Seconda Lega: Sementina, parla La Teano “Siamo pronti per la Seconda interregionale, adesso però…”

scritto da Roberto Colombo
Domenico La Teano (Sementina) 2024

Domenico La Teano (Sementina)

Domenico La Teano: «Dovevo andare al Locarno, poi il trasferimento è saltato e ho iniziato ad allenarmi con il Sementina: non poteva capitarmi cosa migliore. I calendari li fa la Federazione, noi giochiamo come abbiamo sempre fatto, anche quando non ci è congeniale. Professionismo? L’ho soltanto sfiorato, doveva probabilmente andare così. Con Ciruzzo dividiamo tutto, ma la fascia è sua»

BELLINZONA – Intervista a Domenico La Teano, difensore del Sementina (Seconda lega) che in questa stagione ha festeggiato le 150 presenze con il club biancoazzurro, traguardo tagliato contro l’Ascona alla 2ª giornata del girone di andata lo scorso 11 settembre. CHI È LA TEANO? Classe 1996, ventotto anni compiuti il 19 giugno, La Teano è cresciuto calcisticamente nel settore giovanile del Bari con cui ha giocato fino alla squadra Primavera per poi passare alla Ciliverghe (serie D lombarda) e successivamente, prima di trasferirsi in Svizzera, tornare nella squadra della propria città, il Trebisacce (Eccellenza). Arrivato in Ticino nel 2016, La Teano è stato molto vicino al Locarno, che allora era in Prima lega, ma le vicende societarie e il fallimento del club lo “costrinsero” a dirottare sul Sementina con il quale quest’anno sta disputando la sua ottava stagione consecutiva. «Quando sono arrivato in Svizzera – ci ha raccontato proprio La Teano – dovevo firmare con il Locarno ma le allora difficoltà della società, che stava cambiando proprietà, hanno rallentato questa operazione e io avevo bisogno di allenarmi, così ho iniziato con il Sementina con cui mi sono subito trovato benissimo e che non ho più lasciato».

CHALCIO – Ciao Domenico: 8 anni al Sementina e 150 presenze sono un bel traguardo. Il momento più bello in biancoazzurro?

Domenico La Teano: «È difficile individuarne uno solo. Forse però il momento più bello, ed è strano dirlo, è stato dopo la retrocessione del 2018 quando siamo scesi in Terza lega. Nonostante quella grande delusione il gruppo è rimasto unito, decidendo in blocco di non cambiare squadra, ma di restare per provare a riconquistare subito la categoria. E ci siamo riusciti. Nella stagione 2018/19 abbiamo infatti disputato un grandissimo campionato, vinto con largo anticipo, ed inoltre abbiamo anche raggiunto la finale di coppa Ticino per poi disputare anche la supercoppa Ticino. Purtroppo queste ultime due finali (entrambe contro il Gambarogno, ndr), che io non ho potuto giocare, non sono andate bene, ma è rimasta ugualmente una splendida annata in cui ci siamo sentiti un gruppo vero».

CHALCIO – Quest’anno invece…

Domenico La Teano: «Devo dire che sin qui è stato un anno felice perché mi sembra che la squadra abbia raggiunto una maturità tale da poter competere ad alto livello. Siamo cresciuti sia come collettivo che come giovani. C’è maggior fiducia nei nostri mezzi. Il lavoro di mister Righi, del direttore Carmine Recce, e di tutta la società è davvero ottimo: ci sono sempre vicino e non ci fanno mancare nulla, mettendoci sempre nelle condizioni di poterci esprimere al meglio. Abbiamo fatto un buon girone di andata e vogliamo ripeterci anche nel ritorno, provando a conquistare qualcosa di importante».

CHALCIO – Si però la coppa Ticino? Non bene. Ho sentito che volevate giocare a tutti i costi (il Breganzona optava per rinviare la partita a marzo), e poi siete stati eliminati dopo essere passati in vantaggio tre volte: è il limite (ancora) della vostra squadra?

Domenico La Teano: «Loro sono stati più bravi e noi abbiamo commesso errori che è stato giusto pagare con l’eliminazione: concedere tre gol in un tempo sono avvero troppi. Ma una cosa voglio chiarirla, perché sono stufo di sentire questa storia: non è vero che noi volevamo giocare a tutti i costi. Noi abbiamo giocato rispettando il programma così come deciso dalla Federazione. Il resto sono tutte chiacchere, false. Rispettare quello che è stabilito dalla Federazione, non da noi, è una cosa che abbiamo sempre fatto. La riprova arriva proprio da questa stagione: in campionato contro Melide e Balerna la Federazione aveva stabilito che dovessimo giocare due partite ravvicinate, una mercoledì e l’altra il venerdì subito dopo, non certo quindi un calendario ideale, ma abbiamo giocate senza discutere e senza chiedere alcuno spostamento. Abbiamo perso entrambe le partite, ma amen. Quindi basta con queste polemiche o illazioni non vere. Il Breganzona ha vinto con merito, chiudendosi bene e ripartendo, giocando tatticamente una partita molto valida. Noi invece non abbiamo giocato come volevamo. Quella sconfitta non ci è ancora andata giù. La coppa era un nostro obiettivo, volevamo provare ad arrivare fino in fondo, ma il Breganzona è stato più bravo».

CHALCIO – Cambiando discorso: fascia di capitano più tua o di Tonelli?

Domenico La Teano: «Al 100% più di Tonelli. È lui il nostro capitano. Ha più esperienza ed è qui da più anni di me. Mi sembra che lui sia al Sementina da 12 anni. Ho grandissimo rispetto per lui. È un gran giocatore ma anche uno dei miei migliori amici. Con Ciruzzo dividiamo tutto, ma la fascia è sua. Io la metto solo quando lui non c’è».

CHALCIO – So che sei grande amico di alcuni calciatori professionisti che giocano o hanno giocato in serie A. Tra loro ci sono ad esempio Massimiliano Gatto (oggi nello staff di Fabregas al Como), oppure Gaetano Castrovilli della Lazio (prima 111 presenze con la Fiorentina), e poi ancora Mattia Aramu ex Venezia e Genoa, oggi al Mantova (serie B). Tu invece, hai mai accarezzato il sogno del professionismo, perché non è arrivato?

Domenico La Teano: «Io e Gaetano (Castrovilli, ndr) abbiamo giocato insieme nelle giovanili del Bari, invece con Massimiliano (Gatto, ndr) siamo amici fin da piccolini perché eravamo vicini di casa, siamo infatti nati e cresciuti entrambi a Trebisacce, una cittadina in provincia di Cosenza. Invece con Mattia (Aramu, ndr) ci siamo conosciuti quando eravamo più grandi per amicizie comuni. Sono tutte persone a cui sono molto legato e ogni volta che possiamo, ci vediamo. Per quello che riguarda me, il professionismo l’ho soltanto sfiorato perché purtroppo l’anno in cui ho finito la Primavera al Bari è stato anche quello in cui la società è fallita, ripartendo dai dilettanti, e quel periodo non era certo il più favorevole per fare nuovi contratti con i giocatori. Ho provato un’esperienza al nord Italia, con la Ciliverghe (Lombardia) in serie D, ma non era per me e quindi ho preferito tornare dalle mie parti dedicandomi allo studio e laureandomi. Poi mi sono trasferito in Svizzera, come ti ho già detto sono stato vicino al Locarno, ma alla fine ho preferito dedicarmi al lavoro tenendo il calcio solo come una grande passione e un bel divertimento, fatto comunque in modo serio come si fa qui al Sementina».

CHALCIO – Chiudiamo tornando proprio al Sementina. Risposta secca: vincerete questo campionato? Sì, no e perché?

Domenico La Teano: «È difficile da dire, ma ti posso assicurare che saremo lì a lottare fino a quando la matematica ce lo permetterà, questo è sicuro. Dire se vinceremo questa Seconda lego è impossibile, certamente ci proveremo. Se dovesse esserci la possibilità di salire cercheremo di sfruttarla. Credo che il Sementina sia tra le società meglio organizzate del Ticino, qui c’è tutto, sarebbe pronta per la Seconda interregionale. Questo sì».


LA CLASSIFICA (SECONDA LEGA)

Castello 30 pt (13), Sementina 26 (13), Cadenazzo 25 (13), Balerna 24 (13), Melide 20 (13), Morbio 19 (13), Novazzano 18 (13), Monteceneri 14 (13), Vedeggio 14 (13), Ascona 14 (13), Tenero Contra 13 (13), Vallemaggia 13 (13), Arbedo 11 (13), Moderna 10 (13). *Tra parentesi le partite disputate


SECONDA LEGA – REGOLAMENTO: PROMOZIONI / RETROCESSIONI

CASO 1 Nessuna squadra ticinese retrocessa dalla Seconda interregionale:

  • Promozione diretta in Seconda interregionale della squadra vincente del campionato.
  • Due retrocessioni in Terza lega: tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata.

CASO 2 Una squadra ticinese retrocessa dalla Seconda interregionale:

  • Promozione diretta in Seconda interregionale della squadra vincente del campionato.
  • Due retrocessioni in Terza lega: tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata.

CASO 3 Due squadre ticinesi retrocesse dalla Seconda interregionale:

  • Promozione diretta in Seconda interregionale della squadra vincente del campionato.
  • Tre retrocessioni in Terza lega: dodicesima (terzultima), tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata.

 

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