La storia della nazionale 13:dal Mondiale americano all’Europeo Inglese

scritto da Walter Savigliano

DAL MONDIALE AMERICANO ALL’EUROPEO INGLESE

Terminato il Mondiale americano, la Federazione elvetica apprezza il buon lavoro svolto da Roy Hodgson e decide pertanto di proseguire sotto la guida del tecnico inglese. L’organico è ben collaudato e i rossocrociati cominciano di gran carriera le qualificazioni per gli Europei 1996. Le quattro avversarie nel gruppo non appaiono irresistibili, anche considerando che saranno le prime 2 in classifica ad accedere alla fase finale e i nostri chiudono le gare di andata in testa al girone, con 3 vittorie consecutive, in casa contro Svezia ed Islanda e in trasferta contro la Turchia ed un pareggio a Budapest contro l’Ungheria. Esordio casalingo, dunque, a Berna contro i tradizionali avversari della Svezia e gli scandinavi vengono superati per 4-2; nella gara successiva a Losanna basta una rete di Bickel a fine primo tempo per sbarazzarsi dell’Islanda (neanche lontana parente della temibile formazione attuale) e terza affermazione consecutiva, questa volta, molto più prestigiosa sul difficile campo di Istanbul, grazie alle reti ancora di Bickel e di Marcel Koller. La trasferta di Budapest si rivela indolore, grazie ad un bel pareggio per 2-2, ottenuto con una doppietta di Nestor Subiat.

Unica battuta d’arresto dei Rossocrociati in tutto il girone rimane la successiva sconfitta a Berna nella prima gara di ritorno contro la Turchia (che alla fine sarà la seconda squadra del gruppo a qualificarsi), seguita da altre 2 sconfitte nelle impegnative amichevoli casalinghe contro Italia e Germania. La partita contro gli azzurri si tenne il 19 giugno 1995 a Losanna per commemorare i 100 anni della nascita della Federazione Svizzera e vide l’Italia affermarsi per 1-0 grazie ad una rete di Casiraghi al 55’, dopo una smanacciata di Pascolo in uscita su traversone dalla sinistra. Quella contro i tedeschi fu disputata il giorno 23 a Berna e registrò la vittoria degli ospiti per 2-1, grazie alle reti di Andreas Möller e Tömas Hassler, alle quali i nostri seppero reagire solo col gol di Adrian Knup per il momentaneo pareggio al 75’. Riprese le qualificazioni per gli Europei, riparte anche il cammino sicuro dei nostri, che dapprima vanno a vincere 2-0 in Islanda e poi pareggiano 0-0 in Svezia, assicurandosi aritmeticamente il primo posto nel girone. L’ultima gara, a Zurigo contro i magiari, diventa davvero trionfale, suggellando con un secco 3-0 la marcia spedita dei Rossocrociati in queste qualificazioni: 5 vittorie, 2 pareggi e 1 sola sconfitta, con differenza reti di +8 si erano visti raramente in precedenza da queste parti e Roy Hodgson ha già compiuto il suo miracolo, soprattutto per la qualità di gioco e la personalità espressa dai nostri nel corso di tutto il girone di qualificazione. Tali successi inducono i nerazzurri dell’Inter

Yvan Quentin, arcigno difensore

ad accaparrarsi le prestazioni del tecnico inglese e per Hodgson, curiosamente, l’ultima gara alla guida dei Rossocrociati è proprio contro i suoi connazionali. Biglietto per l’Inghilterra ottenuto, giunge infatti il tempo della preparazione per la fase finale di giugno 1996 e fin dal novembre precedente i Rossocrociati disputano amichevoli, più o meno impegnative. La prima è la più dura di tutte, in quanto la Svizzera va a far visita a Wembley proprio agli inglesi, prossimi organizzatori del torneo e prossimi avversari nella gara d’esordio. Il primo tempo trascorre con un paio di grandi interventi dei 2 portieri (Pascolo e Seaman), che impediscono al risultato di sbloccarsi fino al 40’, quando un traversone insidioso di Türkyilmaz viene appena spizzato di testa da Knup, quel tanto che basta a ingannare il portiere inglese e portare in vantaggio la Svizzera, ma allo scadere del tempo, una sfortunata deviazione di Quentin su tiro dal limite del terzino inglese Pearce non lascia scampo al tentativo di intervento di Pascolo e i padroni di casa pareggiano. Nella ripresa gli inglesi fanno valere il fattore campo e con un colpo di testa imparabile di Sheringham al 56’ e una rete di Stone a 10’ dalla fine, archiviano la pratica.

Salutato il tecnico britannico, la Federazione elvetica decide di affidarsi al portoghese Artur Jorge, reduce da positive esperienze con Porto, Benfica e, soprattutto, Paris Saint Germain. Il debutto del nuovo tecnico non è dei più positivi, causa un poco esaltante pareggio per 1-1 a marzo 1996 a Lussemburgo, in amichevole contro la modesta selezione locale, pareggio ottenuto, tra l’altro, solo a un quarto d’ora dal termine dell’incontro con Ramon Vega. Il passo spedito dei Rossocrociati sembra essersi perso definitivamente solo qualche giorno più tardi, quando l’Austria ci mette sotto per 1-0 al Prater di Vienna dopo una gara scialba, nella quale i nostri sembrano davvero spenti. Una boccata d’ossigeno e un po’ di speranza per i tifosi arrivano con l’amichevole successiva, disputata a Lugano e vinta per 2-0 sul Galles, grazie ad un’autorete di Coleman e ad un rigore trasformato da Türkyilmaz a fine primo tempo; ma l’illusione dura poco perché a soli 7 giorni dall’inizio degli Europei i nostri sono battuti in amichevole a Basilea dalla Repubblica Ceca per 2-1. Unica nota positiva il ritorno al gol di Marco Grassi, al suo terzo sigillo in maglia rossocrociata, dopo la doppietta contro il Messico del gennaio 1994.

Si arriva così in Inghilterra dopo un’esaltante fase di qualificazione e dopo un altrettanto deprimente serie di amichevoli di preparazione: avversari del gruppo sono Inghilterra, Olanda e Scozia. Il debutto è proprio coi padroni di casa, stesso stadio e stessi avversari della gara giocata qualche mese prima, ma il risultato, sorprendentemente, cambia. Infatti, dopo essere passati in vantaggio con un bolide di Shearer imparabile, scagliato da pochi metri sotto la traversa di Pascolo, gli inglesi esprimono un gioco che viene imbrigliato da Artur Jorge, maestro della tattica e i nostri prendono via via in mano la partita, riuscendo a pareggiare con un sacrosanto rigore trasformato dal solito Kübi (e chi, sennò?) a 7’ dal termine della gara. Non poco rinfrancata nello spirito e nelle forze, la nostra Nazionale si appresta ad affrontare l’Olanda con rinnovato ottimismo e chiude sullo 0-0 un primo tempo equilibrato, giocato ad armi pari con i forti avversari. Nella ripresa, però, gli uomini di Hiddink fanno valere la loro maggior classe complessiva e vanno in rete con un tiro rasoterra dal limite di Jordi Cruyff e raddoppiano in contropiede con Bergkamp, servito da un preciso rinvio del portiere Van Der Sar. La classifica a questo punto vede Inghilterra e Olanda con 4 punti, Svizzera e Scozia 1, virtualmente eliminate ed infatti l’ultima gara con la Scozia vale solo per gli almanacchi e termina 1-0 per i britannici, con rete di McCoist al 37’. Si torna a casa in fretta, non prima di aver esonerato Artur Jorge e dopo di lui si alterneranno sulla panchina rossocrociata 4 tecnici in 5 anni… ma questa è materia che sarà trattata nella prossima puntata.

 

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