FC Lugano, l’analisi post-Servette: «celate» le carte, ora ci si prospetta una settimana ad alti livelli per allestire il match della consacrazione

scritto da Claudio Paronitti
FC Lugano vs Servette FC, sabato 25 maggio 2024

La sfida con il Servette è partita con la contestazione della curva sull’«affaire-Jonathan Sabbatini»

Davanti a 3’242 spettatori, il Lugano porta a termine una comunque strepitosa stagione di Credit Suisse Super League con uno scivolone che non offusca per niente il meraviglioso percorso dei protetti di mister Mattia Croci-Torti, che in estate si giocheranno nientemeno che i preliminari di UEFA Champions League (già assicurati, tra l’altro, lunedì sera a Zurigo)

Per quanto concerne gli ultimi novanta minuti ufficiali prima della finale di Helvetia Coppa Svizzera, possiamo affermare senza remora che la performance fornita dai bianconeri non è stata eccelsa. Anzi. Se il loro condottiero cercava delle risposte in vista del match della prossima domenica a Berna, non ne avrà trovate molte. Questo è certo.

Forse, una spiegazione c’è e risiede nel fatto della possibilità di «celare» le reali potenzialità di una squadra che ha fatto troppo poco per mettere in difficoltà un avversario (il Servette), giunto al Sud delle Alpi con soli sei uomini in panchina, ma con una formazione di tutto rispetto che intendeva farsi valere e chiudere il poker di scontri diretti senza macchia. Missione riuscita in pieno per la truppa di René Weiler, che si avvicina al duello più importante dell’annata con il pieno di fiducia nei propri mezzi.

Fiducia che, nonostante il kappaò, dovrà avere pure il gruppo ticinese. Questo scivolone non deve intaccare quanto di positivo è stato proposto sin qui. Ora, con due giorni di riposo completo, i ragazzi avranno la possibilità di riprendere le energie necessarie per affrontare l’ultimo ostacolo, quello della possibile consacrazione definitiva.

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