Gilardi: avanti per la nostra strada con qualche aggiunta

scritto da Davide Perego
di Davide Perego

fotografie concesse dal FC Locarno
Nel bel mezzo del cammin della sua via crucis, il FC Locarno ha puntato dritto per la propria strada consapevole che non sarebbe stata la retrocessione a modificarne il percorso stabilito. Gli eventi hanno poi voluto premiare ancora una volta il club del Lido che grazie alla propria sana gestione ed alle disgrazie dei vicini di casa è riuscito a mantenere almeno per un’altra stagione il proprio posto in Challenge League. Ad essersi accorti dell’inizio del campionato sono stati gli addetti ai lavori ed i soliti noti, tanto che il DS Gabriele Gilardi ci ride su alludendo al fatto che a Locarno vi sono tante splendide attrazioni turistiche che sicuramente finiscono per far scordare l’esistenza di una squadra di calcio. 
“Ci vorrebbero tre o quattro vittorie di fila per vedere un po’ più gente allo stadio” – attacca Gilardi – ma anche questo andrebbe verificato, considerando che anche altre realtà ticinesi vivono dello stesso problema di un progressivo distacco da parte del pubblico per uno spettacolo che sembra interessare sempre meno. Sulla situazione difficile del calcio ticinese si è espresso in questi giorni anche Ruedi Zbinden. L’ex giocatore del Bellinzona – da oltre un decennio responsabile degli “scouting” del Basilea – ha rilasciato in questi giorni una bella intervista a Paolo Galli spiegando dalle colonne del GDP anche la sua particolare differenza tra il calcio di una certa parte del paese e quello del Canton Ticino:


” I club ticinesi in questi ultimi anni stanno
vivendo un  momento di profonda crisi.
Sono sempre meno i bambini che si impegnano nel calcio e sono quindi sempre
meno quelli che riescono poi ad emergere. Basterebbe, in questo senso,
confrontare il numero dei giocatori emersi dal Ticino e quelli emersi da
Basilea. Qui siamo più fortunati, visto che ogni bambino vuole giocare a calcio
e quindi il bacino di possibili talenti si allarga. Spero per il Ticino
calcistico che presto possa vivere tempi migliori, e più fortunati. In Super
League necessitiamo di buoni club ticinesi”.

Nel proprio orto, il FC Locarno ha di che essere soddisfatto. La missione, così come sembra esserlo quella della dirigenza verbanese, non cambia di una virgola: lavorare con i giovani e cercare di operare al meglio per la loro crescita e la progressiva maturazione agonistica. Gioventù schierata in campo non per forza , ma per scelta ed è questo il passaggio più convincente della chiacchierata che ci ha concesso Gilardi: ” Contro il Bienne abbiamo vinto una partita per noi molto importante. Lo abbiamo fatto con molti giovani – in campo da titolari – che hanno ripagato la nostra fiducia. Quando si opera con i ragazzi siamo quasi sempre noi adulti a peccare di pazienza. E’ sempre più difficile che siano i ragazzi a difettare di fedeltà. Anche in questo sono fiero di poter dire che a Locarno si sta tracciando una strada che ci auguriamo possa essere seguita da altre società”. 
Una strada che riguarda anche l’allenatore e la conferma della incondizionata fiducia in Stefano Maccoppi è abbastanza sincera da non poter essere discussa: “Infatti non abbiamo mai pensato che l’allenatore abbia avuto particolari colpe sull’andamento della squadra nel corso della stagione appena conclusa. La potenzialità del roster a sua disposizione è stata chiarita dal passare delle partite. Noi abbiamo scelto di costruire qualcosa di positivo partendo dai nostri stessi errori convinti che il lavoro del tecnico fosse quello di valorizzare al meglio le caratteristiche dei suoi giocatori. Meriti e demeriti di un allenatore non sempre vanno di pari passo con i risultati e certi episodi negativi nelle partite dello scorso anno non sono da attribuire a Maccoppi”. 
A Locarno intanto la rosa non è molto ampia e lo si è capito leggendo la lista della prima di campionato dove tra l’altro è balzata all’occhio l’assenza di un portiere di riserva: ” In effetti non possiamo contare su più di 13/14 giocatori. Tuttavia preferiamo mantenere la calma perchè piuttosto che disporre di venti giocatori con 4/5 elementi non all’altezza, è meglio avere pazienza e cercare un buon centrocampista ed un attaccante che al momento sono le nostre priorità insieme a quelle del trasferimento di Osella, non ancora qualificato. Questo anche per la tranquillità del gruppo”. 
Un Locarno che gradualmente avrà comunque la possibilità di recuperare anche il miglior Pacarizi: ” Pur giocando poco, lo scorso hanno Drilon ha fatto i suoi bei goal. Adesso è reduce da un problema muscolare che ci ha costretti a non rischiarlo contro il Bienne dove abbiamo presentato una linea verde davanti con un ’92, un ’93 ed un ’94, ma è chiaro che il recupero di Pacarizi resta un valore aggiunto”.

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