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A ore Marco Schällibaum sarà il nuovo tecnico dell’Aarau. Dopo le lusinghe di San Gallo e Young Boys del mese scorso, il tecnico zurighese questa volta ha ceduto. Non per soldi e nemmeno per ambizione personale. Schälli, uomo vero, semplicemente sentiva troppo la mancanza della famiglia.
Arrivato a Chiasso in una situazione disastrosa (come dimenticare la sconfitta interna con il Le Mont?), in punta di piedi si è calato completamente nella mentalità, non sempre facile, va detto, del mondo rossoblù. Rapidamente è diventato come un padre di famiglia per i giocatori e un punto di riferimento all’interno dello spogliatoio. Ha creato un ambiente ed un gruppo che al Riva IV non si vedevano ormai da tempo immemore. Senza dimenticare il frizzante e divertente gioco espresso dalla sua squadra, che tutti i tifosi hanno sempre dimostrato di apprezzare anche nelle sconfitte. Poche parole, tanto lavoro sul campo tramutato in fatti nel weekend. Punti su punti, un record incredibile di imbattibilità. Ha salvato il Chiasso dalla Prima Promotion, trasformandolo poi in una squadra da vertice con innesti mirati nella nuova stagione. Fosse per lui, ne sono sicuro, porterebbe tutta la “realtà Chiasso” vicino ai suoi cari, a Basilea, per godersela ancora un po’, per stupire ancora un po’. Troppo forte il legame con la gente rossoblu, con la dirigenza, con i giocatori, con i tifosi. Troppo forte, si, ma non più dell’amore di una famiglia. Giusto così. Lascia il Riva IV proprio come se n’era entrato: a testa bassa, ma con la consapevolezza di averci messo cuore ed anima per la causa rossoblu.
E non sarà un addio doloroso, il pubblico di Chiasso è e sarà grato a Schälli, non lo fischierà. Anzi. Quando tornerà al Riva IV, ne sono sicuro, dirà: “Grazie Schälli, senza te…”. (am)