MISTER X – Capitolo 75, Gennaro Conte “Vorrei riportare al Rapid alcuni miei ex compagni di squadra, succederà se…”

scritto da Roberto Colombo
Gennaro Conte, allenatore del Rapid Lugano (Quinta lega)

L’allenatore del Rapid Lugano: «Ero un discreto difensore, che ci credeva sempre, su ogni pallone e su ogni avversario. Per un bel po’ di tempo non ho fatto indossare ai ragazzi le divise nuove perché con quelle vecchie ci stavamo portando bene».

LUGANO – Con la nostra serie di mini interviste MISTER X vi accompagneremo alla scoperta degli allenatori (e non solo) del calcio regionale, tratteggiandone un ritratto più intimo attraverso le loro stesse parole. Buona lettura, se vi va. Capitolo 75: Gennaro Conte allenatore del Rapid Lugano (Quinta lega, gruppo 2).

Mister raccontaci, che giocatore eri e il tuo ricordo più bello? «Che giocatore ero? Non scherziamo…che giocatore “sono” (risata). Scherzi a parte, ero un discreto difensore e il mio punto di forza era non mollare mai e crederci su ogni pallone e contro tutti gli avversari, che poi sono le cose che cerco di trasmettere oggi ai ragazzi che alleno. Il ricordo più bello è sicuramente l’aver vinto la coppa Ticino con il Rapid Lugano e aver poi giocato in coppa Svizzera: ormai sono passati tanti, ma quei ricordi sono ancora vivi. Oggi invece il mio impegno da allenatore è quello di provare a migliorare ogni mio giocatore, e questo mi appaga molto».

Il tuo rituale scaramantico (da allenatore)? «Da buon partenopeo sono un tutt’uno con la scaramanzia (sorriso), basti pensare che prima del Covid (ormai ho perso il conto di quanti mesi siano passati) ci erano arrivate le divise nuove, ma non le abbiamo utilizzate subito perché indossare quelle vecchie ci stava portando bene, quindi erano intoccabili (sorriso)».

Squadra bestia nera (da allenatore)? «Alleno da troppo poco tempo per avere un’avversaria da considerare come una bestia nera. Posso però dire che qualche volta siamo stati noi la bestia nera di noi stessi, nel senso che siamo capaci di metterci in difficoltà da soli, ad esempio quando sottovalutiamo l’avversario».

Sarebbe bello allenare di nuovo… «Come ho detto nella precedente domanda, non ho ancora abbastanza esperienza come allenatore per poter citare un giocatore in particolare del mio passato che mi piacerebbe riallenare. Come curiosità posso però dire che oggi mi fa molto piacere il fatto che stia allenando alcuni ragazzi che già allenavo negli Allievi D9. Aggiungo inoltre che spero prossimamente di riuscire a riportare qui al Rapid Lugano sia alcuni miei ex compagni di squadra di quando giocavo, sia alcuni miei ex avversari, per allargare la nostra rosa, ma questo (forse) succederà solo se…»

Forse non sarà RAPID LUGANO a vita, ma… «…ma mai dire mai. Per me il Rapid è una famiglia, ma se tra un po’ le nostre strade dovessero separarsi sarà solo per accrescere il mio bagaglio calcistico e confrontarmi con realtà diverse. D’altronde (e purtroppo) ogni avventura, anche le più belle e intense, ha sempre un inizio e una fine».

To be continued…

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