RSL, Lugano-Sion, le reazioni «a caldo» dei due allenatori nella conferenza stampa post-partita

scritto da Claudio Paronitti

La seconda partita casalinga consecutiva del Lugano dell’anno solare 2020, terminata con un pareggio contro il Sion, è coincisa anche con la seconda conferenza stampa post-partita dei due allenatori

Nell’oramai rinnovata sala stampa dello Stadio di Cornaredo i condottieri dei gruppi bianconero e biancorosso si sono esposti riguardo i novanta minuti disputati dai loro protetti. Ecco le loro dichiarazioni «a caldo».

Maurizio Jacobacci (FC Lugano) – «Il primo tempo non è stato giocato con la qualità che mi aspettavo. Ci sono stati tanti errori, ma la prima grande chance l’abbiamo avuta noi. Il Sion è molto ben messo in campo e per noi era difficile fare qualcosa con i palloni alti e sul piano fisico. La ripresa, invece, abbiamo cambiato e Čovilo ci ha aiutato parecchio nella manovra. Peccato per Janga, sia per l’opportunità iniziale che per quella della seconda parte. Siamo stati solidi sia noi che loro. Dispiace, ripeto, per il gol non concretizzato al primo minuto. È tuttavia un buon punto, che mantiene la distanza tra noi e gli avversari. Aratore? Lui sa tenere palla e so cosa sa fare, ma oggi come oggi non è ancora il giocatore che tutti conosciamo. Sta crescendo e dispiace non averlo al 100%. Complessivamente, abbiamo commesso parecchi errori tecnici. Nervosismo? Il problema è che quando inizi a sbagliare dei passaggi semplici, come Lavanchy e Yao, si va in difficoltà. I ragazzi sono però cresciuti grazie alla solidità di Čovilo. Con questo non voglio fare alcun processo a Selasi, lui non ha aiutato la squadra, ma la squadra non gli ha dato una grande mano. Magari, se avesse giocato anche la ripresa, si sarebbe ripreso anche lui. Devo fare un plauso a Sulmoni e Daprelà, che hanno fatto il loro con grande mestiere».

Ricardo Dionisio Pereira (FC Sion) – «Sapevamo di affrontare una squadra con un ottimo allenatore e un metodo di gioco altrettanto buono. Nella prima frazione abbiamo fatto un po’ meglio, nella ripresa sono stati migliori loro. La pressione? È chiaro che l’ho sentito. Due punti in cinque partite non è sufficiente, ma siamo fieri del nostro lavoro. I ragazzi sono convinti dei dettami. In più, non subire reti dopo sedici partite filate è un aspetto positivo».

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