Power Ranking Challenge League (1^ fase)

scritto da Davide Perego
Il tempo dei bilanci è già finito. Tra qualche giorno si ricomincerà a lavorare. Le tappe vengono bruciate a ritmo davvero impossibile per chi non ne fa una professione. E’ il limite (forse) unico dei blog gestiti a spot. Però, se uno vuole cercare qualcosa di simile in lingua italiana, mica lo trova così facilmente. E allora – per quanto colpevolmente in ritardo – ecco la soggettiva classifica di fine anno dedicata alla prima fase di Challenge League. Uno dei campionati – con quello di 1^Lega – che abbiamo seguito di più negli ultimi quattro mesi. Buona lettura.
1 FC WOHLEN (11-4-3)
Dalla risicata salvezza (grazie all’esperienza di Ciriaco Sforza) al titolo di campione d’inverno (grazie all’esperienza di Ciriaco Sforza). Lo ha ben sottolineato Flavio Ferraria nel suo editoriale di fine anno dividendo top & flop. Non brillerà di spettacolo questa squadra, ma non si può dire che manchi di cuore e di sostanza. Dal lavoro di Sforza a Lucerna ed a Zurigo (GC) era lecito attendersi qualcosa di simile anche alla Niedermatten. E non passi inosservato anche il lavoro di Umberto Romano: un altro che il calcio svizzero lo conosce per davvero. Otto giocatori tra le 16 e le 18 presenze sono a loro modo un altro messaggio che non lascia dubbi di casualità.
2 FC LUGANO (10-6-2) 
Squadra che viaggia a ritmo da promozione. E non da poco. Statisticamente la migliore del lotto dalla quinta giornata in poi. Una serie di dieci partite di fila (le ultime) con solo cinque reti subite. Un passo che pare incontrastabile per quanto ci sia ancora molto da lavorare sui dettagli. Del resto abbiamo di che valutare un gruppo di potenziali stelle amalgamate in un tempo ristretto. Peccato per quelle sterili ed inutili poleniche sul silenzio stampa e sul preventivo ingaggio di Djuric. Situazioni che di sicuro non portano valore aggiunto a quello del campo. Al momento, la più seria indiziata alla promozione.
3 FC LE MONT (3-6-9)
Niente risate. Alzi un dito chi avrebbe pensato ad un Le Mont da 15 punti. Ad un Le Mont sopra la riga di ben quattro lunghezze e soprattutto ad un Le Mont vivo e vegeto che prima di rassegnarsi a tornare da dove è venuto lotterà con più caparbietà di altre. Perchè giocare sempre in trasferta non è un vantaggio. Come non lo sono le esigue risorse ed il dover costantemente sperare di trovare qualcuno che pur di giocare accetti di farlo (a spot) a stipendio ridotto e che i big  non se ne vadano. C’è poco da ridere. Da spacciati ancor prima di iniziare all’attuale rassicurante certezza di non essere ancora retrocessi. E non è poco. E’ quasi un punto a partita. Che poi avere in CL il Le Mont non freghi a nessuno è un altro discorso.
4 FC WINTERTHUR (8-4-6)
Da qui in poi si è già sotto il livello del “sei” politico. Ovvero voti assolutamente insufficienti per quasi tutte le squadre. Tra queste anche il Winterthur dell’imprevisto dopo Kuzmanovic. Marcia nemmeno tanto irresistibile in casa, disastro on the road. La fotografia della stagione dei leoni è stata scattata contro il Wohlen su quel pallone che picchia sulla traversa e sul quale si catapultano in contemporanea tre giocatori avversari tra il disinteresse generale delle maglie rosse in area di rigore. Un momento che basta ed avanza per picchiare i pugni sul tavolo. Altro che festa natalizia. 
5 FC SCIAFFUSA (5-5-8)
Ci si poteva attendere di più da una squadra che perde in un sol colpo i giocatori più forti della stagione precedente ? Parliamo di Patrick Rossini e di Gianluca Frontino: giocatori rigenerati dall’ambiente e dalla passione per questo gioco da Maurizio Jacobacci. Ci si poteva attendere di più ? Forse. Ma mica per meriti. Questo è il campionato dei demeriti e sotto questa logica lo Sciaffusa avrebbe per lo meno meritato i punti di un Winterthur. Che poi non sono molti. Però sorge spontanea una domanda: che classifica diversa potrebbe avere una squadra che quando scende in campo è la regina delle partite che si chiudono con più di tre goal. Tredici volte su diciotto – con lo Sciaffusa in campo – si è segnato più della media generale. La lettura può essere soggettiva. La mia è che se giochi sempre per vincere, qualche volta perdi.
6 SERVETTE FC (10-3-5)
Una squadra che non ha un allenatore è già tanto che si ritrovi al terzo posto ed in piena lotta promozione. Da una società blasonata che si ritrova la possibilità di risalire in Super League per concorrenza modesta ci si aspetterebbe un giro di vite senza aspettare i prossimi insuccessi. Non una squadra come quella che tornò nella massima serie a scapito del Bellinzona (quella era una signora squadra e aveva un allenatore), ma nemmeno una rosa da rimediare certe figure che sanno molto di ambiente che puzza. 
7 LOSANNA SPORT (8-4-6)
Altra polaroid del calcio romando che fatica a tirarsi fuori da una situazione che dura oramai da troppo tempo. Un po’ come se invece di essere isolato, il modo di fare di Constantin stesse facendo scuola. Da grande favorita della vigilia – insieme al Servette – a mediocre protagonista di un calcio che non piace, che non diverte, che non appassiona. E si ringrazi la resurrezione di Ianu e l’averci creduto perchè altrimenti…..
8 FC WIL (6-3-9)
Peccato. Il progetto era interessante ed innovativo. Così come è stato bello veder giocare a calcio questa squadra costruita con grande competenza da Axel Thoma. Francesco Gabriele non ha iniziato male. I ragazzi fanno una gran festa quando segnano e quando vincono. Sono segnali di un ambiente che sta cercando di risollevarsi senza farmaci. Ovvero – prima che mi si fraintenda – senza acquisti. Anzi….qualcuno se n’è andato. Resta il fatto che su solide basi tecniche è impossibile non viaggiare almeno nella metà della classifica di un campionato come questo. Ma che paura…..
9 FC CHIASSO (5-4-9)
A Chiasso si è persa una grande occasione. Il dopo Ponte è stato gestito degnamente con Bordoli e poi si è incappati in una serie di errori che hanno portato alla situazione attuale. Non sarà piaciuto a tutti, ma Ponte ha gestito una rosa tecnicamente inferiore a quella attuale portandola nella parte alta della classifica a lottare ogni partita ed a riportare un buon pubblico al Comunale. E lo ha fatto al cospetto di avversarie più forti di quelle attuali. Oggi è tutta un’incognita, nonostante la speranza degli irriducibili. Non c’è molto sole dietro le nuvole. Il punto è capirne il perchè. Già…bella risposta……
10 FC BIENNE (2-5-11)
Non ci vuole un laureato per leggere i numeri. Peggior squadra in tutto. Eppure, nonostante la condanna delle cifre, questa squadra si salverà. Certo, Aeby non è il massimo della vita per tirar fuori dal fango un gruppo che vale metà classifica ed abituato a giocare per altri traguardi però la qualità non è inferiore a quella delle altre pericolanti. Un allenatore che non sa vincere una partita come quella di Chiasso – in un contesto come quello – dovrebbe farsi alcune domande e trovare immediate risposte. In sostanza, senza bava alla bocca dalla situazione attuale non se ne può uscire. E questo è ciò che manca per crescere. Che poi qualcuno sia convinto del contrario può come sempre starci. Condividerlo ? Assolutamente no.

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