Luigi Marotta: «Sono contento, ma non contentissimo: una squadra come la nostra non può lasciare per strada 8 punti in 13 partite. Giocare di domenica mi porta sfortuna. Sono criticato? Lo so, è perché provo sempre a vincere. Non è una colpa se i ragazzi mi vogliono bene. Di Zenzo è il miglior ds sulla piazza. Ho messo in difficoltà il Locarno, lo faremo anche con il Chiasso, se ci ritroveremo insieme in Seconda lega»
BELLINZONA – Intervista a Luigi Marotta, presidente del Semine campione di inverno del gruppo 2 di Terza lega: 1° posto per i gialloneri dopo le prime tredici partite della stagione con un vantaggio di cinque punti sulla coppia Carassesi-Verscio e sei lunghezze sul Solduno terzo in classifica. Inoltre, la difesa del Semine è stata la meno battuta del campionato insieme a quelle di Verscio e Solduno (14 reti subite); mentre davanti l’attacco – 30 reti realizzate – è stato il quarto del torneo insieme a quello del Makedonija, dietro a Carassesi (33), Solduno (33) e Losone (32).
CHALCIO – Ciao presidente, Semine campione d’inverno, girone di andata chiuso al 1° posto davanti a tutti. Era quello che volevi mi sembra? Sei soddisfatto?
Luigi Marotta: «No, non lo sono. Siamo a +5 dalla seconda (Carassesi e Verscio, ndr) mentre io avrei volto fossi a +10. Siamo andati benino, non benissimo. Potevamo fare meglio. Con una squadra come la nostra lasciare sul campo 8 punti sono troppi».
CHALCIO – Allora rincaro la dose: tra metà settembre e i primi di ottobre avete raccolto “appena” quattro punti in quattro partite, che mi sembra sia stato il periodo in cui era assente il vostro allenatore Davide Morici che era in viaggio di nozze. Sotto questo aspetto la squadra non ti sembra un po’ fragile?
Luigi Marotta: «Ti sbagli. Devo correggerti perché nelle due sconfitte di metà settembre contro Gordola e Makedonija mister Morici c’era, è andato via subito dopo. Le sconfitte non sono dipese dalla sua assenza. Non so però dare una spiegazione al calo che abbiamo avuto. La palla è rotonda. Nel calcio può capitare. Cosa sia successo in quelle tre settimane è ancora oggi un mistero. Posso solo dire (risata, ndr) che a me non piace giocare la domenica, mi porta sfortuna. E contro il Gordola si è giocato domenica. Le domeniche le ho sempre sofferte (risata, ndr). E a proposito di questo ti racconto questo aneddoto: la penultima partita del girone di andata dovevamo giocare contro il Solduno, in casa loro, la domenica. Noi di solito ci alleniamo venerdì sera. Ebbene, quella settimana ho preteso che la squadra si allenasse sabato, perché i ragazzi fossero più concentrati per la partita e non avessero un giorno in mezzo per perdersi via. Sarà superstizione, ma con il Solduno, poi, abbiamo vinto».
CHALCIO – Nel bene o nel male pres, nel calcio regionale, tu sei un personaggio che divide. Sportivamente parlando c’è chi di ama e chi di odia. Non ci sono vie di mezzo. Tra i tuoi detrattori la critica principale è per la gestione delle tue squadre. Cosa rispondiamo?
Luigi Marotta: «Io rispondo a tutti con i risultati. In tutte le squadre in cui sono andato i risultati sono sempre arrivati. E aggiungo che bisogna avere anche coraggio in quello che faccio, e non tutti ce l’hanno. Ad esempio l’anno scorso in tanti mi hanno criticato perché sono andato al Cadenazzo. Li ho presi alla fine del girone di andata che avevano 4 punti, e ci siamo salvati. Chi lo ha fatto di chi parla? A me invece piacciono le sfide. Ho dato la mia parola e l’ho mantenuta. Non mi si può accusare per questo. E non mi si può accusare se i giocatori vogliono stare con me perché li tratto bene: insieme usciamo a mangiare e bere, io rispetto loro e loro rispettano me. Ma in cambio voglio che in campo si giochi bene e si punti sempre al miglior risultato possibile. A tanti che mi criticano credo dia fastidio che gioco sempre per provare a vincere. Sono fatto così».
CHALCIO – Chiudiamo tornado a parlare di calcio, e di prossimo futuro: hai già in mente qualcosa per il mercato invernale?
Luigi Marotta: «Lo sai perché lo hai scritto che da qualche mese ho un nuovo direttore sportivo, Emanuele Di Zenzo, che credo sia il migliore nel suo ruolo nel bellinzonese. Lui ha carta bianca, al mercato ci penserà lui. Posso solo dire che qualcosina miglioreremo. Arriverà almeno un giocatore per reparto. Credo».
CHALCIO – Ultima curiosità presidente, giusto per stuzzicare la tua ambizione, perché come ci hai detto punti sempre in alto. Ipotesi, se il prossimo anno il Semine sarà in Seconda lega e ci sarà anche il Chiasso: chi tra voi e loro sarà la squadra da battere?
Luigi Marotta (risata, ndr): «Come nome sicuramente il Chiasso. Tuttavia, ricordiamoci che al mio primo anno ho messo paura anche al grande Locarno, facendogli sudare non sette ma dieci camice per vincere un campionato di Terza lega. Se l’anno prossimo dovessimo essere in Seconda lega sia noi che il Chiasso, sarò molto contento. Più stimoli ci sono e più bello è. Provare a battere le grandi squadre da sempre qualcosa in più. Però prima pensiamo a finire bene quest’anno. Lo dico (sorriso, ndr), con il Semine in questa stagione puntiamo al triplete: campionato + coppa Ticino + supercoppa».
LA CLASSIFICA (TERZA LEGA 2)
Semine 31 pt (13), Carassesi 26 (13), Verscio 26 (13), Solduno 25 (13), Biaschesi 22 (13), Makedonija 21 (13), Losone 20 (12), Giubiasco 19 (13), Gordola 17 (13), Intragna 14 (13), Moesano 9 (12), Pro Daro 9 (13), Minusio 7 (13), Ravecchia 5 (13). *Tra parentesi le partite disputate
TERZA LEGA – REGOLAMENTO: PROMOZIONI / RETROCESSIONI
CASO 1 – Nessuna squadra ticinese retrocessa dalla Seconda interregionale:
- Promozione in Seconda lega delle due vincitrici dei due gruppi.
- Promozione in Seconda lega della squadra vincente dopo spareggio su campo neutro tra le seconde classificate dei due gruppi.
- Quattro retrocessioni in Quarta lega: tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata di entrambi i due gruppi.
CASO 2 – Una squadra ticinese retrocessa dalla Seconda interregionale:
- Promozione in Seconda lega delle due vincitrici dei due gruppi.
- Quattro retrocessioni in Quarta lega: tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata di entrambi i due gruppi.
CASO 3 – Due squadre ticinesi retrocesse dalla Seconda interregionale:
- Promozione in Seconda lega delle due vincitrici dei due gruppi.
- Cinque retrocessioni in Quarta lega: tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata di entrambi i due gruppi, e della peggior dodicesima (terzultima) classificata dei due gruppi secondo i seguenti criteri: 1) Peggior coefficiente tra punti acquisiti / gare disputate; 2) Peggior coefficiente classifica fair play; 3) Peggior coefficiente tra le reti segnate e le reti subite.