
Tanta amarezza per un Lugano battuto all’appendice dei calci di rigore dal Servette
Il pomeriggio di domenica 2 giugno 2024 ha visto il Lugano incappare nella seconda sconfitta filata in un atto conclusivo di Coppa Svizzera
Una volta conclusa la sfida in quel del Wankdorf di Berna, i vari protagonisti su sponda bianconera analizzano attraverso i microfoni e i taccuini dei presenti la performance appena fornita contro il Servette. Ecco, di seguito, le dichiarazioni principali di alcuni di loro.
Mattia Croci-Torti (allenatore) – «Abbiamo disputato una finale come si deve fare, concedendo poco e cercando di sfruttare le occasioni. È stata una partita da 50 e 50, con loro meglio all’inizio e noi in seguito. Alla fine, sono stati scagliati 13 tiri ciascuno e ogni dettaglio ha fatto la differenza. La dea beandata questa volta ci ha voltato le spalle. Non penso che nella storia della finale ci siano stati tre “match point” mancati. Ad ogni modo, il Servette ha meritato di vincere.
C’è tanta tristezza e amarezza. È dura trovare una situazione come quella vissuta. Ricercare le energie per ripartire non sarà facile. Ma, ripeto, la partita è stata affrontata bene, anche se complicata da digerire. Non voglio parlare della direzione arbitrale, perché alla fine abbiamo sbagliato quattro penalty, ma ce n’era uno a nostro favore [a dir poco clamoroso]. C’era gente che si sentiva di calciare i rigore. Non ho nulla da recriminare ai ragazzi che si sono presi la responsabilità.
Anche per uno come me è complicato trovare le parole giuste. È un qualcosa che fa male. Dovremo riuscire a recuperare tutte le energie. Questo è però il calcio, uno sport fantastico che a volte ti dà delle batoste incredibili difficili da accettare. Quando si perde, ci sono sempre dei rimpianti, ma le scelte che ho fatto le rifarei».
Carlos Da Silva (direttore sportivo) – «Sì, è vero, c’è parecchia delusione, ma anche orgoglio e fierezza del percorso dei ragazzi. Volevamo riprenderci la Coppa, non ce l’abbiamo fatta, sprecando tre “match point”. Complimenti al Servette. Nella prima frazione dei regolamentari e dei supplementari loro sono stati migliori, nei secondi tempi noi ci siamo invece creati delle chance. Poi, bisogna fare i complimenti a chi ha avuto il coraggio di presentarsi sul dischetto del rigore. È stata una responsabilità non da tutti. In fin dei conti, in Coppa una vince e una perde».
Amir Saipi (portiere) – «In questo momento, mi serve stare accanto alla mia famiglia per “tirarmi su” il morale. Per il secondo anno di fila torniamo a casa senza la Coppa e per tutti i tifosi che erano allo stadio e a chi ha guardato la sfida davanti alla televisione non possiamo che chiedere scusa. I prossimi due-tre giorni saranno complicati. Poi, ripartiremo con l’obiettivo di riprovarci. Io ho un contratto fino al 2026. A Lugano mi sento bene e i tifosi sono sempre al mio fianco. È poi normale che ogni giocatore ha degli obiettivi alti. Ora, ci prendiamo un po’ di pausa e poi ripartiamo ancora più carichi».
Milton Valenzuela (difensore) – «Entrambe le formazioni hanno avuto occasioni per vincere prima dei calci di rigore. Forse le più chiare sono state le nostre. Peccato. Fa male, ma penso che la squadra possa tornare a casa a la testa alta per tornare ancora più forti la prossima stagione».
Ignacio Aliseda (attaccante) – «È difficile da accettare, abbiamo avuto tre “match point” che non abbiamo sfruttato. Fa male, ma dobbiamo continuare a lavorare. Per quanto concerne la partita, loro hanno iniziato meglio. Poi, con i cambi ci siamo creati diverse occasioni da rete e il loro portiere è stato veramente bravo. Sui rigori, sia Joël Mall che Amir Saipi sono stati ottimi».