Ecco i cinque spunti di riflessione che ci ha regalato l’ultimo turno di Super League:
- Il Vaduz è quasi spacciato e non sembra che a nessuno dispiaccia più di tanto. L’undici del Liechtenstein è sempre stato considerato come un “parvenu” alla tavola dei banchettanti. Inoltre, la sua risibile media spettatori (soltanto il Lugano ha fatto peggio) non accende il sorriso dei funzionari della Swiss Football League. C’è da chiedersi se anche al Rheinpark ci tengano così tanto a rimanere in Super League: come spiegarsi altrimenti la scelta di Bernt Haas di rimpiazzare Contini (0.9 punti di media a partita) con Vrabec, ancora a bocca asciutta dopo tre partite?;
- Di fronte a questo Basilea bisogna fare qualcosa: è veramente troppo il divario con il resto della Svizzera. Alla Pontaise accendono il turbo per soli tre minuti e, tra il 37’ e il 40’, piallano il Losanna e fanno accademia dopo la pausa. Un’opzione potrebbe essere l’introduzione dei play-off per dare un po’ di sale e imprevedibilità a tornei tragicamente scontati, come quello in corso. Altrimenti facciamoli partire alla Binda, con dei punti di penalità …
- Il calcio è un gioco semplice, a volte perfino banale e riconducibile a un teorema addirittura scontato: se le tue punte girano i tre punti sono assicurati. La dimostrazione lampante che il ragionamento tiene ce l’ha dato ieri lo Stade de Suisse: i ritrovati Dabbur e Caio hanno fatto impazzire la retroguardia bernese per gli interi novanta minuti e l’israeliano ha incornato il punto vincente per le Cavallette. Lo Young Boys, invece, con Hoarau appiedato e la coppia Assalé – Frey squalificata ha scagliato la palla diciotto volte nella direzione di Mall, ma senza che nessuno dei suoi elementi offensivi avesse il piede “caldo”;
- La sensazione è che a fine anno i bernesi ringrazieranno il Vaduz. Perché il Thun è in caduta libera: nelle ultime cinque partite soltanto gli uomini del Liechtenstein e il San Gallo hanno fatto peggio della squadra della Stockhorn Arena. Da quando Saibene ha salutato è un pianto greco: tre partite e tre battute a vuoto. E allora, non fosse per il cuscinetto di cinque punti lasciato in eredità dal tecnico lussemburghese alla coppia Schneider – Lustrinelli, il Thun rischierebbe davvero di salutare la Super League;
- Difficilmente i numeri tradiscono. E a San Gallo la legge delle cifre condanna Quillo Barnetta. Prima che l’”americano” tornasse all’ovile i biancoverdi giravano a una media di quasi 1,2 punti a partita. Da quando l’ex nazionale svizzero si è installato al Kybunpark il rallentamento è stato evidente: appena dieci punti raccolti in dieci partite giocate. Zinnbauer e lo staff tecnico si aspettavano che il 31enne potesse regalare il cambio di marcia e non che mettesse il piede incautamente sul freno …;