QUARANTENA – Capitolo 62, Elia Bosco: “Noris classe e tranquillità. Davide Rifaldi aveva una marcia in più”

scritto da Roberto Colombo

Conosciamo meglio i protagonisti del calcio regionale. Piano piano stiamo tornando alla normalità, ma la nostra particolare quarantena prosegue con Elia Bosco.

MELIDE – Nuova puntata della nostra quarantena per conoscere meglio il calcio regionale attraverso la voce diretta dei suoi protagonisti e le loro preferenze. Capitolo 62: Elia Bosco, difensore del Melide (3L-1).

Film e serie tv? «Il cinema è la mia seconda passione, dopo il calcio. Difficilissimo scegliere un solo titolo. Però se proprio devo, scelgo la trilogia de Il Signore degli Anelli e per la serie tv tutto l’universo di Breaking Bad, quindi Better Call Saul compreso. Amo questi titoli per l’estrema capacità narrativa e per lo sviluppo dei personaggi, mai scontato. Sono pezzi d’arte».

Giocatore calcio regionale? «Sono stato e sono compagno di squadra (e avversario) di giocatori davvero forti, ma tra tutti il nome che faccio è quello di Michael Noris: vederlo giocare è un piacere per gli occhi. La sua tranquillità e la sua classe lo contraddistinguono dentro e fuori dal campo. Davvero un giocatore e un ragazzo d’oro».

Allenatore calcio regionale? «Anche per me il migliore di tutti è stato Davide Rifaldi. Con lui la squadra (il Melide) aveva una marcia in più. C’era intesa, voglia e serietà. Ma anche tanto divertimento. Aveva l’approccio giusto. Sono personalmente molto legato a lui anche perché l’ho avuto come allenatore sin da giovanissimo: vincemmo un campionato quando ero un ragazzino, negli Allievi D9, ancora oggi è uno dei miei ricordi calcistici più belli».

Giocatore professionista? «Ricardo Kakà mi ha fatto emozionare, ma come giocatore da prendere come esempio ho sempre avuto Pippo Inzaghi. Poi però, crescendo e specializzandomi da difensore, la mia attenzione si è spostata sempre di più su Thiago Silva».

Il ricordo più bello? «La promozione dalla Quarta alla Terza con il Melide nella stagione 2016/2017 non ha paragoni: era il mio primo anno di calcio attivi, allenato da mister Rifaldi e in campo giocavo con mio fratello Mattia Bosco che invece era al suo ultimo anno di attivi. Sembra e sembrava una favola, ma è tutto vero».

To be continued…Chi sarà il nostro prossimo ospite?

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