Renato Sergi: «La classifica marcatori? Sì, mi piacerebbe vincerla. Islamaj vero leader. Stojanovic un mostro. Una chiamata che non rifiuterei? Solo il Bellinzona. Nel cuore ho anche il Collina d’Oro. Chiedo a Simunac di venire qui, lui invece spinge perché io vada al Semine, ma alla fine entrambi restiamo sulle nostre posizioni (risata, ndr)»
MELIDE – Intervista a Renato Sergi, attaccante del Melide e trascinatore dei gialloblù, tra i migliori giocatori della Seconda lega. Nella prima parte del campionato Sergi ha realizzato 12 reti, due in meno rispetto al Mato Cutunic (Castello) con il quale sta dando vita a una bellissima sfida a distanza per lo scettro di miglior marcatore della categoria. CHI È SERGI? Classe 1995, trent’anni da compiere il prossimo 9 febbraio, Sergi ha terminato il settore giovanile nel Team Ticino per poi debuttare direttamente in Challenge League (stagione 2013/14) con il Chiasso con cui ha collezionato 4 presenze tra i professionisti per poi passare nello stesso anno al Lugano U21 (Prima lega). Nell’estate del 2015 il trasferimento al Bellinzona con cui ha giocato sino al 2019 sia in Prima lega che in Prima Promotion: 90 presenze in granata impreziosite da 14 reti, per poi decidere di scendere di categoria all’Arbedo (Seconda lega). Dal 2020 al 2023 gli anni vincenti con il Collina d’Oro con due promozioni consecutive dalla Terza lega alla Seconda interregionale. Infine nel gennaio 2024 il sì al Melide (Seconda lega) con cui Sergi lo scorso anno nel solo girone di ritorno ha realizzato 10 reti, mentre nell’attuale stagione – come detto – ha già migliorato il proprio score andando a segno 12 volte in 13 partite sin qui disputate.
CHALCIO – Ciao Renato, partiamo proprio dal Melide. Se ti dico che a -10 dal primo posto (Castello) dovete mettervi il cuore in pace, tu cosa mi rispondi?
Renato Sergi: «Nel calcio mettersi il cuore in pace è difficile. Può sempre succedere di tutto. Non è mai detta l’ultima parola. Io il cuore in pace non lo metto mai. Credo invece che il Melide sia ancora in corsa per vincere questo campionato, e anche i miei compagni credono lo stesso. La Seconda lega è un campionato tirato, dove non ti puoi permettere distrazioni, dove si possono perdere o recuperare punti su ogni campo. Certo, siamo consapevoli che non potremo più sbagliare nulla, nemmeno una partita. Dovremo pensare solo a scendere in campo per dare tutto e provare a vincere. Io ho grande fiducia nei miei compagni, come singoli siamo molto forti, e anche la squadra nel suo complesso è molto forte. Abbiamo l’obbligo di crederci. Dovremo essere lucidi per riuscirci»
CHALCIO – In classifica marcatori la musica è diversa, più equilibrata. La sfida tra te e Cutunic sembra essere ancora apertissima. Quanto ci tieni al titolo di capocannoniere e fai una promessa se dovesse arrivare. Dimmi anche un altro giocatore da tenere d’occhio?
Renato Sergi: «Lo ammetto senza problemi: per me fare gol è importante, mi piace. Vincere la classifica marcatori mi farebbe piacere, mi stimola. Fare tanti gol significa anche contribuire in modo concreto ad aiutare la squadra ad ottenere qualcosa di importante. Certo, è normale, non baratterei mai la vittoria di un campionato con una mia soddisfazione personale, ma viceversa, se proprio non dovessimo vincere il campionato, mi farebbe molto piacere vincere almeno la classifica marcatori, mi girerebbero le scatole non vincerla. Tra i giocatori da tenere d’occhio, non sarò originale, ma faccio i nomi di due miei compagni: Sherbim Islamaj, che è un vero leader ed è un dispiacere che spesso sia frenato da infortuni; e poi Joco Stojanovic che è un mostro. Ha tutto: destro, sinistro, scatto, corsa, controllo, tiro. Tutto. L’unica cosa è che bisogna un pochino aiutarlo perché è troppo generoso e rischia di perdersi via. Ma davvero Joco è fortissimo».
CHALCIO – Chiasso, Lugano, Bellinzona sono squadre del tuo passato…c’è ancora una squadra impossibile da rifiutare: quale e perché?
Renato Sergi: «Il calcio a quei livelli non mi manca. Oggi non potrei più farlo. Con la situazione lavorativa che ho, che mi occupa tantissimo tempo, è già tanto se riesco a giocare. Quando ero a Chiasso, da giovanissimo, ho capito davvero cosa fosse il calcio. Il calcio ti può dare e togliere tutto in un secondo, è stato bellissimo esordire e giocare in Challenge League, e poi altrettanto brutto essere messo da parte nel giro di pochissimo tempo. L’anno con Chiasso e con il Lugano è stato bello, ma il mio cuore è a Bellinzona. Ho passato degli anni stupendi, con dei derby contro il Lugano in cui ci seguivano 7.000 tifosi che mi hanno fatto vivere momenti indimenticabili. Forse oggi la chiamata del Bellinzona non la rifiuterei, almeno per giocare un’altra ultima partita (risata, ndr). Ma non succederà mai, non è quello che mi aspetto e non sono io quello che serve al Bellinzona. Un posto nel mio cuore ce l’ha anche il Collina d’Oro. Giocare con loro è stato fantastico ed altrettanto doloroso è stato lasciarli. È successo a causa del mio lavoro che non mi permetteva di allenarmi e giocare come si doveva a quei livelli».
CHALCIO – Un suggerimento al vostro direttore sportivo: “Caro Rijat mi piacerebbe proprio portassi qui al Melide anche…”
Renato Sergi (risata, ndr): «Stipe Simunac. Mio grandissimo amico. Siamo stati benissimo al Collina d’Oro. Lui mi chiede sempre di mollare il Melide per passare al Semine e io faccio lo stesso con lui dicendogli che dovrebbe venire qui al Melide. Ognuno resta sulle sue posizioni e ci scherziamo su. Con Simunac abbiamo un rapporto speciale. È un gran calciatore».
CHALCIO – L’8 marzo ricomincerete il campionato contro il Sementina, poi a seguire ci saranno Castello e Cadenazzo: 9 punti obbligatori giusto? C’è qualcosa che vorresti dire ai tuoi compagni per non arrivare impreparati a quelle tre sfide…decisive?
Renato Sergi: «Direi semplicemente alla squadra che il momento delle parole è finito. Che soltanto il campo dirà quanto valiamo. Meglio chiudere la bocca e giocare, dando sempre tutto nelle prossime 13 partite che ci aspettano. Saranno tutte partite fondamentali. Non ci saranno gare facili o difficili, saranno tutte da vincere. Punto e basta. Quelle prime tre partite saranno importanti, ma come le dieci che seguiranno. Non possiamo fare nessun calcolo. Se guardo i punti che abbiamo perso nel girone di andata mi mangio ancora le mani. Contro le cosiddette piccole. Bah. In Seconda lega non ci sono squadre piccole. Sono tutte difficili».
LA CLASSIFICA (SECONDA LEGA)
Castello 30 pt (13), Sementina 26 (13), Cadenazzo 25 (13), Balerna 24 (13), Melide 20 (13), Morbio 19 (13), Novazzano 18 (13), Monteceneri 14 (13), Vedeggio 14 (13), Ascona 14 (13), Tenero Contra 13 (13), Vallemaggia 13 (13), Arbedo 11 (13), Moderna 10 (13). *Tra parentesi le partite disputate
SECONDA LEGA – REGOLAMENTO: PROMOZIONI / RETROCESSIONI
CASO 1 – Nessuna squadra ticinese retrocessa dalla Seconda interregionale:
- Promozione diretta in Seconda interregionale della squadra vincente del campionato.
- Due retrocessioni in Terza lega: tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata.
CASO 2 – Una squadra ticinese retrocessa dalla Seconda interregionale:
- Promozione diretta in Seconda interregionale della squadra vincente del campionato.
- Due retrocessioni in Terza lega: tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata.
CASO 3 – Due squadre ticinesi retrocesse dalla Seconda interregionale:
- Promozione diretta in Seconda interregionale della squadra vincente del campionato.
- Tre retrocessioni in Terza lega: dodicesima (terzultima), tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata.