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di Pierluigi Tami
L’Associazione svizzera di calcio (Asf) da anni pratica una politica mirata alla
formazione di giovani calciatori. Un settore ormai riconosciuto per qualità in
tutta Europa. C’è però un’altra faccia della medaglia da prendere in
considerazione, perché non meno importante. Se questi giovani hanno fatto questi
progressi e godono oggi di molte richieste, ciò è dovuto in primo luogo a tanti
allenatori formati in Svizzera che seguono i loro percorsi nel modo migliore. La
formazione degli allenatori, infatti – attraverso i corsi per seguire i
giovanissimi, passando per le strutture di Gioventù e Sport per arrivare al
diploma Uefa-Pro (riconosciuto a qualsiasi livello anche negli altri Paesi) – è
uno dei principali compiti dell’Asf.
formazione di giovani calciatori. Un settore ormai riconosciuto per qualità in
tutta Europa. C’è però un’altra faccia della medaglia da prendere in
considerazione, perché non meno importante. Se questi giovani hanno fatto questi
progressi e godono oggi di molte richieste, ciò è dovuto in primo luogo a tanti
allenatori formati in Svizzera che seguono i loro percorsi nel modo migliore. La
formazione degli allenatori, infatti – attraverso i corsi per seguire i
giovanissimi, passando per le strutture di Gioventù e Sport per arrivare al
diploma Uefa-Pro (riconosciuto a qualsiasi livello anche negli altri Paesi) – è
uno dei principali compiti dell’Asf.
Il calcio svizzero ha quindi fatto
progressi attraverso giovani di un livello sportivo sempre più elevato, ma anche
attraverso una struttura di allenatori sempre più preparati. Oggi in Svizzera ci
sono 100 professionisti tra allenatori, preparatori atletici e preparatori dei
portieri che lavorano quotidianamente nella formazione. A cui vanno aggiunti
staff tecnici sempre più professionali. Dei risultati con le nazionali giovanili
abbiamo spesso parlato, ma oggi è anche il momento di sottolineare il successo
della formazione dei tecnici nel nostro Paese.
