Stefano Bulfaro: «Allenare mi piace, spero di farlo ancora per tanti anni. I soldi nel calcio non sono il male assoluto, ci sono e ci saranno sempre. Ognuno è libero di investirli come vuole, ma ci vuole coerenza, è importante. La vittoria con il Cadenazzo è stata speciale. Vedo e spero in un Tenero che sia un punto di riferimento, sempre in Seconda lega»
TENERO – Intervista a mister Stefano Bulfaro, da fine settembre – dalla 6ª giornata del girone di andata – subentrato in corsa alla guida del Tenero Contra al posto del dimissionario Maurizio Berriche. Sotto la gestione Bulfaro i biancorossi, in dieci partite disputate tra campionato e coppa, hanno ottenuto 6 vittorie e 4 sconfitte, uscendo dalla zona retrocessione (+2 sul penultimo posto) e centrando la qualificazione agli ottavi di finale di coppa Ticino.
CHI È STEFANO BULFARO
Stefano Bulfaro, 40 anni, nonostante la giovane età ha alle sue spalle quasi vent’anni di esperienza nel ruolo di formatore avendo iniziato ad allenare (squadre giovanili) appena maggiorenne, durante il periodo universitario trascorso a Losanna. Tornato in Ticino, è stato preparatore atletico del Locarno (Challenge League), del Biasca (Prima lega) e anche del Bellinzona (Prima Promotion), dedicandosi contemporaneamente ad allenare nella categoria allievi squadre sia del Sassariente che del Locarno. Dopo queste esperienze, parallelamente alla professione di docente di educazione fisica, Bulfaro è stato responsabile tecnico e allenatore del nascente Team Ticino femminile, e successivamente è stato allenatore del Team Ticino U16 (maschile) sino a un paio di anni fa quando ha deciso di prendersi una breve pausa durante la quale tuttavia si è “avvicinato” al Tenero Contra (di cui è stato anche giocatore) come collaboratore (preparatore atletico) di Benjamin Frizzi. Infine, è storia recente, il ritorno in panchina con la chiamata quest’anno proprio del Tenero Contra società che, ancora una volta come nelle sue due precedenti scelte con Flavio Fiori e Benjamin Frizzi, ha deciso di puntare su un “esordiente” guardando più alle qualità del tecnico che al suo curriculum (nel calcio attivi).
CHALCIO – Ciao Stefano, mi hai raccontato delle tue tante esperienze a livello di calcio giovanile, ma questa con il Tenero Contra è la tua prima panchina di una squadra attivi. Com’è nata questa collaborazione, le tue sensazioni, i progetti…
Stefano Bulfaro: «È vero è la mia prima esperienza come primo allenatore di una squadra attivi, anche se un po’ di esperienza in questo mondo l’ho già fatta, come preparatore atletico, al Locarno, al Biasca, al Bellinzona, e negli ultimi anni proprio qui al Tenero Contra perché aiutavo il mio amico Benjamin Frizzi nella preparazione fisica della squadra. Io sono di Tenero e del Tenero sono stato anche un giocatore, quindi diciamo che la collaborazione è nata proprio in questo modo, perché già ci conoscevano e mi hanno dato fiducia. Sono nel mondo del calcio ormai da diversi anni. Sono docente di educazione fisica, il calcio lo vivo con passione e in modo professionale. Al Tenero si sta bene, si può lavorare in un certo modo e con pazienza. È una bella realtà, che spero di aitare a fare crescere ancora. Così come spero che per me sia una rampa di lancio, perché allenare mi piace molto, e vorrei continuare a farlo. È la mia prima esperienza sulla panchina di una prima squadra, ma spero ce ne siano tante altre».
CHALCIO – Abbiamo visto due Tenero Contra quest’anno, uno prima e uno dopo Stefano Bulfaro. Proviamo a spiegare perché…
Stefano Bulfaro: «Non è semplice rispondere a questa domanda anche perché non mi permetterei mai di dire cosa andava o cosa non andasse con mister Berriche, per il semplice motivo che io non c’ero e quindi non posso saperlo. Posso dire invece, partendo da un dato oggettivo, che siamo una squadra molto giovane e quando sono arrivato ho visto che alcuni ragazzi avevano bisogno di un certo tipo lavoro. Diciamo di formazione. Qualcuno che spiegasse loro certi concetti legati al calcio, e mi riverisco soprattutto ad alcuni aspetti tattici, che alle volte si danno per scontati, ma che ancora non padroneggiavano perché, come ho detto, si tratta di ragazzi molto giovani ancora in età di formazione. Ho lavorato quindi soprattutto su questo, partendo dalla crescita individuale che poi ha determinato anche un miglioramento collettivo, di squadra. I ragazzi sono stati bravi perché si sono sempre dimostrarti disponibili. Siamo all’inizio. I primi risultati positivi hanno poi fatto il resto, riportando fiducia che ha fatto innescare un meccanismo positivo, e da lì le cose sono migliorate».
CHALCIO – Spesso si parla di Tenero Contra come di un’isola felice: zero soldi, zero rimborsi, tutto divertimento e poca pressione per i risultati. Questo modello “positivo” è spesso sulla bocca di tanti che solitamente lo contrappongono all’altro modo di fare calcio regionale, quello “negativo”, quello dei soldi. Tuttavia, forse, qualche piccolo investimento (anche per giocatori e allenatori), fatto con intelligenza e progettualità non è il male assoluto. Tu casa ne pensi?
Stefano Bulfaro: «È vero, non è il male assoluto. Ad un certo livello credo che i soldi ci siano un po’ ovunque, ma sono le scelte di come investirli che sono diverse. Noi, passami il termine, quando “vendiamo” il pacchetto Tenero Contra puntiamo non sui rimborsi ma sulle strutture, sul fatto di provare a non far mancare nulla al ragazzo nel suo vivere lo sport. Certo che anche il Tenero fa degli investimenti, ma li fa su altre cose. I rimborsi non li diamo in modo diretto, ma indiretto, cioè sotto forma di strutture e possibilità di allenarsi sempre in un certo modo. Non denigro chi fa scelte diverse, sono semplicemente modi diversi di fare calcio in base anche alla realtà in cui si è. Aggiungo inoltre, ma mi sembra normale dire questo, che se un giorno il Tenero Contra dovesse andare in Seconda interregionale o in categorie superiori, sarebbe forse impossibile mantenere questo tipo di politica continuando ad essere competitivi anche a livello sportivo. In Seconda lega questa cosa invece la si può fare ancora bene e con ottimi risultati sportivi, che è poi quello che anche noi vogliamo ottenere. Infine, e concludo, credo anche sia molto importante la coerenza di una società, vale a dire che se si sceglie di sposare una filosofia, se si crede in un certo progetto, è giusto perseguirlo senza eccezioni o cambiamenti drastici. La coerenza è importante».
CHALCIO – Torniamo sul vostro campionato: la partita o il momento più bello della tua gestione…
Stefano Bulfaro: «Credo che il momento più bello, almeno a livello personale, sia stata la prima vittoria: il successo per 2-1 contro una squadra importante come il Cadenazzo. Arrivavamo da due sconfitte contro Sementina e Castello in cui, nonostante due buone gare, non eravamo riusciti a fare punti. La partita contro il Cadenazzo è stata difficile e tirata, e non avevo nemmeno tutti i ragazzi a disposizione. Vincere in quel modo ci ha caricato, è scattato qualcosa. Grazie a quel successo abbiamo ripreso fiducia. Credo sia stata una tappa fondamentale per la nostra crescita successiva».
CHALCIO – Un giocatore che porteresti oggi al Tenero, che ti piacerebbe avere in squadra…
Stefano Bulfaro: «È molto difficile fare un nome…»
CHALCIO – Dai mister non facciamo la solita “melina”…
Stefano Bulfaro (risata, ndr): «Non davvero, così su due piedi non mi viene in mente nessuno. Posso dirti le caratteristiche che dovrebbe avere, credo però che un giocatore così farebbe comodo anche a tante altre squadre (risata, ndr). Mi piacerebbe infatti qualcuno che abbia esperienza, che abbia già giocato per diversi anni a buoni livelli, ma al tempo stesso che non sia a fine carriera. Diciamo tra i 27 e i 29 anni. Poi dovrebbe essere un leader positivo, capace cioè di prendersi le responsabilità e al tempo insegnare ai ragazzi più giovani della squadra. Insegnare con l’atteggiamento, non solo però a livello pratico, anche a livello mentale, come comportarsi, come affrontare il calcio e l’impegno che comporta».
CHALCIO – Mister, ultima e abbiamo finito. Concludi tu la frase: “Salvo il Tenero e…”
Stefano Bulfaro: «Prima cosa, forse l’ho già detto, sono convinto che ci salveremo. Non dico che sarà facile, perché in Seconda lega non è facile, ma ci salveremo. Abbiamo potenziale e squadra per restare in questa categoria. Quindi dico…salvo il Tenero e poi mi piacerebbe continuare a lavorare qui proseguendo il percorso che abbiamo iniziato in questi mesi, il cui scopo finale è rendere il Tenero Contra un punto il riferimento nel locarnese per la Seconda lega, perché questa deve essere la nostra categoria, la nostra casa, il nostro punto di partenza».
LA CLASSIFICA (SECONDA LEGA)
Castello 30 pt (13), Sementina 26 (13), Cadenazzo 25 (13), Balerna 24 (13), Melide 20 (13), Morbio 19 (13), Novazzano 18 (13), Monteceneri 14 (13), Vedeggio 14 (13), Ascona 14 (13), Tenero Contra 13 (13), Vallemaggia 13 (13), Arbedo 11 (13), Moderna 10 (13). *Tra parentesi le partite disputate
SECONDA LEGA – REGOLAMENTO: PROMOZIONI / RETROCESSIONI
CASO 1 – Nessuna squadra ticinese retrocessa dalla Seconda interregionale:
- Promozione diretta in Seconda interregionale della squadra vincente del campionato.
- Due retrocessioni in Terza lega: tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata.
CASO 2 – Una squadra ticinese retrocessa dalla Seconda interregionale:
- Promozione diretta in Seconda interregionale della squadra vincente del campionato.
- Due retrocessioni in Terza lega: tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata.
CASO 3 – Due squadre ticinesi retrocesse dalla Seconda interregionale:
- Promozione diretta in Seconda interregionale della squadra vincente del campionato.
- Tre retrocessioni in Terza lega: dodicesima (terzultima), tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata.