Sion, Stéphane Henchoz: «Questo mini-stage è stato uno stimolo per tutti e ci ha permesso di uscire dalla routine»

scritto da Claudio Paronitti

Stéphane Henchoz – © FC Sion

Il Sion ha utilizzato la prima parte della sosta dedicata alle selezioni nazionali per svolgere ben quattro doppie sedute di allenamento consecutive

Tornati da Crans-Montana nella giornata di ieri, i giocatori biancorossi potranno ora godere di due giorni di riposo prima di riprendere le sessioni a partire da lunedì. Attraverso un’intervista rilasciata al sito web ufficiale del club (fc-sion.ch), il tecnico Stéphane Henchoz ha tracciato un bilancio del mini-ritiro in quota, discutendo altresì dei nuovi importanti acquisti estivi, l’argentino Enzo Barrenechea e l’ivoriano Seydou Doumbia.

Il bilancio dei quattro giorni in altitudine – «È stato molto positivo. Abbiamo trovato delle condizioni ideali per lavorare, dei terreni in perfette condizioni e delle installazioni al top. Tutto ha funzionato al meglio, esattamente come era accaduto per il nostro stage estivo. Fortunatamente, il clima è stato un po’ meno caldo! Abbiamo avuto delle belle giornate ed è positivo vedere tutto da un altro punto di visto di uscire dalla routine quotidiana».

L’importanza del mini-ritiro – «È semplice: questo fine settimana non ci sono partite ufficiali. È dunque logico che la concentrazione della settimana non sia la stessa. Essa è un po’ scesa, è normale, non c’è quella tensione di preparare un incontro che vale tre punti. Ma, il fatto di venire qui a Crans-Montana ha permesso di attenuare questo effetto. Abbiamo visto altre cose rispetto al nostro abituale centro di allenamento. Siamo usciti dalla routine e ciò è stato di stimolo per tutti. Alla fine, abbiamo vissuto quattro giorni intensi, nel corso dei quali abbiamo potuto lavorare in maniera ottimale».

Il lavoro senza i convocati dalle nazionali – «Non ci sono, è vero, è un po’ differente, ma in fondo abbiamo ricompensato a ciò abbastanza bene. In questi quattro giorni, come ho già detto, non ci siamo preparati per un match in particolare, abbiamo lavorato su altri aspetti per farli poi funzionare al meglio. Sotto questo aspetto, la presenza dei nazionali non è indispensabile. Abbiamo anche approfittato per integrare quattro giovani. È sempre positivo poterli osservare in questo contesto, di misurare i loro progressi e il loro reale livello, di vedere ciò che eventualmente potranno portarci».

Enzo Barrenechea – «È un giocatore molto giovane che lascia il suo Continente e il suo Paese per la prima volta. Arriva qui e non parla la lingua. Anche se abbiamo diversi elementi tra giocatori e staff che parlano spagnolo, non è la stessa cosa. Dobbiamo aiutarlo a integrarsi, facendo in modo che l’adattamento sia il più rapido possibile. Potrebbe prenderci un po’ di tempo, vedremo. Lui sta cercando di “marcare” il terreno e noi lo attendiamo pazientemente».

Seydou Doumbia – «Ha esperienza, del vissuto, parla francese, conosce il Paese, il campionato e molti giocatori della rosa. Sinceramente, è come se Seydou non se ne fosse mai andato! Per questi motivi, non è servito un momento di integrazione ed è positivo che sia arrivato all’inizio dello stage, dove ha potuto scoprire la vita di gruppo dall’interno e creare delle connessioni con i compagni molto rapidamente. Con lui lavoreremo sulla parte atletica, spero che non durerà molto, in modo che possa scendere presto sul terreno e darci una mano con ciò che sa fare meglio: segnare».

La settimana che verrà – «I giocatori hanno diritto all’intero fine settimana di congedo. Quando non c’è il campionato, è giusto, di tanto in tanto, poter “staccare la spina” per un paio di giorni. Potranno vedere altre cose, approfittare per stare in famiglia, rilassarsi. È importante. Ci si ritroverà tutti lunedì per una settimana di lavoro normale e con uno scopo ben preciso, la partita di domenica pomeriggio ad Aarau [ore 16:00, secondo turno principale di Helvetia Coppa Svizzera, ndr]».

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