C’è stato anche un po’ di Svizzera (e di Ticino) nella 95a edizione della Coupe de Luxembourg, il secondo trofeo nazionale per importanza del Lussemburgo
Questo perché venerdì sera, presso nuovissimo Stade de Luxembourg, situato nel quartiere meridionale di Gasperich, il Racing Union ha trionfato nell’edizione 2021-2022 del torneo a eliminazione diretta, superando 3-2 l’F91 Dudelange davanti a 3’531 spettatori.
Ad alzare la Coppa al cielo sono stati in particolare l’allenatore Jeff Saibene – 53enne elvetico-lussemburghese e ex-condottiero di Aarau, San Gallo, Thun, Arminia Bielefeld, Ingolstadt e Kaiserslautern, che lascerà il suo ruolo nonostante un contratto valido sino all’estate del 2024 – e l’attaccante Karim Rossi – 28enne passato da Lugano, Sciaffusa e Chiasso, dove è risultato una vera e propria meteora e che nel Granducato ha un accordo che terminerà il 30 giugno 2023 -.
Interpellato da lematin.ch, il centravanti svizzero-marocchino ha dichiarato che «è stata una serata lunghissima. Ora, non avremo molte vacanze visto che disputeremo i preliminari di Conference League. A livello personale, questa stagione è andata bene. Ho concluso con ventidue apparizioni, tredici reti e quattro assist. Sono felice, anche se avrei potuto fare meglio. Ho ottenuto ciò che volevo venendo qui in un club molto ambizioso».
Il calciatore nato a Gilly, nel Canton Vaud, e cresciuto nel settore giovanile del Losanna ha poi proseguito, asserendo che «volevo vendicarmi [della sconfitta nella finale di Coppa Svizzera patìta nel 2016 con il Lugano contro lo Zurigo]. Quelle appena vissute sono emozioni incredibili. Sono ancora commosso a parlarne ora. Con tutti i guai che ho conosciuto, conseguire un premio del genere è la vera ciliegina sulla torta!».
(nella foto: l’attaccante svizzero-marocchino Karim Rossi, con il primo trofeo conquistato in carriera all’età di 28 anni, la Coupe de Luxembourg – © Twitter, @K_Rossi9)