Conference League, l’analisi post-partita di Alessandro Mangiarratti: «Perdere così fa male, ma non è una disgrazia!»

scritto da Claudio Paronitti

Ieri sera, il Vaduz è andato a un passo dal conquistare il terzo punto della sua campagna in UEFA Europa Conference League, venendo beffato nei recuperi dagli ucraini del Dnipro-1, impostisi 2-1 sotto le volte del Rheinpark Stadion

Come capita in ogni occasione continentale, gli istanti successivi alla disputa dei novanta minuti, le sale stampa dei vari impianti si riempiono per le conferenze post-partita. Nel Principato del Liechtenstein, l’occasione è buona per ascoltare l’analisi del tecnico biancorosso Alessandro Mangiarratti. Ecco, di seguito, le sue sensazioni «a caldo»:

«È una sconfitta che fa male. A me non piace parlare dell’arbitro, di solito dimentico in fretta. Oltre ai due episodi nella ripresa, ce n’era uno anche nel primo tempo, dove c’era un fallo e invece non viene fischiato nulla. Fa parte del processo, siamo coscienti delle nostre qualità e dei nostri limiti. Non dimentichamoci che siamo semplicemente una squadra di Challenge League che affronta squadre di un livello sicuramente più alto del nostro. Se ogni piccolo dettaglio non è al suo posto, rischiamo di subire un gol. Probabilmente, è stata la situazione che ha portato all’uno a due.

Per me come allenatore, questo è un percorso di crescita. Sono perennemente sotto pressione, mi tocca lavorare il doppio o il quadruplo per analizzare gli avversari e per la gestione della squadra. Per il club è certamente un impegno, perché organizzare le gare di Conference League non è proprio evidente. A livello economico, è un grande apporto per le nostre casse. Per i giocatori, invece, spero che possano progredire sotto tutti gli aspetti.

È chiaro che, oltre all’aspetto economico, bisogna pensare anche al futuro sportivo. L’obiettivo in campionato è raggiungere zone della classifica un po’ più calme. È chiaro che una partita del genere costa energia. Ora, bisogna ricaricare le batterie delle emozioni, perché perdere al novantaduesimo fa male, anche se, in fondo, uscire sconfitti con il Dnipro-1 non è una disgrazia.

Noi affrontiamo tutte le gare con il sorriso. Non abbiamo nulla da perdere e credo che lo abbiamo dimostrato, fornendo una buona prestazione. Prima del match con l’AZ Alkmaar ci sono tre sfide di campionato, che sono la priorità. Poi, andremo a Limassol e vedremo. Magari, avremo la fortuna che tutto sarà ancora aperto e che potremo giocarci qualche chance di qualificazione.

Con i se e con i ma non si va molto lontano. Ma se mi si dà la soluzione per vincere otto-nove partite di fila [e risalire la graduatoria verso le prime posizioni]. Sappiamo che dobbiamo “rompere gli indugi” e trovare questa prima vittoria. Fino a dicembre, quando si andrà in pausa, avremo giocato l’80% di match in più dei nostri avversari. Si può dire ciò che si vuole, ma sull’economia generale peseranno parecchio. Non dobbiamo toglierci questo alibi, perché dobbiamo riuscire a essere performanti anche in campionato. [Anche se] nelle prossime quattro settimane assolveremo dieci partite…

Il Bellinzona (avversario stagionale el Vaduz)? Grazie alla proprietà sono riusciti a salire di categoria, arrivando in Challenge League. Occorre avere un po’ di pazienza su sponda granata. Sono davanti a noi in classifica e significa che stanno facendo meglio. Non penso che debba essere io a dare qualche consiglio a loro, non dimenticandosi che sono una neofita».

Leggi anche questi...