L’APPROFONDIMENTO: l’Agno rialza la testa, mister Francisco Aguirre si confessa

scritto da Roberto Colombo
Francisco Aguirre, allenatore dell’Agno, in una bella foto insieme a suo figlio

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con mister Aguirre dell’Agno parlando un po’ di tutto: la sua squadra la vittoria con l’Insubrica, il campionato, il Collina d’Oro, l’eredità di mister Riva, la situazione societaria e il caso Montezuma

AGNO – Dopo la brutta sconfitta contro il Collina d’Oro, nell’ultimo weekend l’Agno (Terza lega, gruppo 1) ha rialzato subito la testa vincendo 3-2 in casa dell’Insubrica. I biancorossi hanno giocato un gran primo tempo (chiuso 3-0) e concesso qualcosa nella ripresa, senza però mai rischiare veramente di essere rimontati.

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Francisco Aguirre, promosso da vice a primo allenatore dell’Agno dopo le dimissioni (a fine agosto) di Davide Riva. Per mister Aguirre si tratta della seconda esperienza in assoluto alla guida di una prima squadra, la prima era stata quattro anni fa in Seconda lega sulla panchina dell’Arbedo per sostituire (ironia della sorte) anche allora il dimissionario Davide Riva. Aguirre rimase alla guida dell’Arbedo (di cui era anche giocatore) solo un paio di mesi, da ottobre a dicembre, poi la squadra venne affidata ad Angelo Di Federico e Aguirre tornò a essere solo un giocatore: «Quattro anni fa – ci ha raccontato lui stesso – non ero ancora pronto per fare l’allenatore. Volevo solo giocare. Il mio posto era in campo. Mi sentivo solo un giocatore e non un allenatore».

CHALCIO – Ciao Francisco, prima di tutto ti chiedo di sciogliermi un dubbio: la panchina dell’Agno è ufficialmente tua? È un ruolo importante, sono più gli stimoli o la pressione di dover vincere?

Francisco Aguirre: «Per il momento sì, sono ufficialmente l’allenatore dell’Agno, ma sia io che la società ci stiamo prendendo un po’ di tempo per vedere se la cosa funziona. L’Agno è una società ambiziosa, dalla storia importante, è molto stimolante esserne l’allenatore, ma bisogna anche esserne all’altezza. Io sto valutando se ho tutte le carte in regola per guidare (bene) questa squadra. In questo momento mi sto trovando molto bene con i ragazzi, non è la mia prima esperienza da allenatore, ma in questo mio nuovo ruolo devo ancora imparare tanto. Allenare nel calcio regionale non è semplice, ci sono diversi aspetti da valutare. I ragazzi non sono professionisti e quindi bisogna soprattutto saper conciliare gli aspetti della vita di tutti i giorni con il gioco (del calcio), che è importante ma non è la prima cosa in assoluto».

CHALCIO – Contro l’Insubrica partita sofferta o risultato bugiardo (nel senso che il 3-2 vi va stretto)?

Francisco Aguirre: «È stata una gara dai due volti. Nel primo tempo abbiamo giocato davvero bene, segnato tre gol, e i ragazzi hanno gestito tutte le situazioni in modo esemplare. Nella ripresa invece ci siamo un pochino rilassati ed è venuta fuori l’Insubrica, che in alcune occasioni ci ha messo in difficoltà. Diciamo che ci siamo complicati la vita, anche se credo che il risultato finale non sia mai stato in discussione. L’Insubrica è una buona squadra, formata da tanti giovani che corrono come dei matti. Non si sono mai arresi. Faccio a loro i miei complimenti e credo che potranno dire la loro in questo campionato».

CHALCIO -Torniamo alla gara di due domeniche fa contro il Collina d’Oro, c’è qualcosa che ti ha preoccupato? 

Francisco Aguirre: «Oggi il Colina d’Oro ci è superiore. Non lo dico io, lo ha detto il campo. Contro di noi hanno vinto con merito, ma forse il risultato è stato un po’ troppo severo. In quella partita (che ripeto il Collina ha meritato di vincere) siamo anche stati un po’ sfortunati perché abbiamo perso quasi subito due giocatori importanti come Rosa e Kalu che ho dovuto sostituire dopo pochi minuti. Il Collina d’Oro è una squadra molto ben organizzata e si vede che è da alcuni anni che sta lavorando in una certa direzione. Direi che la sconfitta non mi ha preoccupato, sono stato un po’ dispiaciuto dal risultato, ma penso che sia normale dopo un 4-0».

CHALCIO – Il Collina d’Oro può solo perderlo questo campionato o dovrà essere bravo a vincerlo? Ci siete anche voi?

Francisco Aguirre: «Non ci siamo solo noi o il Collina d’Oro, mi viene in mente anche il Ligornetto. L’anno scorso il Ligornetto ha fatto un gran campionato e ha tutto per ripetersi perché è una buonissima squadra. Ripeto che oggi il Collina d’Oro ci è superiore, ma noi non ci arrendiamo. Dovremo essere bravi a dargli fastidio, a mettergli pressione a distanza cercando di vincere più partite possibili. Farci trovare pronti nel caso in cui facciano un passo falso».

CHALCIO – Cambiamo argomento: è vero che il presidente Rusca vuole fare un passo indietro?

Francisco Aguirre: «Non so bene cosa stia succedendo in società. Ho sentito anch’io le voci di un passo indietro da parte del presidente Rusca, ma noi come squadra non dobbiamo preoccuparci di questo. Dobbiamo solo pensare a giocare senza farci distrarre dalle voci. Per noi, che scendiamo in campo, non cambia nulla, e non cambiano nemmeno gli obiettivi dell’Agno che sono quelli di cercare sempre di primeggiare».

CHALCIO – Cosa nel pensi del “caso” Montezuma? Come bisogna comportarsi?

Francisco Aguirre: «Non sono preoccupato, ma il caso Montezuma ci conferma che bisogna stare attenti. Noi cerchiamo di rispettare sempre tutte le norme per arginare il coronavirus. C’è tanta voglia di tornare alla normalità, ma per poterlo fare senza pensieri ognuno di noi deve essere bravo individualmente. Rispettare tutte le regole. Stare attenti singolarmente per il bene della collettività, per non tornare nella situazione difficile di quattro mesi fa. La salute è la cosa più importante, il calcio viene dopo e speriamo che Montezuma sia solo un episodio isolato».

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