Le due vittorie esterne al Letzigrund e alla Stockhorn Arena hanno permesso al Lugano di sconfinare dalla pericolosa parte bassa della classifica.
Si è concluso il 2017 di Super League con l’insolita disputa di un turno in più rispetto alla tradizione. La 19esima giornata ha regalato il definitivo posto al sole allo Young Boys. La squadra di Adi Hütter ha concluso battendo il Lucerna confermandosi così in vetta alla classifica. Un risultato impensabile ad inizio stagione quando da ogni angolo della svizzera sportiva erano piovute anche critiche nei confronti di una rosa considerata non all’altezza dei proclami.
Il Basilea ha concluso con 5 vittorie consecutive e ripartirà ad inizio febbraio da un meno due che lascia ben sperare per una primavera ad alti contenuti di spettacolo ed emozioni. Al terzo posto ha terminato col fiatone lo Zurigo che per ora può ritenersi solo in parte appagato dei punti conquistati. Soddisfazione a San Gallo per un quarto posto che è un po’ frutto delle disgrazie altrui che non di effettivi meriti: il campo ha mostrato in più circostanze come la squadra di Contini, così come Grasshopper, Lucerna e Lugano abbia giocato una prima fase altalenante e di non semplice analisi.
Il valore del Lugano è indubbiamente non proporzionale ai 22 punti ed è anche in funzione delle difficoltà incontrate dalle altre potenziali aspiranti ad una qualificazione internazionale che i bianconeri debbano ritenere possibile un 2018 di ottime prospettive con annessa licenza di ripetere quanto fatto molto bene lo scorso anno. Grasshopper e Lucerna sono entrambe futuribili di punti interrogativi: da verificare cosa vorranno fare le società durante il mercato invernale.
Per Losanna e Thun il campionato andrà in pausa più o meno come nelle attese: due squadre, quelle di Celestini e Schneider, che hanno saputo dimostrare carattere e generosità in particolar modo quando date per condannate. I sei punti nelle ultime due partite hanno addirittura permesso ai vodesi di salire al quinto posto, a due soli punti dalla zona europea. In coda chiude un Sion in completa crisi d’identità, senza una guida tecnica attendibile di possibili miglioramenti e chiaramente ostaggio di valutazioni errate sul valore di giocatori oramai da settimane “nicht im Aufgebot”.