
Se è vero come qualcuno dice, che rivoluzionari, così come vergini, si può esserlo una volta sola nella vita, forse, è perché non si ha avuto fortuna nell’approcciare uno come Adi Allenspach.
La rivoluzione del nostro caro amico di stanza a Tuggen non ha probabilmente molti precedenti in quanto a coerenza e soprattutto risultati. Che vanno dalla crescita “umana” dei suoi giocatori a quello che più propriamente e forse in maniera imperfetta chiamiamo calcio. Terminata la sviolinata nei confronti di uno che se la merita, scriviamo qualcosa sulla squadra che ieri sera è scesa in Ticino per giocare il recupero contro il Paradiso di Mister Cocimano, costretto ad una lunga pausa dopo i due pareggi ad occhiali contro Thalwil e Winterthur. Cinque partite e 15 punti. La striscia perfetta della compagine “zurighese” ha creato il primo importante scalino in classifica e questo, qualche giorno dopo aver digerito l’amara sconfitta in Coppa contro il Winterthur – quello vero.
Concreta o forse fortunata, la squadra di Allenspach e Löffel ha radici solide di pazienza e di fedeltà. A Tuggen si cambia ciò che serve, senza sperperare denaro, centellinando gli ingressi nello spogliatoio. Del resto, lo sanno bene i calciofili, la gestione Allenspach – interrotta bruscamente per il breve periodo nel quale sono subentrati Bernen e Borilovic – ha un filo logico da mettere in mostra ad aspiranti allenatori e direttori.
Il campionato è solo agli inizi e a dire il vero, prima che prendesse forma, non è che a Tuggen si sbandierasse chissà quale traguardo. Ammiccando alle finali, quello sempre, ma con i piedi per terra.
Ieri sera, per ammissione stessa del Mister che in passato ha legato il proprio cognome al Canton Ticino, il pareggio sarebbe stato il risultato più corretto, a margine di statistiche per certi versi spietate che vanno però lette nell’ottica dello svolgimento di una partita condizionata dall’inferiorità numerica dei luganesi.
“Ci hanno fatto sudare oltre il prevedibile – ci racconta Allenspach subito dopo la partita – e anche con un uomo in meno. E’ vero che il primo tiro verso la porta lo hanno fatto nel recupero di partita, però il Paradiso è una squadra da quartieri alti, dotata di un’ottima difesa e di un solido centrocampo. Ho visto una squadra forse poco creativa in zona 3, ma tra quelle che abbiamo incontrato fino ad ora è sicuramente la più forte. Mi è piaciuta la loro “cattiveria”, la mentalità e la fisicità, oltre al fatto che in fase di possesso sono capaci di metterti davvero in difficoltà”.
Parole a cui il nostro, è in grado di dare valore importante perché sappiamo non essere di circostanza e perché espresse anche in occasioni nelle quali la sua squadra è uscita battuta dal campo.
“Credo che per la prima lega – prosegue – potrebbero aver bisogno di una punta centrale con un profilo diverso, ma la partita di questa sera ha confermato che la squadra è molto bene attrezzata.
Tornando al Tuggen, squadra che ha mandato in goal ben 9 giocatori fino ad oggi, sembra avere tutto l’assortimento necessario, rincalzi compresi, per restare lassù ancora per molto.
Bärtsch, Jakupov, Santana, Morina, Jaggy, Stadler, Fässler, Herlea…capite di cosa stiamo parlando. E poi, il Mister ha scommesso su una vecchia conoscenza del calcio ticinese: Branko Bankovic. Sarebbe superfluo approfondire il tema: il ragazzo ha sempre avuto stoffa e questo nessuno lo ha mai discusso.
Buone indicazioni quindi per le due protagoniste del recupero di ieri sera. Il resto, chiacchiere a parte, lo verificheremo alle prossime occasioni.
Foto: l’ex TM del FC Mendrisio, Luigi Tiraboschi con Mister Adi Allenspach.