Denis Mattiello: «La classifica la guardo sempre poco, lavoro sulle prestazioni. È gratificante sapere di avere la stessa difesa di squadre importanti come Semine, Solduno Chiasso e Rapid Lugano. Non ci serve un attaccante, ma un pizzico di fortuna in più sotto porta. Grazie a Livio Bordoli e al suo staff. Intragna società speciale. Sono stato fortunato»
GOLINO – Intervista a Denis Mattiello, giovane allenatore dell’Intragna (Terza lega, gruppo 2) che, dopo un inizio di campionato ha rilento – la prima vittoria della squadra è arrivata solo a metà ottobre – ha chiuso in crescendo il girone di andata, +7 sulla zona retrocessione, abbastanza per vivere una pausa invernale più che serena guardando con ottimismo il prossimo futuro.
CHALCIO – Ciao Denis, ci avete messo un po’ a carburare con la prima vittoria arrivata soltanto dopo un mese e mezzo di partite, il 15 ottobre nel recupero contro il Minusio, ma la classifica è buona ed il girone di andata è stato positivo…
Denis Mattiello: «La squadra ha sempre lavorato bene con un atteggiamento positivo sin dal primo giorno in cui sono arrivato, quindi, davvero, non sono mai stato preoccupato che la vittoria non arrivasse, perché sapevo che prima o poi ci saremmo sbloccati e da lì avremmo iniziato a toglierci altre soddisfazioni. Il lavoro, fatto con logica e metodo, paga sempre. La squadra arrivava da un’esperienza di 5 anni con un altro allenatore, quindi è stato normale che ci sia voluto un po’ di tempo per riuscire a trasmettere le mie idee e tramutarle in fatti sul campo. Ma i ragazzi in questo periodo mi hanno sempre dato la massima disponibilità, sono stati davvero fantastici e li ringrazio. Non abbiamo mai guardato troppo la classifica, perché sentivamo che stavamo lavorando bene ed eravamo tranquilli. Io poi non sono un allenatore che guarda troppo i risultati, anche durante la stagione non mi interessa molto chi andrò ad affrontare, se sta davanti o dietro in classifica, io guardo soprattutto all’ultima prestazione della mia squadra, dove e se sono stati commessi degli errori, cerco di analizzare cosa è andato bene e cosa no, per poi migliorarlo durante gli allenamenti successivi».
CHALCIO – Seconda miglior difesa con 16 gol subiti dietro al terzetto Semine, Verscio e Solduno che di reti ne hanno incassate 14 ciascuna: fa un bel effetto che il nome dell’Intragna sia vicino a chi sta lottando per vincere il campionato?
Denis Mattiello: «Essere vicino a squadre importanti come Semine, Verscio e Solduno fa piacere certo, e anche guardando al girone all’altro girone di Terza lega, il gruppo 1 del sottoceneri, abbiamo preso gli stessi gol del Rapid Lugano che è primo in classifica, con il solo Chiasso che ci è davanti. Stiamo andando molto bene e questo mi rende felice e orgoglioso dei miei ragazzi, che stanno lavorando tanto. Sono un allenatore molto esigente, che cura tanto la parte tattica sia con la palla che senza palla. Credo che dove non si possa arrivare con la tecnica individuale, si possa invece farlo con l’organizzazione tattica. È gratificante quello che abbiamo fatto nel girone di andata, ed è uno stimolo per continuare a lavorare per migliorarci ancora».
CHALCIO – Davanti invece malino. Solo 16 reti segnate (terzo peggiore attacco) arriverà qualcuno? Con un attaccante forte l’Intragna dove può arrivare?
Denis Mattiello: «Non so se arriverà un attaccante. Non credo che ci sia un problema in attacco. In fase realizzativa siamo stati solo molto sfortunati. Diversi risultati non rispecchiano le prestazioni. Creiamo molto. Ci è mancata un po’ di fortuna per buttarla dentro. La vittoria contro il Minusio ci ha sbloccato, ci ha ridato fiducia sotto porta, infatti dopo aver battuto il Minusio le cose sono migliorate anche in fase realizzativa. Nelle ultime gare prima della sosta sono arrivati più gol e più risultati positivi. Peccato non essere riusciti a giocare l’ultima partita prima della sosta contro il Ravecchia. Arrivavamo da un ottimo periodo con 0 gol subiti e 6 fatti in 3 partite, e c’erano tutti i presupposti per continuare a fare bene. Ma non importa, ci rifaremo».
CHALCIO – Tu sei un allenatore giovanissimo. Il tuo debutto da allenatore nel calcio attivi è avvenuto solo lo scorso gennaio quando sei stato chiamato dagli Aramaici Suryoye in Quarta Classic, poi la scorsa estate il salto in Terza lega con l’Intragna: cosa cambia tra le due categorie? Un consiglio ai giovani allenatori che vogliono fare il tuo stesso percorso?
Denis Mattiello: «Allenare in Terza o in Quarta lega è molto diverso. La mentalità dei giocatori, e anche la qualità, è diversa. In Quarta il calcio sembra essere più un passatempo che un impegno sportivo. Quest’anno in Terza ho invece trovato un campionato molto valido ed equilibrato. Personalmente mi trovo meglio in questo tipo di realtà, perché sono ambizioso e vivo il calcio con tanta passione. Probabilmente, essendo anch’io alle prime esperienze, non posso dare nessun consiglio ai giovani allenatori, posso solo raccontare la mia esperienza che è iniziata tanti anni fa dagli allievi E. In tutti questi anni ho sempre creduto in quello che facevo. Ci sono stati periodi in cui mi sono chiesto se tutto quello che stavo facendo avesse senso, perché non veniva riconosciuto, non dico a livello economico, ma a livello di apprezzamento. Ho fatto tanti corsi e continuo ad aggiornarmi, e in questo senso vorrei ringraziare molto sia Livio Bordoli che tutto il suo staff per i loro suggerimenti e l’aiuto. Poi ci vuole una certa indole. Per me il calcio è una malattia, è tutto, non ci sono ferie né giorni di malattia, se bisogna andare al campo si va punto e basta. È una passione sterminata. Però fammi concludere parlando di nuovo dell’Intragna: sono stato davvero fortunato a trovare una società come questa, formata da persone squisite, un comitato eccezionale, quindi, tornando ai giovani allenatori, devi avere anche un po’ di fortuna nel trovare le persone giuste. Io l’ho avuta».
CHALCIO – Intragna e futuro: dove potete arrivare, e tu dove ti immagini tra cinque anni? Vuoi continuare ad allenare oppure questa è solo una bella parentesi?
Denis Mattiello: «Qui all’Intragna mi sento a casa. Questo sentimento, questo senso di appartenenza e la fiducia che sento sono cose molto importanti per me. Oggi la nostra realtà – dell’Intragna – è questa, rispecchia le nostre caratteristiche: vivere il calcio come una passione e un divertimento senza essere troppo ossessionati dal risultato. Il mio obiettivo è quello di provare a dare un’identità alle squadre che alleno, e credo che qui all’Intragna, dove spero di rimanere a lungo, abbiamo iniziato a farlo. Sono riuscito a mangiare il panettone, ed è già tanto (risata, ndr). Tuttavia, a parte gli scherzi, credo che qui si possa puntare anche più in alto a livello di risultati per ottenere qualcosa di importante. Oggi il nostro obiettivo resta la salvezza, ma un domani non lo so. Io tra cinque anni? Se proprio dovessi sognare in grande allora direi che allenare una squadra come il Locarno o un Collina d’Oro non mi basterebbe, il mio sogno nel cassetto è il professionismo, trasformare questa passione in un vero lavoro. Sarebbe davvero il massimo».
LA CLASSIFICA (TERZA LEGA 2)
Semine 31 pt (13), Carassesi 26 (13), Verscio 26 (13), Solduno 25 (13), Biaschesi 22 (13), Makedonija 21 (13), Losone 20 (12), Giubiasco 19 (13), Gordola 17 (13), Intragna 14 (13), Moesano 9 (12), Pro Daro 9 (13), Minusio 7 (13), Ravecchia 5 (13). *Tra parentesi le partite disputate
TERZA LEGA – REGOLAMENTO: PROMOZIONI / RETROCESSIONI
CASO 1 – Nessuna squadra ticinese retrocessa dalla Seconda interregionale:
- Promozione in Seconda lega delle due vincitrici dei due gruppi.
- Promozione in Seconda lega della squadra vincente dopo spareggio su campo neutro tra le seconde classificate dei due gruppi.
- Quattro retrocessioni in Quarta lega: tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata di entrambi i due gruppi.
CASO 2 – Una squadra ticinese retrocessa dalla Seconda interregionale:
- Promozione in Seconda lega delle due vincitrici dei due gruppi.
- Quattro retrocessioni in Quarta lega: tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata di entrambi i due gruppi.
CASO 3 – Due squadre ticinesi retrocesse dalla Seconda interregionale:
- Promozione in Seconda lega delle due vincitrici dei due gruppi.
- Cinque retrocessioni in Quarta lega: tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata di entrambi i due gruppi, e della peggior dodicesima (terzultima) classificata dei due gruppi secondo i seguenti criteri: 1) Peggior coefficiente tra punti acquisiti / gare disputate; 2) Peggior coefficiente classifica fair play; 3) Peggior coefficiente tra le reti segnate e le reti subite.