
L’incompetenza del VAR ha rischiato di rovinare l’ultimo pomeriggio dell’anno del Lugano
Il Lugano ha salutato un «denso» anno solare 2023 sul terreno di un’altra formazione impegnata su tre fronti, ossia il Servette. Il duello ha mostrato, come se ce ne fosse bisogno di ribadirlo, due squadre vogliose ma alquanto «alla frutta» per i numerosi duelli assolti nella prima parte di stagione
L’appuntamento dello Stade de Genève risulta infatti essere il trentunesimo su sponda granata e il ventinovesimo da parte bianconera. I ticinesi confermano di essere «alla canna del gas» e la lucidità e la brillantezza non possono essere quelle di una squadra fresca e priva di infortuni. Tuttavia, l’attitudine è un fattore sul quale lo staff tecnico sta lavorando in maniera alacre ogni giorno. Intervenendo sulla testa dei propri protetti, mister Mattia Croci-Torti e il suo staff tecnico dimostrano di riuscire a condurre un gruppo misto fra giovani e più esperti in modo molto intelligente e sempre votato a raggiungere un unico obiettivo comune, tralasciando gli scopi personali che potrebbero rivelarsi fatali.
Il duello di chiusura sulle sponde del Lago Lemano consegna infine uno strameritato punto a Renato Steffen (sublimi i suoi due assist per i gol di Shkëlqim Vladi e Ayman El Wafi) e compagni. Faticando parecchio a entrare in partita, concedendo due sole reali occasioni sfruttate grazie a un VAR assente (rigore giusto su Chris Bedia, ma intervento irregolare precedente dello stesso attaccante su Albian Hajdari non ritenuto tale, e fuorigioco a dir poco clamoroso del #29) e utilizzato in maniera assurda (vedi espulsione insensata comminata a Johan Nkama). Gli ingredienti per veder rovinato l’ultimo pomeriggio del 2023 al Lugano c’erano tutti. Eppure, i ticinesi si sono «ribellati» con assoluta forza interiore a chi vuole loro del male, andando in vacanza con un sorriso che, per come si erano messe le cose, è grande così…