ULTIMA ORA: Coronavirus, il calcio regionale si ferma, il pensiero dei diretti interessati Agno e Rancate

scritto da Roberto Colombo

L’emergenza Coronavirus ha fatto slittare Agno-Arbedo e Rancate.Castello. Sacha Cattelan vice presidente dell’Agno: «Decisione ineccepibile, ma sportivamente dispiace e penso anche al danno economico». Il presidente del Rancate: «Penso che si stia esagerando»

GIUBIASCO – Ecco la nota ufficiale della Federazione Ticinese di calcio che attraverso il proprio portale internet a annunciato quanto segue: Il comitato centrale dell’ASF comunica, che a partire da subito fino a lunedì 02.03.2020 compreso, non potranno essere disputate gare di nessun genere (coppa, campionato, gare di preparazione, Futsal). Vale a dire che oltre a tutte le partite amichevoli non si giocheranno nemmeno i due ottavi di finale di Coppa Ticino che erano in programma domenica 1 marzo: Agno-Arbedo e Rancate-Castello.

LE PRIME REAZIONI (A CALDO) DELLE SOCIETÀ SPORTIVE

Abbiamo chiesto a Sacha Cattelan, vice presidente dell’Agno, di raccontarci come ha reagito la società biancorossa alle comunicazioni di rinvio arrivate dalla Federazione: «Non posso negare che dal punto di vista sportivo dispiace non poter giocare domenica, perché ci eravamo preparati molto bene e alla Chiodenda eravamo tutti pronti per un gran pomeriggio di sport, contro una grande avversaria come l’Arbedo. Non nego nemmeno che per noi sarà un bel danno economico: nel giro di un’ora, a causa dell’emergenza Coronavirus, ci hanno annullato sia la fiera di San Provino sia questa partita importante che avrebbe portato al campo tanto pubblico. Ovviamente non c’è nessuna polemica, perché sappiamo benissimo che gli organi deputati a prendere questa decisone lo hanno fatto per la nostra sicurezza e quella di tutti. Non è colpa di nessuno, di fronte a queste situazioni complesse e complicate tutto passa in secondo piano».

Questo invece il pensiero di Leandro Vanini, presidente del Rancate: «È una decisione che non condivido, ma che devo accettare. La tempistica della comunicazione è inaccettabile. Logicamente noi avevamo già predisposto tutto: griglia, buvette, articoli sui giornali e annunci sui social. Ora dobbiamo disdire tutto. Penso che si stia esagerando».

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