Esattamente come capitato due settimane or sono al debutto con il Grasshopper, il Lugano si ritrova a rincorrere l’avversario, ma con una qualità eccezionale riesce a ribaltare pure il Servette, mantenendosi a punteggio pieno
E come spesso accade da quando alla guida dei bianconeri v’è Mattia Croci-Torti, la differenza in campo non la fanno tanto i titolari, bensì gli elementi affamati che entrano a partita in corso. Contro i granata, il doppio cambio riguardante Renato Steffen e Mohamed Belhadj a metà ripresa è decisivo per indirizzare una sfida messasi negativamente dopo il vantaggio di Dereck Kutesa. Il trequartista ginevrino, che sfrutta la sponda di Enzo Crivelli, offre l’uno a zero ai suoi nel miglior momento dei padroni di casa. I quali potrebbero innervosirsi e lasciare altro spazio agli uomini di Thomas Häberli.
E invece, l’attitudine e un atteggiamento sempre rivolti al positivo fanno in modo che non solo si riesca a tornare in partita nel breve termine, ma anche a passare in vantaggio (con parecchia sorte e con la complicità del duo Bradley Mazikou-Joël Mall) e addirittura triplicare il bottino con una perla balistica di un Renato Steffen «da urlo» e tornato a graffiare come solo lui sa. L’esterno offensivo rossocrociato, tornato ad allenarsi solamente una decina di giorni or sono, mette a segno il solito assist decisivo e fa gioire il pubblico di Cornaredo con un mancino superlativo che chiude la contesa. E ora, testa rivolta immediatamente al Partizan Belgrado, un ostacolo che, con la giusta attitudine e il giusto atteggiamento, si può superare sull’arco delle due partite.