Il mondo del pallone rossocrociato è in lutto: a 101 anni si spegne il pioniere Jacques Guhl

scritto da Claudio Paronitti
Jacques Guhl - © ASF_SFV/football.ch

Jacques Guhl – © ASF_SFV/football.ch

La Svizzera calcistica piange Jacques Guhl, «pioniere» del pallone rossocrociato spentosi cinque giorni or sono. Il ricordo dell’Associazione Svizzera di Football (ASF)

«Il calcio svizzero è in lutto per la scomparsa di Jacques Guhl. L’ex giocatore della NLA, allenatore della Nazionale ad interim e formatore per decenni, si è spento il 20 gennaio all’età di 101 anni.

Natol 23 ottobre 1922 ad Algeri (capitale dell’Algeria), figlio di un imprenditore della birra e di un’attrice teatrale, Guhl è cresciuto nella Svizzera francese e ha giocato come centravanti nel Losanna, nel Malley e nel Sion. Nel 1964, il funzionario, che all’epoca era anche membro del comitato di selezione della Nazionale, allenò la “Nati” insieme a Georges Sobotka e Roger Quinche per tre partite – contro Belgio, Portogallo e Italia.

Guhl, che nel 1955 si trasferì dal Canton Vaud al Canton Vallese per amore, sarà ricordato anche come un appassionato insegnante di calcio. Il “pensatore del calcio svizzero”, come è stato definito da alti esponenti politici, ha fondato il primo centro giovanile svizzero a Sion alla fine degli Anni Cinquanta, è considerato l’inventore del calcio a sette per le giovanili e continuava ad allenare le giovanili nel Basso Vallese anche all’età di 80 anni. Diversi giocatori della Nazionale, come Alain Geiger, Umberto Barberis, Charly In-Albon, Serge Trinchero, Marco Pascolo e Gelson Fernandes, sono passati per la scuola di chi indossa la maglia a scacchi.

Oltre al suo straordinario impegno nel calcio, Guhl era molto versatile. Ha scritto libri, poesie, opere teatrali e sceneggiature per film, programmi televisivi e radiofonici, è stato attore e fondatore di teatri e associazioni letterarie nella Svizzera francese. Come giornalista ha anche raccontato i Mondiali di calcio del 1970.

L’ASF porge le sue più sentite condoglianze alla famiglia e ai suoi cari».

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