato su diversi aspetti. Eccoli nel dettaglio:

«Il mio primo ricordo legato al calcio risale alla finale della Coppa del Mondo del 2002, quando il Brasile si impose sulla Germania per 2-0. Ho guardato il match assieme ai miei fratelli e, allora, eravamo tutti contenti del successo dei verdeoro.

Nella mia vita ci sono stati dei momenti molto difficili. Tutti i calciatori rimangono vittime di infortuni o di periodi dove non scendono in campo. È una situazione complicata da gestire, che ci può rendere più forti nel cercare di uscire a tutti i costi da un periodo buio. Personalmente, sono molto fiero di esserci riuscito. Mi ha fatto crescere sotto il punto di vista professionale e umano.

I valori che devono appartenere a una persona sono l’onestà, un aspetto che ti permette di crescere in maniera ottimale. La vita è un ciclo e se non si è onesti tutto ti si potrà ritorcere contro un giorno o l’altro».

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