FC Lugano, ma serve davvero un coach quando si ha a disposizione il duo Mattia «Crus» Croci-Torti e Carlo «Cao» Ortelli?

scritto da Claudio Paronitti

Alla fine molto probabilmente arriverà, ma una cosa è certa: chi guiderà la macchina bianconera da domani in poi, avrà tra le mani un gruppo di calciatori, ma prima ancora di uomini, solidali, uniti e che sanno il fatto loro

Le ultime indiscrezioni, smentite dall’Illinois, raccontano di un imminente arrivo sulle sponde del Ceresio di Raphaël Wicky, 44enne tecnico argoviese alla guida dei Chicago Fire, franchigia partner del Lugano, dal 27 dicembre 2019 dopo aver fatto la gavetta per nove mesi alla guida della selezione U17 degli Stati Uniti. Questa avventura ha fatto seguito all’esperienza maturata in territorio elvetico a Basilea, dove ha diretto la U18, la U21 e la prima squadra. Il percorso attuale vede il club con a capo il miliardario Joe Mansueto, diventato nel frattempo boss del club ticinese, al 12° posto nella classifica della Eastern Conference. L’approdo ai playoff è un vero e proprio miraggio, soprattutto considerato il recente ruolino di marcia, che ha fatto storcere un po’ il naso a diversi sostenitori del gruppo con sede nella Città del Vento.

La titubanza delle ultime settimane concernente l’insediamento di un nuovo condottiero della prima squadra luganese potrebbe tuttavia far pensare a una promozione definitiva di Mattia Croci-Torti – che sta seguendo il corso per ottenere il patentino UEFA-Pro -. D’accordo, le possibilità di vedere il «Crus» in panchina con il Grasshopper nel posticipo del prossimo giovedì potrebbero sembrare minime, ma conoscendo il coraggio delle dirigenze statunitensi nell’affidarsi a gente del posto, capace e competente come l’ex-calciatore momò, una supposizione – neanche campata in aria più di quel tanto – ci sovviene. L’ottimo pareggio conseguito con il Basilea e il passaggio del turno in Helvetia Coppa Svizzera a Neuchâtel contro lo Xamax sono due indizi. Se per fare una prova concreta ce ne vogliono tre, allora bisognerà attendere il match con le Cavallette, che potrebbe risultare la consacrazione definitiva per l’attuale (e chissà, anche futuro) staff tecnico «nostrano».

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