Lugano, quanto è dura concludere le operazioni (in entrata e in uscita) senza «la volpe del mercato» Giovanni Manna…

scritto da Claudio Paronitti

L’addio, in piena sessione di calciomercato estivo, di Giovanni Manna, trasferitosi al settore giovanile della Juventus, ha aperto una «falla» nel Lugano che, a ora, non è stata ricucita come forse previsto in un primo momento

Nella sua avventura a Cornaredo, il giovane dirigente, che ha cambiato società ma non colori, è stato la vera «volpe di calciomercato», portando personalmente a termine svariate trattative risultate infine fruttuose. Certo, anche lui, come tutti, ha commesso degli errori, con elementi che non sono stati utili alla causa. Ma la forbice tra «top» e «flop» propende verso la prima opzione. Dal momento in cui la sua figura non è più stata notata a Sud delle Alpi, la situazione concernente le trattative di mercato è rimasta in stallo.

L’emergenza a cui è tuttora confrontato mister Maurizio Jacobacci è figlia di una serie di fattori intrinseci che non permettono al gruppo di esprimersi come vorrebbe. Non tanto per mancanza di qualità (anche se questo aspetto è sempre migliorabile), piuttosto per un fatto di convinzione in ciò che si fa. I bianconeri sembrano mancare proprio in questo. Senza un leader in campo come Jonathan Sabbatini (non ce ne voglia bomber Mijat Marić, che ne fa le veci in maniera più che egregia), la rosa appare avere meno stimoli di riuscire a ribaltare le avversità che si presentano.

La finestra invernale di mercato è prossima alla sua chiusura. La metà del mese di febbraio si sta avvicinando a grandi passi e il riempimento delle due caselle libere nel contingente è un obbligo che la dirigenza deve ovviare. L’inizio del girone di ritorno è stato piuttosto negativo e senza un’immediata inversione di tendenza il futuro sarà ancor più grigio. Come uno dei tanti colori che assume la volpe, animale astuto e furbo. Proprio come lo è Giovanni Manna.

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