Lugano, Maurizio Jacobacci: «Ai ragazzi non posso rimproverare nulla, alla fine avrebbero meritato almeno un punto»

scritto da Claudio Paronitti

Qualche istante dopo aver udito il triplice fischio finale dell’arbitro Lukas Fähndrich, che ha sancito la sconfitta del Lugano sul terreno sintetico di Thun, mister Maurizio Jacobacci si esprime a riguardo dei novanta minuti disputati dai suoi ragazzi (fonte: fclugano.com)

«Il fatto di essere andati subito in doppio svantaggio su due palle inattive ci ha sorpreso. Noi siamo una squadra che di solito difende bene sulle palle ferme avversarie. Poi abbiamo saputo reagire e crearci il rigore che Marić ha dovuto battere due volte ed è stato bravo a tenere i nervi saldi. Avevamo tutto il secondo tempo per rimediare ai due errori iniziali. Peccato che sia arrivato il loro terzo gol che per me andava annullato. C’è infatti un fallo di mano all’inizio dell’azione e anche l’arbitro pareva propenso ad annullare la rete, ma il VAR gli ha detto che il giocatore del Thun aveva preso il pallone con l’anca. Non  mi capacito che si possa dire una cosa simile, se non fosse stato addomesticato con il braccio il pallone non gli sarebbe caduto davanti ai piedi per essere poi passato a Munsy in mezzo all’area.

Anche sul 3-1 siamo stati bravi a non mollare e a reagire propiziando l’autorete di Sutter con una grande pressione. Sul 3-2 abbiamo spinto sull’acceleratore cambiando sistema, con quattro attaccanti a diamante per avere più incisività sotto porta e con Čovilo a fare il dieci per approfittare della sua bravura nel gioco aereo. Peccato che non siamo stati molto precisi nei cross, lo stesso dicasi per le palle ferme. Abbiamo avuto un paio di occasioni con Čovilo e la traversa di Holender. Con un pizzico di fortuna potevamo agguantare il pareggio anche se qualosa abbiamo rischiato anche noi. Ma è normale che, quando ti butti in avanti, lasci un po’ di spazio agli avversari.

I ragazzi hanno sempre reagito nelle situazioni difficili. La squadra è rimasta viva e non si è scoraggiata. Anzi, ha sempre cercato di mettere in difficoltà il Thun sul terreno sintetico che favoriva loro. Alla fine siamo stati noi a fare gioco. Peccato che ci sia mancato il guizzo giusto e la precisione negli ultimi 30 metri per andare in porta. Ai ragazzi non posso però rimproverare nulla: ci hanno creduto sino alla fine e hanno cercato con ogni mezzo il pareggio. E sarebbe stato un punto meritato, dispiace che non siamo riusciti a conquistarlo».

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