«Vedo tra i giovani poca voglia, poca fame. Internet gli fa credere che puoi avere tutto e subito solo perché con un clic ti connetti dall’altra parte del mondo. Ma bisogna aver la voglia di scoprire una cosa e metterci dedizione, ed è questo che fa la differenza.
Se vuoi tutto e subito non vai da nessuna parte, bisogna sempre inseguire i sogni e avere la curiosità di capire perchè uno è più bravo di te. E fare di più affinché tu possa diventare meglio di lui.
Cosa fa la differenza? La testa. Di gente con i piedi migliori dei miei ce n’era, ma io mi sacrificavo e lavoravo e questo ha fatto la differenza, oltre naturalmente alla fortuna. Se hai forza di volontà farai bene a prescindere da dove arriverai.
Perché mi sono allontanato dal calcio? Scomparsa mia moglie ho fatto una scelta di vita, quella di stare con i miei figli e crescerli come meritano.
Il momento peggiore della carriera? Non c’è. Potrei dire le finali perse, ma in realtà io credo che le sconfitte ti facciano crescere più delle vittorie, perché sono lezioni da cui si deve imparare. Sotto il profilo umano invece la morte di Andrea (Fortunato, ndr) fu terribile, eravamo molto legati anche fuori dal campo. Certe cose ti riportano a terra, capisci che nessuno purtroppo è invincibile…».
Moreno Torricelli
fonte: Romanzo Calcistico