AS Novazzano, il DS Christian Mantovani: «Con lo staff c’è una visione comune. La cosa più importante è non abbattersi»

scritto da Claudio Paronitti

Un paio di mesi or sono circa, la Lega Amatori ha decretato la conclusione anticipata del girone d’andata dei campionati di sua competenza a causa dell’emergenza sanitaria che si stava diffondendo all’interno della Confederazione Elvetica

Per analizzare il periodo trascorso, i momenti attuali e ciò che potrà riservare il futuro, abbiamo avuto l’estremo piacere di contattare, seppur «a distanza», il direttore sportivo del Novazzano, Christian Mantovani, il quale ci ha concesso l’intervista che vi proponiamo qui di seguito.

Innanzitutto, come sta trascorrendo questo lasso di tempo, in cui l’incertezza regna sovrana e si vive praticamente «alla giornata»?

«A livello sportivo ho un contatto stretto con lo staff, nel senso che ci sentiamo regolarmente e valutiamo l’evolversi della situazione. La nostra volontà è quella di seguire tutte le raccomandazioni che emana il Consiglio Federale. Da gennaio, poi, dovremo contattare i giocatori per definire dei piani di lavoro individuali che dovranno svolgere da casa. A livello organizzativo abbiamo impostato tutte le tempistiche [per farci trovare pronti alla ripartenza]».

Tra le cinque formazioni che militano in Seconda Lega Interregionale, il Novazzano è stata l’unica a doversi fermare e rimanere in quarantena per una decina di giorni. Come è stata vissuta questa nuova situazione?

«Tutti noi eravamo coscienti della situazione. Eravamo soprattutto preoccupati per la persona coinvolta da questo virus. Ognuno di noi, in maniera responsabile, si è rinchiuso in casa, facendo test in maniera individuale per conoscere se la malattia fosse stata contratta da altre persone. È una situazione nuova che si legge quotidianamente sui media, ma quando ti tocca direttamente è completamente diverso. A partire dall’estate abbiamo messo in atto delle tipologie di protezione, e a quel tempo sembrava un po’ troppo. Però, quando vieni toccato, capisci che certe precauzioni sono necessarie. E devo fare un plauso ai ragazzi, che sono stati bravi a seguirle».

Passando a quanto accaduto sul terreno di gioco, la squadra gialloblù ha chiuso la prima parte della stagione con soli cinque punti conquistati e il tredicesimo e penultimo posto della graduatoria. Una situazione che non rispecchia le aspettative dell’estate…

«Innanzitutto, quando a inizio stagione si costruisce una squadra lo si fa per mirare a degli obiettivi precisi, che per noi riguardano la salvezza e un’eventuale qualificazione alla Coppa Svizzera. La realtà dice poi che ti confronti ovviamente anche con le altre squadre. Quest’anno, il livello è decisamente aumentato e alla fine è inutile star qua a girare intorno. Se occupiamo questa posizione è perché la meritiamo».

Nelle interviste che ci ha rilasciato settimanalmente, mister Gioele Croci-Torti ha spesso spiegato che il bottino ottenuto dai ragazzi è stato nettamente minore di quanto meritassero. Concorda con questa analisi?

«Io, Gioele e Osman Cavusoglu abbiamo una visione molto simile delle cose. Credo che Gioele abbia sempre detto che ce la siamo giocata con tutti e che, però, ciò non basta e non è abbastanza e fare risultato».

A parte lo 0-7 patìto contro l’Emmenbrücke, tutte le altre sconfitte sono state con una sola rete di scarto. Cosa è mancato ai giocatori per riuscire a fare quel passo in più per riuscire a conquistare più punti e migliorare di conseguenza la classifica?

«Probabilmente, per quanto concerne il reparto offensivo siamo partiti in maniera deficitaria. Prima di iniziare, abbiamo perso Manuel Stefanoni, che per motivi professionali è dovuto rientrare in Italia. Non sono riuscito a sostituirlo. L’unica punta rimanente era Lorenzo Spagnuolo, il quale si è infortunato dopo sole tre partite. A quel punto, ci siamo trovati scoperti. Per diverse partite l’attacco è stato tutto sulle spalle di Matteo Ceci, ma si è visto che non è esattamente il suo ruolo e la squadra ne ha risentito. In più, anche gli infortuni hanno influito in un modo o nell’altro. Non è una questione di sfortuna, ma forse nel corso dell’estate i carichi di lavoro andavano gestiti diversamente. Capitano delle stagioni così. L’importante è non abbattersi e continuare a remare nella stessa direzione, coscienti che la squadra può migliorare».

Considerato che il mese di gennaio è oramai alle porte e la sessione invernale di calciomercato prenderà avvio con il nuovo anno, è da attendersi qualche movimento (in entrata e in uscita) da parte della dirigenza sottocenerina?

«In uscita, posso confermare che il secondo portiere Florian Maier si trasferisce in Svizzera interna per motivi di lavoro e che Kevin Battistini ha deciso di smettere con il calcio giocato per ragioni professionali. In entrata, invece, arriveranno l’esterno Abasse Traoré dal Coldrerio e gli attaccanti Misir Memaj dal Malcantone e Leandro Fuso dal Morbio. Mancano ancora un paio di pedine, che spero di riuscire a portare a casa nei prossimi giorni».

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