Ancora cinque giorni e si saprà se i cittadini di Lugano utilizzeranno il buon senso oppure no. Domenica 28 novembre 2021 è la data della votazione più importante degli ultimi decenni. Si deciderà infatti se avviare finalmente il progetto del Polo Sportivo e degli Eventi (PSE) oppure continuare a vivere come una città lontana anni luce dalla modernità
Anche la Swiss Football League (SFL), attraverso il suo sito web ufficiale, si è chinata sull’argomento, facendo trapelare ciò che si sapeva già. Il Lugano, e la sua Città, ha bisogno di un «sì» per sopravvivere e per continuare lo sviluppo territoriale pianificato già una decade or sono.
Come si evince dalla nota della SFL, l’oggetto della posta in gioco è caratterizzato da un nuovo stadio da 10’000 posti a sedere, un «gioiello» multifunzionale, previsto se tutto andrà bene per l’autunno del 2026, con in particolare la prospettiva di poter giocare anche a pallacanestro, pallavolo o ideale anche per praticare ginnastica. La struttura sorgerebbe di fronte all’attuale Stadio di Cornaredo, che fornisce i suoi servizi dal lontano 16 agosto 1951, e diventerebbe un parco a tema sportivo. L’occasione è più che buona per il Ticino, una delle ultime regioni della Svizzera prive di una moderna infrastruttura approvata per la Credit Suisse Super League e le Coppe Europee, di salire sul treno o almeno evitare di farselo sfuggire una volta di più. In caso di voto negativo, qualsiasi nuova iniziativa richiederebbe molto tempo aggiuntivo.
Claudius Schäfer: «Solamente un’infrastruttura moderna permette una gestione duratura»
L’analisi è largamente condivisa dall’amministratore delegato della SFL Claudius Schäfer: «In Svizzera, per una società della massima serie, solamente un’infrastruttura moderna permette una gestione duratura. Una base economica sana e di qualità è ugualmente una condizione al successo della formazione. L’attuale progetto convincente dello stadio di Lugano fornisce anche tutto ciò che è necessario per garantire che le serate calcistiche nazionali e internazionali siano una delizia per tutti i ticinesi».