Terza Lega 1: Lusiadas, mister Miceli “Il Covid è un problema enorme. Rischiavamo di non divertirci più”

scritto da Roberto Colombo
Igor Miceli, allenatore del Lusiadas

L’allenatore del Lusiadas: «Fosse stato per me non avrei ripreso nemmeno a settembre. Non do voti ai miei ragazzi, per me sono tutti bravissimi: abbiamo valori tecnici importanti, nell’ultima contro il Vedeggio ho visto la mia vera squadra».

VEZIA – Sospensione del calcio regionale sino al prossimo 12 novembre, le reazioni dei suoi protagonisti. Igor Miceli, allenatore del Lusiadas (Terza lega, gruppo 1), non mette in croce la FTC che «in questo periodo ha dato tutta la sua disponibilità, venendo incontro a tutti» e parla dati alla mano di decisone pressoché inevitabile perché «il numero dei contagi è ora troppo elevato ed in salita».

SBAGLIATO RIPRENDERE A SETTEMBRE

«Penso – racconta mister Igor Miceli – che non si sarebbe dovuto riprendere. E lo dico nonostante la mia sfrenata passione per il calcio, sempre intatta da oltre 40 anni di vita sui campi. Oggettivamente si sapeva che sarebbe finita così. Gestire tutti i protocolli è già difficile nella vita quotidiana, al lavoro, a scuola, in famiglia (che hanno la precedenza su tutto) figuriamoci nel calcio. La macchina organizzativa che c’è dietro ogni singola squadra muove tante persone. Penso che si sarebbe potuta organizzare l’attuale stagione in un altro modo, le proposte c’erano, ma si è scelto di riprendere i campionati a settembre e va bene così. Però si sono corsi rischi inutili e usate risorse che se non si dovesse finire nemmeno questo campionato saranno state totalmente buttate».

COMPRENSIONE E PROBLEMA ENORME

«Questa – continua Miceli – è però solo la mia opinione, quella di una persona esterna. Chi analizza e prende decisioni dall’interno ha i suoi grattacapi, noi ci adattiamo: ci hanno chiesto di ricominciare e lo abbiamo fatto; adesso ci chiedono di fermarci e ci siamo fermati Tutti insieme ci siamo trovati di fronte a un problema più grande di noi e sconosciuto. Ognuno ha cercato di fare il meglio per sé stesso e per la comunità. In questi mesi la FTC ha dato tutta la sua disponibilità, è venuta incontro a tutti, ma oggi il numero dei contagi è troppo elevato e in salita. Il vero problema sta alla base e non sul campo di calcio. I posti letto per le cure sono limitati e il comportamento di una parte della popolazione non è sempre stato corretto. Qualcuno ha sottovalutato il problema, vedi feste, assembramenti e quant’altro».

IO IL COVID L’HO FATTO

«Io il Covid l’ho fatto – confessa mister Miceli – e non è stato piacevole, qualcuno ha sempre pensato che non esistesse o di essere al di sopra di ogni rischio, comportandosi di conseguenza, in maniera egoistica e sciagurata. Le colpe sono lì, non nelle attività che sono riprese, ma qui entriamo in un altro campo che non è quello del calcio».  

CAMPIONATO NON PIÙ EQUO

«In questi giorni stiamo affrontando tante problematiche diverse: lavoratori indipendenti che hanno paura, lavoratori dipendenti idem, infermieri a cui hanno consigliato di non rischiare, idem per le forze dell’ordine, qualcuno ha parenti ammalati a casa, insomma, la casistica è varia e pur con tutti gli accorgimenti del caso i rischi di essere contagiati ci sono. Il campionato rischiava di non essere più equo. Si rischiava di non divertirsi più. Le convocazioni non erano più solo scelte tecniche. E poi le strutture: i vari comuni avrebbero continuato a concedere l’accesso a spogliatoi e campi? E tutti questi recuperi? Le squadre possano davvero continuare a cambiare giorni di allenamenti e partite, sia a livello logistico che per alternare calcio e riposo? Io non so bene quali siano le risposte giuste a queste domande, ma sicuramente sarebbe stato parecchio complicato conciliare tutto questo».

ALLENAMENTI E ATTESA

«Noi come Lusiadas – prosegue l’allenatore rossoverde – se gli allenamenti continueranno a essere consentiti e in vista di una ripresa dopo il 12 novembre continueremo ad allenarci, ma lascerò ai ragazzi massima libertà: chi se la sente potrà allenarsi, chi invece dovesse avere qualche remora per la salute o il posto di lavoro potrà scegliere di non venire al campo. Se poi la FTC nei prossimi giorni deciderà che i campionati dovranno essere ripresi solo dal prossimo marzo, allora ci fermeremo come da prassi pausa invernale. 

LA CARICA

«Non mi piace dare voti ai miei ragazzi – conclude mister Miceli – e infatti non né darò, perché per me sono tutti bravissimi e io sono un allenatore esigente. Ma ripeto qui quello che già dico spesso anche a loro: siamo troppo discontinui dentro la stessa partita e di partita in partita. Siamo capaci di passare dal meglio al peggio in una frazione di secondo. La pausa ci consentirà di recuperare gli infortunati. Numericamente per noi potrebbe essere un vantaggio avere tutta la rosa a disposizione, perché non abbiamo il settore giovanile alle spalle. Alla ripresa del campionato dovremo essere più bravi a rimanere dentro la partita per tutti i 90’, soprattutto nei momenti di difficoltà. Mi piacerebbe che i ragazzi mentalmente ripartissero dall’ultima partita di coppa Ticino contro Vedeggio, in cui ho visto il vero Lusiadas: squadra vera per 120’ ed oltre. Abbiamo valori tecnico tattici per giocarcela contro ogni singolo avversario e per stare nelle posizioni che contano nell’arco del campionato. Questo deve essere il nostro obiettivo».

LA CLASSIFICA

Collina d’Oro 24 pt (8), Ligornetto 15 (5), Agno 15 (6), Rancate 13 (8), Monteceneri 10 (7), Melide 9 (7), Vacallo 9 (7), Insubrica 8 (7), Riva 7 (7), Comano 6 (7), Lusiadas 5 (7), Maroggia 3 (6), Carassesi 3 (8).

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