SFL Barrage, il Sion trema per tutta la gara, ma alla fine resta nell’élite; per il Thun un altro anno in purgatorio

scritto da Claudio Paronitti

Avanti di tre reti dopo il primo duello della Stockhorn Arena, il Sion trema nella prima frazione, chiusa con un pirotecnico 2-2, e per tutta la ripresa. Alla fine, nonostante la sconfitta di misura (2-3), i vallesani mantengono il loro posto in Raiffeisen Super League. Per il Thun si prospetta un altro anno nel purgatorio della Brack.ch Challenge League

Esattamente come nella sfida d’andata di giovedì, il Thun inizia con il piede pigiato sull’acceleratore. Ma, a differenza di quanto successo sul proprio terreno, questa volta trova il punto che apre le marcature. Dopo tre minuti, un sinistro di Helaku-Josué Schmidt, indirizzato nello specchio della porta, viene deviato da Birama Ndoye sul ginocchio di Omer Dzonlagić, che si ritrova un po’ per caso un pallone da infilare oltre la linea bianca. Il vantaggio rende tutto più interessante e, appena superato il decimo giro d’orologio, Dominik Schwizer serve al centro Saleh Chihadeh, il quale non riesce a raddoppiare solamente perché Kevin Fickentscher arriva sulla sfera con la punta delle dita. Fino al 27′ succede poco o nulla di rilevante. Poi, all’improvviso ecco capitare una tripla occasione in pochissimi secondi che potrebbe cambiare il vento del barrage. Dapprima, Guillaume Hoarau salva su un tentativo di Noël Wetz, in seguito Kevin Fickentscher respinge con difficoltà un bolide di Fabian Ründlin e infine Saleh Chihadeh si divora un gol a porta sguarnita. La legge non scritta del calcio, che recita rete sbagliata rete subita, si rivela esatta alla mezz’ora, momento in cui Lubomir Tupta, mai a segno sinora in maglia vallesana, trova la punizione che salva la stagione dei suoi. Lo sloveno pareggia la contesa con uno splendido destro all’incrocio dei pali, imparabile per Andreas Hirzel. I bernesi non vogliono abdicare e al 38′ rimettono il naso avanti con un mancino di Helaku-Josué Schmidt, su cui l’estremo difensore di casa non fa una bella figura, dato che viene superato sul suo palo di competenza. La prima frazione termina con il second sigillo personale di Lubomir Tupta che spinge leggermente, ma in maniera evidente facendogli perdere il tempo nel salto, il centrale nipponico Nikki Havenaar, s’impossessa della palla e iscrive il suo nome sul tabellino dei marcatori con un destro preciso.

I ragazzi guidati da Carlos Bernegger rientano dagli spogliatoi con la medesima voglia iniziale. Al 55′, con pieno merito, trovano il 3-2 grazie a un pasticcio tra Kevin Fickentscher e Birama Ndoye, che favorisce il colpo di testa di Nikki Havenaar, che supera la linea di porta nonostante Guillaume Hoarau faccia di tutto per far pensare il contrario. L’azione successiva, firmata dal migliore atleta locale di giornata Lubomir Tupta, non si trasforma in rete a causa dell’interferenza decisiva di un difensore bernese. La paura, tuttavia, è insita nella compagine romanda. Quando il Thun attacca, tutti e undici gli elementi dello scacchiere si rintanano nella propria tre quarti a difesa di un risultato, che nel computo dà loro il vantaggio. La fatica si fa sentire sulle gambe della squadra di categoria inferiore, che commette qualche errore di troppo nella zona decisiva del terreno del Tourbillon, lasciando nel contempo tanto spazio alle folate offensive dei locali, che non riescono a chiudere definitivamente la gara. Nonostante il Thun ci creda sino al triplice fischio finale, il risultato non cambia più e, mentre il Sion mantiene il proprio posto nell’élite, per i bernesi si prospettano altri dodici mesi in purgatorio.

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