FC Lugano, il terzino destro Mattia Zanotti si presenta così: «La società mi ha voluto fortemente, perciò sento tanta fiducia»

scritto da Claudio Paronitti
Mattia Zanotti

Mattia Zanotti

L’ultimo arrivo in casa bianconera risponde al nome di Mattia Zanotti, 21enne bresciano acquistato a titolo definitivo dall’Inter

Dopo una stagione in prestito al San Gallo – in cui ha complessivamente assolto 35 partite con un bottino personale di 3 reti e 5 assist, iniziando a conoscere il massimo campionato di Credit Suisse Super League – il terzino destro si è impegnato con i ticinesi per i prossimi quattro anni.

Cinque giorni dopo l’ufficialità del suo ingaggio, e il giorno seguente la disputa dell’ultima amichevole contro la sua ex-squadra, il calciatore alto 175 centimetri è stato presentato nella sala stampa dello Stadio di Cornaredo. Ecco, di seguito, le sue principali sensazioni:

«La responsabilità del mio ingaggio? Sicuramente c’è, però sento anche tanta fiducia. La società mi ha voluto e la pressione la lascio agli altri. Per venire qui, ho chiesto a Stefano Guidotti e Nikolas Muci quale tipo di ambiente avrei trovato. È stata una convinzione totale.

L’arrivo a Lugano è un passo importante in avanti per la mia carriera. Se una società ha speso parecchi soldi per averti, non può che farti piacere. Non c’è rammarico di aver lasciato un club come l’Inter. Poi, la possibilità di giocare una competizione europea è stata una motivazione per il mio approdo sulle sponde del Ceresio.

Il mio ruolo? Sono prettamente un terzino destro, ma sono tuttavia pronto anche a giostrare in altre posizioni, un aspetto che mi “affascina”. Dal punto di vista fisico, non sono ancora al 100%. [Con il lavoro] la forma arriverà di conseguenza.

L’intensità è il fattore che mi ha sorpreso al momento in cui sono arrivato qui. In più, non c’è quel tatticismo [esistente da altre parti]. Sono contento di aver fatto questa scelta.

A me piace un calcio offensivo e moderno, con gli esterni che salgono molto verso l’offensiva. Anche parlando con Mattia Croci-Torti e conoscendo le sue idee, mi è stato subito chiaro di voler venire qui. Sia il “Crus” che Peter Zeidler sono allenatori con personalità e in campo ciò ti aiuta a dare il massimo.

Le pressioni, di solito, le creano gli altri. Sicuramente, non ci nascondiamo e guardiamo partita dopo partita. Poi, vedremo come andrà la stagione. Qui a Cornaredo ho particolarmente legato con i ragazzi che parlano l’italiano. Ci vuole un po’ di tempo, ma poi ci si aprirà con tutti. D’altronde, sono arrivato da nemmeno una settimana.

Quel che conta per un giocatore è mostrarsi al grande pubblico. È ovviamente bello potersi allenare con l’Inter e con i suoi campioni. Ma l’importante è scendere in campo e giocare il più possibile, così che la gente possa scoprire le tue qualità».

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