SFL, settore ospiti chiuso? Mi compro il biglietto in tribuna! Come dire: approvato il decreto, trovato il modo per aggirarlo

scritto da Claudio Paronitti

Mercoledì 8 dicembre il Comitato della Swiss Football League (SFL) ha deciso di chiudere i settori ospiti dei campionati di sua competenza per le ultime due partite del corrente anno solare. Nessun tifoso avversario dunque sugli spalti? Non proprio, come si è potuto evidenziare domenica pomeriggio a Zurigo e a Ginevra

Sia sotto le volte del Letzigrund che allo Stade de Genève, per gli incontri tra Grasshopper e Lucerna e tra Servette e Basilea, si è notata la massiccia presenza di sostenitori delle squadre ospiti. E questo nonostante l’impossibilità di occupare il settore a loro riservato. D’altronde, nessuna decisione ha negato agli svizzero-centrali e ai renani di intraprendere la trasferta per seguire e sostenere da vicino i propri beniamini all’interno dello stadio. Bastava acquistare un biglietto per le rispettive tribune ed ecco che il gioco era fatto. Il pensiero stupendo di rimanere a fianco della squadra del cuore è insita nel tifoso, che smuoverebbe mari e monti pur di far sentire la propria voce agli undici in campo.

Nella motivazione della SFL si è parlato di evitare assembramenti che in curva sarebbero stati impossibili da evitare, in particolar modo in un periodo epidemiologico non proprio soddisfacente. Eppure, c’è stato un ingegnoso modo (anche se era da prevedere) di aggirare il più recente «decreto». Ciò conferma che, malgrado le buone intenzioni, ai vertici di una Federazione che continua a mostrare le sue fragilità e all’interno della quale vi è ancora molto lavoro da svolgere in fatto di comunicazione e azione. La presenza della frangia più calda del tifo organizzato, indipendentemente dai pensieri personali, non può che far bene all’intero movimento. Abbiamo constatato in prima persona, sulla nostra pelle e per troppo tempo cosa significa andare allo stadio e vedere i seggiolini vuoti. Un passato che nessuno vuole più vivere in alcun modo.

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