Il settore arbitrale vuole farsi capire

scritto da Davide Perego

di Fabrizio Maggi

L’arbitro quale capro espiatorio, vittima predestinata su cui sfogare frustrazioni e ire represse, facile bersaglio di correnti faziose, insomma l’arbitro come figura negativa in un contesto dove non gli si perdona nulla: è spesso questo l’identikit popolarmente riconosciuto di una figura troppo sovente ritenuta d’intralcio, da guardare con sospetto perché depositaria di chissà quali nefandezze. Mestiere ingrato quello dell’arbitro, soprattutto in un mondo altamente professionale e professionistico, dove il denaro e il grande business dettano le regole, dove una decisione (giusta o sbagliata che sia) del direttore di gioco può condizionare addirittura i bilanci di una società.

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