Mondiali Qatar 2022, round-up di giovedì 24 novembre: la Nati di misura, dono anticipato a CR7, splendore Richarlison

scritto da Claudio Paronitti

I Campionati del Mondo in Qatar sono giunti alla quinta giornata di gare, in cui è stata portata a termine la prima fatica per tutte le squadre partecipanti

Ad aprire le danze è stata la sudata vittoria di misura della Svizzera su un coriaceo Camerun. Nel primo pomeriggio, gli attacchi di Uruguay e Corea del Sud si sono scontrati contro i rispettivi reparti arretrati in una partita vivace e molto intensa. La terza sfida si è svegliata nella ripresa con un regalo al Portogallo, capace infine di portare a casa la posta piena, sudando più del previsto contro un Ghana che avrebbe sicuramente meritato di più. La prima serata è invece stata un monologo del Brasile, conquistatore con assoluto merito dei tre punti contro una Serbia che ha contenuto finché ha potuto le folate offensive della Seleção, prossima avversaria della Nati.

Ecco, di seguito, il round-up di quanto accaduto nelle quattro sfide di giovedì 24 novembre 2022.

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Svizzera vs Camerun 1-0 (0-0) – [48′ Breel Embolo 1-0] – CLICCA QUI per il report della partita dell’Al Janoub Stadium tra rossocrociati e Leoni Indomabili.

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Uruguay vs Corea del Sud 0-0 – [—]

All’Education City Stadium di Doha, davanti a 41’663 spettatori, le due selezioni che aprono le ostilità nel Gruppo H si affrontano a viso aperto e con un’elevata intensità sin dai primi istanti di gioco. I minuti iniziali sono di proprietà asiatica, anche se non vengono create occasioni da rete. In seguito, i sudamericani salgono di tono e al diciannovesimo si avvicinano alla porta di Seung-Gyu Kim con un mancino alto di Federico Valverde. La chance più importante della frazione d’avvio su sponda coreana capita a Ui-Jo Hwang, attaccante dell’Olympiakos, che scialacqua l’ottimo lavoro preparatorio con una conclusione alle stelle da centro area. È però al qurantatreesimo che si registra la migliore opportunità in assoluto. Un calcio d’angolo dalla destra battuto da Valverde trova la testa di Diego Godín, che vede strozzato l’urlo di gioia dalla base interna del montante. Nonostante un ottimo ritmo e la buona volontà di entrambe le contendenti, nemmeno nella ripresa si assiste a un tiro che inquadra la porta. Questo perché il secondo palo colpito dagli uruguaiani, firmato dal nulla da Valverde al novantesimo, non conta come conclusione nello specchio. Così, la logica conseguenza è un pareggio a occhiali, però tutt’altro che noioso.

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Portogallo vs Ghana 3-2 (0-0) – [65′ Cristiano Ronaldo 1-0 (rigore), 73′ André Ayew 1-1, 78′ João Félix 2-1, 80′ Rafael Leão 3-1, 89′ Osman Bukari 3-2]

Sotto le volte dello Stadium 974 di Doha, i lusitani cercano di essere dominanti sin dalle prime battute. Le difficoltà nel crearsi occasioni contro le Black Stars sono evidenti (come lo sono state per la Svizzera nell’unico test-match pre-Mondiale). Si deve dunque attendere il decimo minuto e il puntuale intervento di Lawrence Ati Zigi a murare il tentativo di Cristiano Ronaldo, ritrovatosi a tu per tu con il portiere del San Gallo, uscito vincitore dal duello personale. Nei successivi trentacinque giri di lancetta non si annota niente di realmente interessante, se non una rete che non può essere considerata annullata a CR7 perché il direttore di gara statunitense Ismail Elfath aveva già fischiato un precedente intervento scorretto dell’ex-calciatore del Manchester United. La progressione, con mancino diagonale, di Mohammed Kudus al cinquantacinquesimo mette i brividi ai portoghesi, incapaci di proporre una manovra fluida al cospetto di un avversario solido e solamente posizionato al 61° rango della classifica FIFA. Poco prima di metà ripresa, ecco l’ennesima pagliacciata arbitrale. Mohammed Salisu e Cristiano Ronaldo si toccano a vicenda i piedi, il capitano lusitano simula clamorosamente la caduta, ma Elfath cade nel tranello e assegna un penalty senza senso. Ancor più assurdo è il mancato intervento degli addetti al VAR (ben quattro, con il principale e i tre assistenti!), che regalano a CR7 la palla del vantaggio. Quando si riceve un dono natalizio anticipato senza richiederlo, tutto torna indietro. Dapprima, Kudus testa i riflessi di Diogo Costa con un missile centrale, poi egli stesso serve al centro, con l’aiuto di Danilo, il capitano André Ayew, che da due passi pareggia i conti. Un errore offensivo consegna però un contropiede a João Félix, il quale si ritrova solo davanti a Zigi e lo supera con un preciso diagonale. All’ottantesimo, l’esatta replica porta Rafael Leão a rinifire il secondo assist di giornata con i tempi giusti di Bruno Fernandes. La sfida regala emozioni a non finire, dato che all’ottantanovesimo, dopo un triplo cambio deciso da Fernando Santos, gli africani riaprono la contesa con un preciso colpo di testa di Osman Bukari, che rende gli infiniti nove minuti di recupero roventi, in cui al 100′ Diogo Costa commette un’ingenuità che sarebbe potuta costare carissima, non fosse stato per l’arrivo decisivo di un suo compagno.

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Brasile vs Serbia 2-0 (0-0) – [63′ Richarlison 1-0, 73′ Richarlison 2-0]

Il Lusail Stadium di Al Daayen è il teatro dell’entrata in scena delle ultime due selezioni nazionali presenti a questo Mondiale. Con un undici balcanico ottimamente messo in campo e una Seleção che cerca lo spazio giusto per far cadere il muro eretto dagli avversari, le occasioni possono arrivare su situazioni da palla ferma. Così è la prima, registrata al decimo minuto e firmata da un calcio d’angolo a sorpresa di Neymar, che prova la battuta diretta nello specchio. Vanja Milinković-Savić torna sui suoi passi e con il pugno devia per un altro tiro dalla bandierina da cui non scaturisce nulla di particolare. Il portiere del Torino ha poi vita facile al trentacinquesimo, quando Raphinha non lo impegna come vorrebbe con un debole piatto mancino a seguito di una pregevole combinazione con Lucas Paquetá. A parte questi due episodi, l’undici di Tite non è il solito, soprattutto per mancanza d’intensità e per poca collaborazione tra i reparti, il che rende il lavoro delle Aquile Bianche più semplice grazie a un’organizzazione semplice, ma molto efficiente. La musica nella ripresa è la medesima. I Verdeoro mantengono il controllo sulla sfida, non riuscendo a trovare la chiave di volta per scalfire la solida struttura serba. Ci vuola allora un bolide mancino dalla distanza di Alex Sandro all’ora di gioco per scuotere gli animi. La conclusione del terzino della Juventus si stampa sul palo. Il meritato punto del vantaggio carioca giunge poco più tardi grazie a Richarlison, che ribadisce in rete una respinta di Milinković-Savić sul diagonale di Vinicius Júnior. Al settantatreesimo si osserva la rete più bella e spettacolare della prima giornata della rassegna. Ricevuta palla da Vinicius, Richarlison controlla e con una stupenda girata in semi-rovesciata (che assomiglia a un gesto da capoeira) raddoppia. Un vero e proprio golazo che conclude con largo anticipo il duello, lasciando letteralmente a bocca aperta gli 88’103 presenti allo stadio e i milioni incollati davanti al piccolo schermo. Il tris potrebbe essere calato all’ottantunesimo, ma la traversa respinge il destro a giro di Marquinhos.

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La classifica del Gruppo G – 1. Brasile, 3 punti (2-0) /// 2. Svizzera, 3 punti (1-0) /// 3. Camerun, 0 punti (0-1) /// 4. Serbia, 0 punti (0-2)

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La classifica del Gruppo H – 1. Portogallo, 3 punti (3-2) /// 2. Corea del Sud, 1 punto (0-0) /// 3. Uruguay, 1 punto (0-0) /// 4. Ghana, 0 punti (2-3)

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