
Marco Armati, presidente del Chiasso
Marco Armati: «Oggi siamo in linea con il progetto. Certo, mi sarebbe piaciuto essere primo, ma la promozione, cioè quello che vogliamo sia noi che i nostri tifosi è ancora alla portata. Il Chiasso merita attenzione, che si lavori bene, guardando al presente ma anche garantendo un futuro stabile”
CHIASSO – Intervista a Marco Armati, presidente del Chiasso (Terza lega, gruppo 1) che due estati fa si è messo alla guida del club facendolo ripartire dal basso (dalla Quarta lega) dopo il fallimento del gennaio 2023. Nella passata stagione, quello della ripartenza appunto, i rossoblù hanno vinto a mani basse il campionato di Quarta lega ottenendo subito la promozione. Quest’anno in Terza lega – come ci ha raccontato lo stesso Armati – l’obiettivo non è cambiato (la promozione), ma la squadra nella prima parte della stagione ha dovuto fare i conti con avversarie agguerrite, su tutte il Rapid Lugano, che nel girone di andata ha costretto i rossoblù ad accontentarsi (per il momento) del secondo posto -3 dalla vetta della classifica.
CHALCIO – Presidente buongiorno…oppure preferisce se ci diamo del tu?
Marco Armati: «Non scherziamo, assolutamente del “tu”.
CHALCIO – Ciao Marco allora. Iniziamo. Prima domanda: progetto Chiasso. Facciamo un ripasso: cos’è o qual è? A che punto siamo?
Marco Armati: «Il progetto è rimasto immutato, così come lo avevamo presentato quando due anni fa abbiamo assunto la guida del Chiasso dopo il suo fallimento: vogliamo riportare il Chiasso dove crediamo sia giusto che stia, vale a dire in una categoria più consona alla sua storia ed al suo blasone, categoria che non può essere la Terza e nemmeno la Seconda lega, che tuttavia saranno due nostre tappe obbligate da vivere con grande attenzione, impegno e rispetto. Il tutto però senza fare il passo più lungo della gamba in termini di spese e di gestione dei costi. È giusto fare le cose per bene, con programmazione, per garantire un futuro solido a questa società, cercando di coinvolgere sempre i tifosi, la città ed il territorio, e lavorando per valorizzare il nostro settore giovanile che vogliamo abbia una presenza costante nelle nostre squadre future. Siamo al secondo anno, alla seconda tappa, e fino ad oggi le cose sono in linea con il percorso che avevamo immaginato. Quindi, posso dir che siamo perfettamente in carreggiata».
CHALCIO – Voto da 1 a 10 al vostro girone di andata? Te lo aspettavi così?
Marco Armati: «Difficile dare un voto numerico. Certo, avrei preferito essere davanti, ma l’obiettivo, vale a dire la promozione, è sempre alla nostra portata. Il Rapid Lugano ci è davanti di tre punti perché all’andata ha fatto meglio di noi, perché sono una squadra forte con una società molto ben organizzata, che ha un ottimo settore giovanile come dimostrato quest’anno in Youth League. Sapevo che sarebbe stata una stagione di lotta, dura e combattuta ed infatti il campionato si è dimostrato altamente competitivo, ma conti e giudizi vanno fatti alla fine. Siamo perfettamente in corsa, quindi per me, adesso, va bene così».
CHALCIO – Cosa presidente, secondo te, si aspettano i tifosi dal Chiasso e cosa possiamo dire loro per “rassicurarli”?
Marco Armati: «Girando per Chiasso e parlando con i tifosi ancora durante i recenti eventi che abbiamo organizzato nel periodo di Natale, la cosa che più ci chiedono è la promozione. Noi abbiamo lo stesso obiettivo, vogliamo la promozione. Il girone di andata ci ha fatto vedere, ma già lo sapevamo, che non c’è nulla di scontato. Ma abbiamo le idee chiare, e faremo di tutto per salire questo secondo scalino, quello che porta in Seconda lega».
CHALCIO – Metto un po’ di pepe: Luigi Marotta, presidente del Semine, in una nostra recente intervista vi ha già lanciato la sfida per il prossimo anno dicendoci che non farà sconti a nessuno. Sembra un avvertimento: per contrastare il Semine l’anno prossimo bisognerà allestire uno squadrone?
Marco Armati (risata, ndr): «Mi fa molto piacere che il presidente Marotta ci veda già il prossimo anno come rivali, significa che entrambe le nostre due squadre avranno ottenuto la promozione e saranno in Seconda lega. Noi stiamo lavorando sul presente per rendere la squadra più competitiva in vista del girone di ritorno, poi se il prossimo anno sarà davvero Seconda lega ci faremo trovare pronti. Ma, come ho già detto, senza fare il passo più lungo della gamba».
CHALCIO – Veniano al rapporto con l’Italia e con il calcio italiano. Chiasso è una città di frontiera, è normale e (forse) positivo che ci sia interscambio. Tu cosa ne pensi?
Marco Armati: «Si è discusso molto di questo tema a livello giovanile. Lì questo aspetto è stato definitivamente regolamentato dalle federazioni che hanno imposto un limite massimo di giocatori non residenti nelle squadre di Youth League. Nel calcio degli adulti, a livello regionale, questo divieto non esiste. Chiasso ha sempre avuto diversi giocatori italiani, forse proprio ed anche perché città di confine. A mio avviso, può essere un valore aggiunto purché le cose siano fatte con buon senso e con le giuste proporzioni. Con queste premesse, l’interscambio con il calcio italiano può essere proficuo. Tutto però deve essere fatto con giudizio. Ampliando un po’ il discorso, credo che anche una società debba essere brava a far crescere l’attenzione verso di sé stimolando l’interesse degli appassionati di calcio e più in generale della gente così come l’interesse di aziende e imprenditori locali, con iniziative mirate. Oggi il Chiasso, in misura forse anche maggiore rispetto al recente passato, sta cercando di fare proprio questo. È un meccanismo complesso che non si può costruire in pochi mesi. Ci vogliono competenze, programmazione, impegno, perseveranza e pazienza. Obiettivo è arrivare ad avere una società strutturata e ben organizzata sia a livello calcistico che amministrativo che, anche attraverso questi interscambi, possa reggersi con le proprie gambe a prescindere da chi sia la proprietà o il presidente».
CHALCIO – Torniamo al calcio, e alla prima squadra. L’arrivo di Donato Disabato cosa significa? Ci saranno altri arrivi altrettanti importanti?
Marco Armati: «Donato (Disabato, ndr) è un ragazzo speciale che conoscevamo. Avevamo provato a portarlo qui già la scorsa estate, adesso che ci siamo riusciti siamo contentissimi. È un gran giocatore, di primo livello. Inoltre, crediamo che possa aiutarci molto per la crescita dei nostri calciatori più giovani a cui teniamo molto, e poi è una persona squisita, che ha valori importanti, come piace a noi. Siamo felicissimi del suo arrivo. Per quello che riguarda poi il mercato, devo confessare che non sono io ad occuparmene in prima persona, però posso dire che faremo ancora un paio di innesti: probabilmente un attaccante e un difensore».
CHALCIO – Il tifoso Armati dove vede il Chiasso tra cinque anni?
Marco Armati: «Fammi fare due conti. Vediamo. Dico in Prima lega».
CHALCIO – Invece il presidente Armati dove dice che sarà il Chiasso tra cinque anni?
Marco Armati: «Prima lega».
LA CLASSIFICA (TERZA LEGA 1)
Rapid Lugano 28 pt (13), Chiasso 25 (13), Coldrerio 23 (13), Ligornetto 21 (13), Comano 20 (13), Breganzona 20 (13), Stabio 18 (13), Basso Ceresio 18 (13), Rancate 17 (13), Vedeggio 14 (13), Riva 14 (13), Cademario 13 (13), Ceresio 13 (13), Vacallo 10 (13). *Tra parentesi le partite disputate
TERZA LEGA – REGOLAMENTO: PROMOZIONI / RETROCESSIONI
CASO 1 – Nessuna squadra ticinese retrocessa dalla Seconda interregionale:
- Promozione in Seconda lega delle due vincitrici dei due gruppi.
- Promozione in Seconda lega della squadra vincente dopo spareggio su campo neutro tra le seconde classificate dei due gruppi.
- Quattro retrocessioni in Quarta lega: tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata di entrambi i due gruppi.
CASO 2 – Una squadra ticinese retrocessa dalla Seconda interregionale:
- Promozione in Seconda lega delle due vincitrici dei due gruppi.
- Quattro retrocessioni in Quarta lega: tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata di entrambi i due gruppi.
CASO 3 – Due squadre ticinesi retrocesse dalla Seconda interregionale:
- Promozione in Seconda lega delle due vincitrici dei due gruppi.
- Cinque retrocessioni in Quarta lega: tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata di entrambi i due gruppi, e della peggior dodicesima (terzultima) classificata dei due gruppi secondo i seguenti criteri: 1) Peggior coefficiente tra punti acquisiti / gare disputate; 2) Peggior coefficiente classifica fair play; 3) Peggior coefficiente tra le reti segnate e le reti subite.