Il duello che ha aperto la domenica di Credit Suisse Super League ha visto il Grasshopper ribaltare il Lugano e assicurarsi la terza vittoria di fila per la prima volta dal ritorno nell’élite
La partita è semplice da dirigere e di momenti da annotare per quanto concerne le situazioni «ingarbugliate» ve ne sono davvero pochi. I primi giungono poco dopo la mezz’ora, quando un tocco di mano di Noah Loosli non concede per pochi centimetri ai bianconeri un penalty. Urs Schnyder, l’addetto al VAR, conferma che l’infrazione è avvenuta fuori area e così il gioco prosegue. Poco più tardi, al trentasettesimo, Dominik Schmid ferma Mohamed El Amine Amoura nella metà campo avversaria, meritandosi il quarto giallo stagionale – l’unico di una prima frazione corretta, in cui vengono fischiati sette falli contro ciascuna squadra – e il conseguente appiedamento personale.
Nella ripresa, che prende avvio in maniera alquanto soporifera, si deve attendere il cinquantaseiesimo e la seconda ammonizione contro i locali per svegliare un po’ gli animi. Anche in questo caso, l’estrazione del cartellino è corretta e colpisce Meritan Shabani, che frena la ripartenza di Ousmane Doumbia. La sfida scivola via tranquillamente sino all’ottantesimo, quando un tentativo di Boris Babić viene deviato nettamente con il braccio da Tomás Ribeiro, che poi si promuove ad attore, rimanendo a terra come se fosse stato colpito «a salve». Oltre al danno (calcio di rigore non assegnato), anche la beffa di una clamorosa simulazione di un elemento pronto per Hollywood… Giusto infine il giallo mostrato nei recuperi ad Allan Arigoni, che salterà il match casalingo del Lunedì dell’Angelo contro il San Gallo.