RSL: Lugano, cosa va e cosa no

scritto da Simone Morandi

Sadiku-Tramezzani: boom! Gjanni, che succede?

Inizia oggi, e avrà cadenza periodica, una nuova rubrica di approfondimento sugli aspetti positivi e negativi che emergeranno dalle partite disputate dal FC Lugano. Il tutto avrà valenza solo per le partite di riferimento: ad esempio, un giocatore che può aver fatto bene per mesi, potrebbe finire nella lista del cosa “non va” per via di un paio di partite negative. Come di consueto, parola ai nostri lettori: qualcosa non vi convince? Un giocatore meritava più o meno attenzione? Scriveteci!

FC Lugano, mese di febbraio, partite disputate: 4 (2 V, 1 P, 1 S). GF: 5, GS: 5.

Cosa va: Tramezzani. L’esordio del neo-tecnico è stato più che positivo: 7 punti in 4 incontri (di cui 3 in trasferta), e vantaggio consolidato sull’ultima in classifica. Era difficile immaginarsi un avvio migliore.

Cosa non va: le “sirene” europee. Novello Ulisse, Tramezzani dovrà tenere i propri uomini lontani dal canto delle sirene, che già vorrebbero il Lugano come potenziale concorrente nella lotta per un posto in Europa. Dunque, barra a dritta verso il vero obiettivo: una tranquilla salvezza. Arrivasse poi qualcosa in più, sarebbe tanto di guadagnato.

Cosa va: Sadiku. L’impatto di “Armando 2.0” è stato devastante: 3 gol in 4 partite, e avrebbero potuto anche essere di più. Subito in palla, subito decisivo. A giugno tornerà allo Zurigo… è già nostalgia.

Cosa non va: Alioski. Diciamolo subito: è ingeneroso inserire nella categoria “non va” un giocatore come lui, vero trascinatore del Lugano ad inizio stagione. Ma il 2017 è iniziato in maniera molto “soft” per Gjanni: 3 incontri giocati, senza lasciare il segno. Timidi segnali di ripresa a San Gallo: lo aspettiamo presto nella sezione del “cosa va”.

Cosa va: I “vecchietti” terribili. Russo, Padalino, Rey: non solo uomini spogliatoio, ma veri e propri titolari aggiunti. Esperienza da vendere, grinta e tanta voglia di mettere a tacere chi li vedeva già in pensione anticipata. Esempio per i giovani.

Cosa non va: Urbano. Il suo 2017 è iniziato così come era finito il 2016: in tribuna. Fuori dai radar di Manzo prima e di Tramezzani poi, il buon Orlando attende ormai giugno per accasarsi altrove: peccato.