Francesco Fusella: «Campionato difficile, siamo stati bravi a confermare il gruppo dell’anno scorso. Rapid Lugano la più forte, ma alla lunga credo uscirà il Chiasso. A me sono piaciute Vacallo e Vedeggio. Greco si merita la splendida stagione che sta facendo. Livi meno gol, ma non minor importanza. Grazie a Nicola Muto per avermi introdotto nel mondo degli allenatori, forse un domani avrò una squadra tutta mia. Pelloni il miglior portiere del Ticino»
ROVIO – Intervista a Francesco Fusella, preparatore dei portieri e secondo di Davide Palombella sulla panchina del Basso Ceresio (Terza lega, gruppo 1). Dopo le difficoltà incontrate lo scorso anno in Seconda lega, i giallorossi quest’anno sembrano aver ritrovato un buon equilibrio che ha permesso loro di chiudere la prima parte del campionato in una tranquilla posizione di metà classifica (+5 dalla zona retrocessione) e con in tasca la qualificazione agli ottavi di finale di coppa Ticino (dove affronteranno l’Ascona).
CHALCIO – Ciao Francesco, partiamo proprio dal Basso Ceresio: mi sembra che quest’anno le cose siano tornate a funzionare bene. Dopo la brutta stagione dell’anno scorso c’era il rischio di subire un contraccolpo, invece…
Francesco Fusella: «Sì è vero. La cosa più positiva, in cui è stata brava la società, è che nonostante la retrocessione siamo riusciti a mantenere praticamente intatta l’ossatura della squadra dello scorso campionato. Le uniche due partenze sono state quelle di Lombardi, che in realtà ha smesso di giocare a causa del suo lavoro e per stare più vicino alla famiglia, e di Senkal che invece si è spostato al Comano. Il gruppo rimasto è molto valido e da loro siamo ripartiti con l’obiettivo di fare un campionato senza soffrire, e ci stiamo riuscendo. Sapevamo che sarebbe stata una Terza lega molto competitiva, quindi era importante avere una squadra subito affiatata. Siamo contenti che sia stato così. Quest’anno ho visto squadre molto ben attrezzate e organizzate, che giocano bene. Su tutte il Rapid Lugano è quella che mi ha fatto l’impressione migliore. Poi c’è naturalmente il Chiasso che è obbligato a vincere e che forse ha pagato l’aver cambiato tanti giocatori, ma hanno chiuso in crescendo e credo che alla lunga saranno loro la squadra da battere. Anche il Vacallo per me è un’ottima squadra: non merita la classifica che ha. E poi mi ha fatto un’ottima impressione il giovane Vedeggio: giocano bene, vanno forte. Hanno pagato un po’ di inesperienza, ma è normale per una squadra così giovane».
CHALCIO – Mister Palombella che allenatore è?
Francesco Fusella: «Lo conosco da qualche anno ed è proprio bravo, conosce bene il calcio e ama far giocare bene le proprie squadre. È un tecnico che cura molto la parte tattica. È molto esigente. Non vuole che si butti mai via la palla e che si provi sempre (o quasi) ad uscire dal basso. All’inizio si è dovuto ambientare. Non conosceva nessun giocatore. Nell’ultimo mese e mezzo le cose sono però migliorate e infatti anche i risultati sono stati più che positivi. Nelle ultime sei partite dell’andata abbiamo perso una sola volta, a fronte di quattro vittorie e un pareggio. Non male direi, ma si può fare meglio».
CHALCIO – Parliamo dei singoli: sono tanti i 7 gol di Luca Greco oppure poche le 6 reti di Sebastiano Livi?
Francesco Fusella: «Luca (Greco, ndr) sta facendo una stagione strepitosa ed è quella che si merita perché è un gran giocatore. Non dimentichiamoci che ha fatto anche la Challenge League con il Chiasso e la Prima lega con il Mendrisio. Con l’arrivo di Palombella abbiamo cambiato modulo passando al 4-3-3 e il mister gli ha dato le chiavi del centrocampo, oltre a una maggiore libertà di movimento: una fiducia (totale) che lui ha ripagato non solo con i suoi 7 gol ma anche con prestazioni sempre di alto livello. Livi invece, nel nostro 4-3-3, è stato dirottato esterno alto, quindi un pochino più lontano dalla porta. L’anno della promozione, quello in cui aveva segnato tantissimo, giocava invece prima punta in coppia con Scacchi. È per questo che i suoi numeri sono leggermente calati. Meno gol sì, ma non minor importanza nell’economia generale della squadra, perché Seba (Livi, ndr) sta facendo un lavoro enorme anche in fase difensiva. Aiuta dietro e corre tantissimo. È un elemento quasi imprescindibile, non a caso infatti il mister non lo toglie quasi mai».
CHALCIO – Tu invece, progetti e ambizioni?
Francesco Fusella: «Faccio una premessa: ho smesso di giocare qualche anno fa nonostante sia ancora relativamente giovane (33 anni, ndr) per motivi di lavoro, gestendo, come forse sai, un’agenzia di giocatori insieme a Manicone del Chiasso. Questa mia attività mi porta via davvero tanto tempo e quindi purtroppo non riuscivo più a conciliare il calcio giocato con i miei impegni lavorativi. Dopo aver appeso i guanti al chiodo, devo però dire grazie a Nicola Muto che mi ha introdotto nel giro degli allenatori dei portieri, facendomi trovare i primi ragazzi da allenare allo Stabio. Quello che faccio oggi, il preparatore dei portieri, mi piace molto perché sono una persona che ama vivere il campo e mi piace portare la mia esperienza. Non ti nascondo che l’aver fatto lo scorso anno il secondo a Padula (al Basso Ceresio) e quest’anno a Palombella, mi ha dato nuovi stimoli: allenare una prima squadra da solo mi piacerebbe molto, ma oggi le mie priorità sono la mia agenzia e fare bene il preparatore dei portieri. Un domani, forse, sarò anche primo allenatore. Ma c’è tempo».
CHALCIO – Hai accennato che sei preparatore dei portieri anche allo Stabio: quando giocate contro, chi tifi?
Francesco Fusella: «Non farmi questa domanda (risata, ndr). La verità è che sono completamente neutrale e non potrebbe essere diversamente. Sono molto legato a entrambi i club. Quando quest’anno con il Basso Ceresio abbiamo giocato contro lo Stabio non sono andato in panchina, non sarebbe stato giusto andarci. Lo Stabio mi ha dato e mi sta dando tanto. È stata la prima società a credere in me e nel mio nuovo ruolo di preparatore dei portieri; al Basso Ceresio invece faccio anche da vice allenatore e sono più vicino a tutta la squadra: impossibile scegliere chi tifare. Vorrei che vincessero sempre entrambe».
CHALCIO – Un giovane portiere da seguire?
Francesco Fusella: «Faccio due nomi: Owen Sulmoni del Basso Ceresio e Gabriel Vassalli del Novazzano, che se non sbaglio è un 2005. Sulmoni oggi è il secondo di Foti, ma ha doti importanti come reattività nelle uscite ed esplosività tra i pali, se migliora in alcune situazioni si potrà ritagliare delle soddisfazioni in futuro. Vassalli invece l’ho allenato a Stabio, con l’infortunio di Di Lauro sta trovando spazio come primo in Seconda lega e mi fa piacere perché per me è un portiere con ampi margini di crescita, bravo tra i pali, deve lavorare bene sulla personalità in campo e con la gestione con la palla tra piedi e può essere un portiere completo.
CHALCIO – …invece il più grande N.1 del calcio regionale ticinese negli ultimi 5 anni?
Francesco Fusella: «Ulisse Pelloni del Locarno: è un grande portiere e ha sempre mantenuto ottime prestazioni. Per rendimento e costanza credo sia il migliore».
CHALCIO – Chiudiamo tornando al Basso Ceresio, che girone di ritorno ti immagini?
Francesco Fusella: «Sarà un ritorno in cui proveremo a migliorarci. All’andata abbiamo perso punti importanti per esempio contro Vacallo e Comano. La nostra classifica poteva essere ancora migliore. Il Basso Ceresio è una piccola società che vuole fare le cose bene. La Seconda lega forse è ancora troppo, ma in Terza lega può ritagliarsi uno spazio importante. Il nostro obiettivo è finire il campionato tranquilli, senza rinunciare ad essere ambiziosi».
LA CLASSIFICA (TERZA LEGA 1)
Rapid Lugano 28 pt (13), Chiasso 25 (13), Coldrerio 23 (13), Ligornetto 21 (13), Comano 20 (13), Breganzona 20 (13), Stabio 18 (13), Basso Ceresio 18 (13), Rancate 17 (13), Vedeggio 14 (13), Riva 14 (13), Cademario 13 (13), Ceresio 13 (13), Vacallo 10 (13). *Tra parentesi le partite disputate
TERZA LEGA – REGOLAMENTO: PROMOZIONI / RETROCESSIONI
CASO 1 – Nessuna squadra ticinese retrocessa dalla Seconda interregionale:
- Promozione in Seconda lega delle due vincitrici dei due gruppi.
- Promozione in Seconda lega della squadra vincente dopo spareggio su campo neutro tra le seconde classificate dei due gruppi.
- Quattro retrocessioni in Quarta lega: tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata di entrambi i due gruppi.
CASO 2 – Una squadra ticinese retrocessa dalla Seconda interregionale:
- Promozione in Seconda lega delle due vincitrici dei due gruppi.
- Quattro retrocessioni in Quarta lega: tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata di entrambi i due gruppi.
CASO 3 – Due squadre ticinesi retrocesse dalla Seconda interregionale:
- Promozione in Seconda lega delle due vincitrici dei due gruppi.
- Cinque retrocessioni in Quarta lega: tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata di entrambi i due gruppi, e della peggior dodicesima (terzultima) classificata dei due gruppi secondo i seguenti criteri: 1) Peggior coefficiente tra punti acquisiti / gare disputate; 2) Peggior coefficiente classifica fair play; 3) Peggior coefficiente tra le reti segnate e le reti subite.