FC Lugano, l’Europa non è l’America: e i tifosi bianconeri si mobilitano in massa per una permanenza di capitan Jonathan Sabbatini

scritto da Claudio Paronitti
FC Lugano

L’amore e la stima dei tifosi del Lugano nei confronti di Jonathan Sabbatini sono innati

Tra il lancio di una petizione online che sta andando a gonfie vele e uno striscione apparso in mattinata a lato del Campo C (quello su cui si allena la prima squadra), la tifoseria bianconera si mobilita per far tornare la dirigenza sui suoi passi e sottoscrivere con Jonathan Sabbatini un contratto consono al capitano

«Rispetto per chi ama Lugano, rispetto per il nostro Capitano». È con queste parole – esposte sullo striscione che ha accompagnato nell’odierna mattinata la seconda seduta della penultima settimana di lavoro stagionale della truppa di mister Mattia Croci-Torti – che il popolo luganese chiede a gran voce la permanenza (almeno per un altro campionato) del 36enne centrocampista italo-uruguaiano, capitano di mille battaglie (e non è retorica) e persona squisita sempre con il sorriso sulle labbra (come accaduto anche stamane durante il corso dell’intero allenamento) malgrado una situazione a dir poco spiacevole e nella quale non si sarebbe mai voluto trovare.

In Europa, l’affetto della gente e la gratitudine non passano inosservate. D’altronde, se non si fossero le curve e il tifo organizzato, i vari impianti calcistici (ma non solo) risulterebbero semi-vuoti. Negli Stati Uniti, invece, dove ci si concentra quasi esclusivamente sul business, il vocabolo «riconoscenza» è forse sconosciuto. Così, ci affidiamo all’enciclopedia Treccani, che fornisce il seguente significato: «il sentimento di chi è riconoscente, e il fatto stesso di essere riconoscente».

A questo punto, ci si domanda se la mobilitazione abbia fatto breccia nei cuori della dirigenza bianconera. Non quella di Cornaredo (con il direttore sportivo Carlos Da Silva presente al campo questa mattina), bensì dei più alti livelli (a partire dall’imprenditore Joe Mansueto, passando per il suo stretto collaboratore Georg Heitz). La questione, lungi dall’essere chiusa, proseguirà ancora per qualche giorno. Poi, con ogni probabilità (anche perché i tempi verso la finale di Helvetia Coppa Svizzera sono ristretti), si farà luce sulla questione. Nel frattempo, il Bellinzona di Pablo Bemtancur osserva molto attentamente l’evoluzione della storia…

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